La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

La difficile eredità del piano regolatore vigente

21 febbraio 2012
Pubblicato da Ivo Simonella

Questo è l’editoriale del numero 19 del nostro periodico La Città Futura.
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“Ma come è possibile che con voi in Giunta si costruisca ancora così tanto a Portogruaro?†E’ questa una delle domande che più spesso ci viene rivolta da tanti cittadini ed è un argomento che spesso l’opposizione usa per attaccarci in Consiglio Comunale. La risposta è semplice anche se può sembrare poco credibile: noi paghiamo ancora le scelte di un PRG approvato nell’ormai lontano 1987 e poi sottoposto a variante nel 1999, che immaginava Portogruaro come una città in forte espansione demografica. Molte sono ancora le aree disponibili per le nuove edificazioni, si stimano infatti in oltre 600.000 i metri cubi di solo residenziale ancora disponibili nel PRG vigente.

Una scelta, quella di quel PRG che oggi può essere considerata sciagurata. È vero che se dopo più di vent’anni ci sono aree non ancora decollate, potrebbe anche essere che non partiranno mai, ma è vero che questi 600.000 mc sulla carta ci sono tutti. Nell’inserto di questo numero* trovate un po’ di esempi di eredità che ci lascia il vecchio PRG. Un elemento del quale siamo costretti a tener conto nel nuovo strumento urbanistico, il PAT. Perché il problema è anche giuridico: nel momento in cui è stata introdotta l’ICI, chi aveva un terreno edificabile si è visto appioppare la nuova imposta, conseguentemente ha acquisito un diritto e il Comune non ha più la possibilità, se non acquisendoli, di declassare i terreni edificabili ad agricoli. E’ questo il motivo per cui non possiamo intervenire su quello che il PRG già consente, possiamo dire la nostra, in una certa misura sul come, ma non sul sì o no.

E’ un PRG che non ho mai nascosto che non mi piaccia per nulla, che quando ero fuori dalla politica ho cercato di osteggiare con una serie di osservazioni presentate, in occasione della variante del 1999, attraverso un’associazione ambientalista, osservazioni che furono in gran parte respinte allora, spesso all’unanimità o quasi del Consiglio Comunale. Ricordo una richiesta, tra le tante, di tutelare i laghetti di San Nicolò, che raccolse i soli voti favorevoli di Ermes Drigo, allora all’opposizione, Sandro Supino, allora presidente del Consiglio e Sandrino Florean. Votarono contro tutti gli altri, compresi tre Consiglieri del centrodestra che oggi siedono ancora in Consiglio Comunale.

Ora però che i verdi (in realtà la nostra oggi è una lista civica rosso-verde) sono al governo della città devono applicare la legge, sia essa nazionale, regionale o comunale, fare opposizione è semplice, basta dire di no e si è a posto, governare spesso significa fare i conti con la propria coscienza ed applicare normative che a volte non si condividono, e la cosa più frustrante è il sapere di non poterle cambiare.

Adesso il difficile è produrre un PAT che riesca a risolvere le discrasie del vecchio PRG, con tante cubature ancora disponibili, diversi Piani Urbanistici non decollati (specie in aree di degrado), tanti appartamenti ancora vuoti, con la necessità di ridurre il consumo di suoli, aspetto questo sempre più condiviso dall’opinione pubblica, anche se bisogna segnalare che sono già diverse centinaia le richieste depositate in Comune da singoli cittadini o società, per ottenere che il proprio terreno classificato oggi a verde o agricolo, diventi edificabile…

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* Si fa riferimento al paginone centrale di LCF19.

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Fabio Pupulin: Lettera aperta alla politica e ai cittadini

17 febbraio 2012
Pubblicato da La Città Futura

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo la lettera aperta di Fabio Pupulin del Comitato Territoriale di Fossalta di Portogruaro.

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Dopo la spiacevole questione che, mio malgrado, mi ha visto coinvolto, riguardo la querela per “diffamazione a mezzo stampa†intentata nei miei confronti dal sindaco di Fossalta di Portogruaro, Paolo Anastasia, questa volta non vorrei parlare di centrali a biomasse o inceneritori, dal momento che sull’argomento è già stato detto e scritto fin troppo, ma vorrei fare alcune considerazioni più ampie.

Ricordo solamente al sindaco Anastasia che il diritto di critica, se non scade nell’offesa gratuita, non solo è consentito, ma è un diritto sacrosanto che spetta in capo a qualsiasi persona.
Chiunque cerchi di mettere il bavaglio a chi dissente pubblicamente, soprattutto se “l’imbavagliatore†è il rappresentante di una pubblica amministrazione democraticamente eletto, ha già perso in partenza.
Anastasia, oltre a rappresentare una pessima immagine per il suo partito, si è comportato per l’ennesima volta da arrogante, cercando di utilizzare la giustizia per censurare il legittimo dissenso di molti cittadini, non solo quello del sottoscritto.
Meno male che non esiste solo una giustizia divina.

Partendo da queste semplici ma, a quanto pare, non scontate considerazioni, vorrei evidenziare come oramai la distanza tra cittadini e politica sia diventata abissale, quasi incolmabile.

I partiti politici, è giusto ricordarlo, sono associazioni private, lobbies, ma da lungo tempo e in misura sempre maggiore, si sono impossessati di tutti i gangli della vita pubblica.
Non c’è concorso pubblico, appalto pubblico, bene pubblico, gestione di un servizio pubblico che non sia occupato e gestito dai partiti, sulla base di “quote†spartitorie da essi stessi decise, senza interpellare nessun cittadino che li ha votati, né associazione o comitato di cittadini.
La politica interpella solo se stessa e i suoi cooptati, dove quest’ultimi sono chiamati all’interno del gruppo sulla base della loro fedeltà ed accondiscendenza dimostrata in precedenza nei confronti dei loro superiori e delle segreterie di partito.

In pratica, il cittadino viene saltato a piè pari e, se osa alzare la testa o chiedere conto di qualcosa, nell’ipotesi migliore viene ignorato, mentre se insiste partono le “bastonateâ€.
È giusto questo?

Certo che una grossa parte di responsabilità per questo stato di cose deve essere attribuita a noi cittadini, che oramai abbiamo delegato totalmente la gestione delle nostre vite a gruppi di persone organizzate in lobbies che si fanno chiamare partiti e che, anche se periodicamente cambiano nome, come il lupo cambia il pelo, sono formati dalle stesse persone che perseguono sempre gli stessi intenti: spartirsi il potere e il controllo del flusso del denaro pubblico.

Quanti sono i figli, i fratelli, le mogli i parenti e gli amici di politici locali o politici stessi “trombati†in qualche elezione, sistemati all’interno di comuni, società o aziende che si occupano di gestione dell’acqua, dei rifiuti, dell’energia, dei trasporti ecc.?
Sulla base di quali meriti e concorsi essi sono stati assunti?

Si tratta di una domanda retorica, alla quale qualsiasi persona saprebbe rispondere, dal momento che ciascuno di noi conosce almeno una persona investita da simili privilegi.
Questa sarebbe la politica?
Perché gli interessi e le priorità della politica quasi mai coincidono con quelli della collettività che essa avrebbe la pretesa di rappresentare?

E i politici locali che siedono in Parlamento cosa dicono?
Essi sono stati eletti con il sistema delle liste bloccate, in pratica sono stati scelti dai segretari di partito sulla base della loro fedeltà alla causa della lobby di appartenenza. Inutile quindi nutrire speranze che da loro possano partire segnali di cambiamento. Essi non sono inutili, sono dannosi per la società.

La politica, quella vera, la fanno le persone che lavorano, faticano e giorno dopo giorno costruiscono qualcosa con il loro sudore e i loro sacrifici, non i mestieranti della politica e i loro fedeli – per pura convenienza – cagnolini.
Ora è giunto il momento di pretendere un cambiamento radicale dei comportamenti e dei metodi spartitori usati dalla politica per accaparrarsi il frutto del lavoro di altri.

Per le future elezioni amministrative sarebbe bene che le forze sane della società civile si organizzassero in liste civiche completamente sganciate dai partiti, fuggendo le liste civetta che questi ultimi creano ad arte in occasione delle tornate elettorali nel proprio comune, presentandosi compatte, con un programma chiaro e semplice, improntato sulla totale trasparenza e condivisione delle proprie scelte con tutti gli abitanti del luogo, facendoli partecipare attivamente al processo decisionale.
In questo modo sarebbe interessante vedere se vengono costruiti ancora inceneritori in centro abitato o cementificati ogni anno centinaia di ettari di terreni, o ancora se gli studi di progettazione e le imprese che si aggiudicano gli appalti sono sempre gli stessi.
È un sogno? Chissà!

Per concludere, vorrei ricordare le parole pronunciate dall’ex Presidente della Provincia di Venezia ed ex sindaco di Dolo, scomparso alcuni giorni fa, Orlando Minchio:

“Il messaggio proveniente dalla classe dirigente politica del nostro paese, in questi ultimi tempi, ha superato il limite della decenza. Il linguaggio usato è quasi sempre offensivo nei riguardi della gente comune e soprattutto degli umili e dei deboli… L’uso della menzogna e delle false promesse è talmente diffuso… Vorrei morire in un paese normaleâ€.

Fabio Pupulin

Fossalta di Portogruaro, 16 febbraio 2012

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Un (fine) mese di cattivi pensieri – Gennaio 2012

12 febbraio 2012
Pubblicato da Ermes Drigo

Tra crisi, magie e tiri alla fune

Lunedì 23 Gennaio. Pramaggiore. E anche sulla casèra, maroniani e circolo magico si dividono al grido «salviamo il calcio, associazione benemerita». Il leader leghista Daniele Stival (area Maroni) si scaglia contro Leandro Schileo, l’altro leader del Carroccio di Pramaggiore (area Circolo magico), assessore e presidente della Pro Loco. Ho tralasciato il resto dell’interessante articolo che il bravo Marcon è riuscito a scrivere per farvi notare il nome dei sostenitori di Bossi (una volta si chiamava corrente): Circolo magico. Ecco il segreto della forza della lega: la magia. Bravissimi voto 7.

Martedì 24 Gennaio. Portogruaro. Nubi sulla Schlecker. La casa madre tedesca prossima alla richiesta di insolvenza. La richiesta dichiarazione di insolvenza nei confronti di Schlecker desta forti preoccupazioni a Portogruaro, sede della direzione di tutti i punti vendita. Il gigante del mercato europeo delle drogherie manca infatti di liquidità e spera di ottenere respiro dai creditori. L’azienda, che nel 2010 ha accusato una flessione delle vendite di 650 milioni di euro, ha annunciato un piano di ristrutturazione. Se anche i tedeschi sono insolventi allora è proprio brutta. Voto 5 di incoraggiamento.

Mercoledì 25 Gennaio. Portogruaro.  Ormai è scontro aperto sul Piano provinciale delle opere pubbliche. La notizia del mancato accoglimento da parte della giunta provinciale delle osservazioni del Comune di Portogruaro al Piano delle opere pubbliche ha aperto, com’era prevedibile, la polemica politica. Il sindaco, Antonio Bertoncello, ha attribuito le responsabilità di questa decisione ai consiglieri provinciali eletti nel Portogruarese, che non avrebbero lavorato per gli interessi del territorio. Il sindaco – ha replicato il consigliere Corlianò – sta tirando talmente tanto la corda che ora rischia di spezzarsi. In questi anni Portogruaro è stata senza dubbio privilegiata dalla Provincia rispetto ad altri. Nel 2012, ad esempio, verrà completata la ristrutturazione del Plesso B del Nievo ed entro due anni la città avrà tutti gli istituti scolastici superiori con il Certificato di prevenzione incendi. Suvvia Bertoncello, non tiri troppo la corda. Ma non comprendo il significato. Voto 3 al nostro consigliere comunale/provinciale. Nel 2014 vedremo.

Venerdì 27 Gennaio. Cinto Caomaggiore. Alla Bpt è iniziata la “cura” della Came Group: cassa integrazione a zero ore per 25 dipendenti e, a seguire, a rotazione per tutti gli altri dipendenti. 130 sono i dipendenti del sito di Cinto (90 operai e 40 impiegati) e 90 quelli di Sesto al Reghena (85 impiegati e 5 operai). Ho conosciuto Plozner, il signore geniale che inventò l’accendino piezoelettrico ‘Flint’ e tanto altro. Voto 4- a tutti quelli che non sono riusciti a portare avanti i Brevetti Plozner Torino.

Sabato 28 Gennaio. Portogruaro. Spariti 166 treni in venti giorni: la rabbia dei tanti pendolari. Nei primi giorni dell’anno quasi 200 corse soppresse sulla linea ferroviaria Portogruaro-Casarsa, la linea ferroviaria che collega il Veneto orientale alla provincia di Pordenone, linea sempre più abbandonata a se stessa. Non c’è niente da fare; siamo incastrati fra le automobili, respiriamo un’aria micidiale, ma nonostante tutto ciò i treni vengono soppressi. Ma dove sono i nostri politici, il nostro super assessore regionale ai trasporti? Probabilmente in automobile. Voto 3.

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Le vignette di LB: Lavoro

8 febbraio 2012
Pubblicato da Lorenzo Bussi

Lavoro

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Le vignette di LB: Posto Fisso

7 febbraio 2012
Pubblicato da Lorenzo Bussi

Posto Fisso

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Le vignette di LB: Declassamento S&P

29 gennaio 2012
Pubblicato da Lorenzo Bussi

Declassamento S&P

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Le vignette di LB: Offesa

6 gennaio 2012
Pubblicato da Lorenzo Bussi

Offesa

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Le vignette di LB: Baccalà

Pubblicato da Lorenzo Bussi

Baccalà

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Auguri di buon anno!

1 gennaio 2012
Pubblicato da Fausto Coppi

Lo so che fare gli auguri quest’anno non è facile… Pensate che la litografia di Novi Ligure non fa neanche il mio calendario: “facciamo una pausa” – mi hanno detto.

Sarà un anno molto duro, ma la preparazione invernale è sempre utile, anzi decisiva. Girare un po’ da soli, anche per le solite, le nostre strade, in realtà aiuta a ritrovare forze e fiato che si pensavano perduti da tempo. Poi, tornerà importante il gioco di squadra. E ricordiamoci che il nostro mestiere rimane quello di sempre, pedalare.

Buon inizio anno a tutti. Tutti noi.

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Le vignette di LB: Pacco

20 dicembre 2011
Pubblicato da Lorenzo Bussi

Pacco

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