La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

Rifiuti zero? Sì, ma usando la testa e non la coda

17 marzo 2010
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Colloquio con Zanon Adriano membro del Consiglio di Amministrazione ASVO

Porta-a-porta a Portogruaro: un ottimo risultato

Ti chiediamo subito: a che punto siamo con i rifiuti a Portogruaro e dintorni?

Siamo ad un buon punto, un punto da cui ripartire per fare un altro buon passo avanti. In tutto il territorio è stato attivata la raccolta porta-a-porta, per ultimo proprio a Portogruaro, dove i risultati buoni delle frazioni si sono ripetuti subito anche nel centro, partito ad ottobre 2008. Il porta-a-porta applicato fa ottenere già oggi l’80% di raccolta differenziata. Complessivamente però il bacino Asvo è al 65%. Restano infatti i nodi delle spiagge, gestite diversamente per volontà dei comuni interessati. Ma è una situazione particolare, se vuoi ne parliamo…

Magari un’altra volta, adesso ci interessa una valutazione più generale. Dunque, è proprio vero che l’Asvo gestisce un’area così virtuosa nei comportamenti sui rifiuti?

Be’, intanto l’Asvo è solo lo strumento organizzativo, alla base ci devono essere sia la volontà dei comuni che la sensibilità e disponibilità dei rispettivi cittadini. E’ però un dato di fatto che con l’avvio del porta-a-porta si è innescato un circuito virtuoso che in tre anni ha portato il nostro territorio al top delle prestazioni nazionali. Alcuni comuni come Concordia e Cinto, ma anche San Stino e Teglio, sono già tra i primi comuni ricicloni, la classifica di Lega Ambiente. Per questi sono bastati un paio d’anni di porta-a-porta. In azienda non c’erano dubbi e siamo ottimisti per altri ambiziosi traguardi.

Dunque è bastato togliere i cassonetti dalle strade per costringere la gente a fare i conti con le scovasse?

No, non bisogna né generalizzare sui comportamenti né disconoscere i problemi aperti. Infatti, già con i cassonetti c’era una parte importante dei cittadini che faceva una seria ed impegnata raccolta differenziata, ma un’altra parte, circa la metà, se ne fregava. Come è giusto far sapere che ancora oggi la raccolta è tutt’altro che perfetta. Nella divisione tra umido, VPL (cioè vetro-lattine-plastica) e secco non riciclabile c’è una percentuale troppo alta d’impurità, che va dal 15 al 20%. Soprattutto sul VPL si butta un po’ di tutto e di più.

Cosa pensate di fare, controlli?

Ispezioni se ne fanno già e si possono inasprire, è pensabile infatti che siano perlopiù sempre gli stessi che si comportano male, quelli che maltrattavano i cassonetti. Ma bisogna aspettare un po’. L’opera di sensibilizzazione, di comunicazione costante e capillare, si pensi al coinvolgimento delle scuole fin da quelle materne ed elementari, darà presto i migliori frutti. Per mia esperienza diretta e personale, c’è anche un’area d’incertezza in alcuni momenti della raccolta differenziata domestica. Ci sono troppe confezioni che non si sa bene se siano di carta o di plastica, riciclabili o meno. E te lo dice uno che ha anche sempre lavorato nell’industria manifatturiera!

Usare la testa e non la coda

Già, gli imballaggi, le confezioni. Pare che in Italia non si sia fatto molto per ridurne l’impatto, a partire dai famigerati sacchetti di plastica.

Sì, ci sono due grandi nodi che vanno affrontati, anche se non solo a Portogruaro. Il primo riguarda gli imballaggi in generale, che generano il 60-70% in volume e il 40% in peso degli RSU, i rifiuti solidi urbani, cioè quelli prodotti dai cittadini. Tra questi va ricordato che ci sono imballi primari, per esempio le lattine e le bottiglie, cioè quelli a diretto contatto con il prodotto, e quelli secondari, che vanno dalle confezioni di cartoncino per fare pubblicità alle scatole in carta e cartone, ai vassoi e sacchetti in plastica, alle cassette di legno.

Per stessa ammissione del CONAI, il Consorzio Nazionale degli Imballaggi, le quantità conferite in discarica dal 1997 ad oggi sono scese dal 70% al 30%, ma questa resta una cifra troppo alta. E’ chiaro che si deve disciplinare ulteriormente i comportamenti dei produttori, maggiormente in linea con lo spirito della direttiva UE 2008/98, che al punto 27 conferma il principio di responsabilità estesa del produttore che lo rende responsabile anche del recupero o smaltimento. (Questo è un documento molto importante che i cittadini dovrebbero conoscere bene.) In Germania, dove fanno sempre le cose più seriamente, da anni ci sono tre campane per il vetro: bianco, verde e marrone. Con ovvî vantaggi anche per i costi di rifusione del vetro. Ma è chiaro che anche i cittadini possono e devono essere più attenti, a partire dalle borse della spesa e da tutti i sacchetti che si portano a casa ad ogni acquisto minuto.

… e il secondo nodo?

Riguarda quei prodotti che sono ancora inseparabili e con materiali diversi, molti di questi sono i cosiddetti usa-e-getta, quelli che nascono direttamente come rifiuti e per i quali Guido Viale parla giustamente di “metafisica della distruzioneâ€. I più ingombranti e quindi più importanti sono però i pannolini e pannoloni usati sui bambini e dagli anziani. In dimensione ridotta anche quelli usati dalle signore e signorine. Qui si mettono insieme prodotti naturali, come il cotone a quelli plastici ottenuti dal petrolio, a quello organici, liquidi e solidi. Un bel casino. I tradizionali pannoloni vanno nel secco non riciclabile, cioè in discarica, senza alcuna separazione. Una volta questi prodotti semplicemente non c’erano e l’idea di tornare indietro e farne a meno è piuttosto difficile da applicare, anche se qualcuno l’ha pensata… (ride) Adesso però si comincia ad avere sul mercato il ‘pannolino ecologico’, pubblicizzato anche in occasione della crisi napoletana. Sono pannolini lavabili, quindi riutilizzabili. Siamo solo all’inizio. Certamente l’industria non si muoverà da sola, ci vuole un po’ di movimento, come si diceva una volta, e di buon governo.

Possiamo dire che con una riduzione degli imballaggi, una maggior selezione domestica e con qualche buon progetto industriale si potrà arrivare a zero rifiuti?

Non è certamente solo un fatto tecnico… E’ utile ricordare che il fenomeno attuale che ci vede produrre anche qui da noi oltre due chili di rifiuti pro-capite al giorno è un fatto piuttosto recente, un fatto progressivo degli ultimi trent’anni. Quando io era giovinetto, negli anni Sessanta, non ho mai visto una discarica, al massimo qualche cava periferica da riempire. Ma la vita contadina e la campagna non ne avevano bisogno, si riciclava tutto. Solo nelle grandi città c’erano difficoltà a smaltire certi residui, soprattutto cocci di ceramica e vetro. Si buttavano però sempre nello stesso posto… così sorgevano delle colline artificiali, come il mitico Testaccio della Roma antica, o la Montagnola a Bologna. Qui da noi, il lotto 1 della discarica di Centa Taglio nasce nel 1978! E d’altronde gli anni Settanta, e anche dopo, girava ancora el strassèr, diventato poi il rottamaio. Era quello che raccoglieva le strasse, ferro vecchio, ad un certo punto c’erano anche i raccoglitori di carta: insomma c’era già il porta-a-porta! Tutto sommato è da neanche una generazione che viviamo in mezzo a tanti, troppi, rifiuti, che viviamo per produrre rifiuti. E frutto di una certa società, la cosiddetta ‘società dei consumi’, appunto. Qualcuno direbbe anche: “è il mercato, bellezza!â€

Ma è per questo, perché gran parte della produzione agricola e manifatturiera è finalizzata al consumo per il consumo, alla produzione di scarti e di prodotti inutili o facilmente obsoleti, all’uso di confezioni di cartoncino per fare pubblicità o per tenere unite due o più unità di prodotto, yogurt o birra che siano… Si pensi a cosa si porta a casa dall’edicola… ormai trasformata in un bazar dove si vende di tutto e di più. Per tutte queste e tante altre minuscole ragioni, non si può partire dalla coda. Anche se con il migliore dei possibili porta-a-porta, con un’isola ecologica ben frequentata dai cittadini e quell’altro porta-a-porta che è il centro ecologico mobile, cioè il camion per la raccolta dei rifiuti pericolosi che gira periodicamente per i quartieri, siamo senz’altro a cifre impensabili fino a poco tempo fa nella raccolta differenziata… Ma se non ripartiamo dalla testa continueremo a buttare nell’ambiente i nostri bei residui solidi urbani!

Ma allora hanno ragione quelli che dicono che non si può rinunciare ai termovalorizzatori? Che anche questi sono indispensabili?

Il termovalorizzatore, nome nobile che sostituisce quello di inceneritore, è un impianto inefficiente, pericoloso e tutto sommato oggi anche inutile. Inefficiente perché è sempre di grandi dimensioni e per funzionare ha bisogno di rifiuti che siano anche buoni combustibili. Ora però, i metalli ed il vetro non lo sono perché la loro fusione assorbe energia anziché produrne. L’umido è ovviamente pieno di acqua e quindi per definizione non brucia volentieri. Restano quindi le carte, i cartoni e le plastiche. Ma se i primi sono oggetto di raccolta differenziata, restano solo le plastiche… Quest’ultime però derivano dal petrolio e se bruciate male o non filtrate bene producono diossine.

Purtroppo per chi li ha, i termovalorizzatori con la raccolta differenziata diventano un peso. Devono essere alimentati da un territorio sempre più vasto e quindi per alimentarli si caricano ulteriormente i costi di trasporto di un prodotto che non vale niente e, per finire, rilasciano sempre una quantità di residuo inerte, ceneri, da mettere in qualche discarica. Insomma, la discarica può fare a meno degli inceneritori, ma non viceversa. Ormai non li costruisce nessuno, neanche negli USA, dove anzi la raccolta differenziata ha raggiunto velocemente il 60%. E dove naturalmente è nato un nuovo business, la green economy, con tanto di guru e ramo specialistico: è il loro waste management.

Il futuro di Centa Taglio

Torniamo a Portogruaro. Sull’ultimo giornalino Asvo si legge sì della discarica chiusa, ma anche un nuovo ‘landfill mining’ e di intrecci societari tra Asvo e altri. Di cosa si tratta?

Prima parliamo di discarica, poi di intrecci societari. La notizia è che si chiude sì il Lotto 2, ma si deve bonificare il Lotto 0, il primo, realizzato con criteri diciamo primitivi. Per farlo però bisogna spendere dei soldi e questi o si raccolgono dalle tariffe pagate dai cittadini o l’Asvo riesce ad ottenerlo dalla gestione. Nel suo articolo sul giornalino, il presidente Luca Michelutto – al quale bisogna riconoscere dinamismo e chiarezza non comuni – parla di “un importante progetto di mitigazione e miglioramento ambientaleâ€. Questa non è la prima volta che Centa Taglio è oggetto di un simile programma. Nell’ottobre del 1999 la Giunta Comunale di Portogruaro approvò il “piano di messa in sicurezza†del Lotto 1, ma Portogruaro Informa di gennaio dello stesso anno parlava di “ripristino ambientale†della discarica, con l’obiettivo (attenzione!) di “restituire l’area, una volta esaurito l’impianto, ad usi sociali e didattici: tipo oasi protetta per uccelli, animali, piante e autoctoneâ€.

… ma allora la nostra idea di fare della discarica un parco non è così originale!

Non è originale ma rimane l’idea giusta, solo che dieci anni fa non se ne è fatto niente! Perché? Credo che i problemi siano sempre i soliti: i soldi. Proprio per questo è necessario permettere ad Asvo il finanziamento, impegnarlo ad un programma rigoroso e naturalmente controllare la sua realizzazione insieme con i cittadini del posto e più interessati. Questi hanno diritto a non essere di nuovo presi in giro.

Se ho ben capito tutto ciò significa che la discarica non chiuderà mai?

Non mai, ma non certamente ora. Questo non sarebbe comunque possibile. Una discarica dove non si conferisce più niente resta attiva per decenni, si chiama attività post-mortem. E’ paradossale, ma i rifiuti hanno una seconda vita. Così Asvo spera di ottenere dal Lotto 2 appena chiuso tanto biogas ancora per molti anni e continuare così a produrre e vendere l’energia elettrica prodotta grazie a questo. L’obiettivo del progetto, secondo me corretto, è dunque di finanziare per qualche anno, potrebbero essere cinque anni, il landfill mining del Lotto 0 assieme ad un riassetto ambientale con un conferimento ulteriore di rifiuti ma contenuto nella quantità, nel tempo e soprattutto nella tipologia.

Landfill mining?

Sì, è un’espressione quasi intraducibile ma che significa semplicemente ‘trattamento minerario della discarica’. Pare che i primi ad accorgersi che potevano estrarre qualcosa dai cumuli siano stati gli israeliani all’inizio degli anni Cinquanta, soprattutto metalli.

Ma chi deciderà su questo progetto?

Deciderà il Cda dell’Asvo, sull’indirizzo dell’Assemblea dei soci, cioè in teoria i Sindaci degli undici comuni. Non è una cosa semplice, visti i precedenti ed i vincoli tecnici. Ma deve esser fatto con rapidità e chiarezza, a partire dal progetto di mitigazione che dev’esser realistico e serio. Purtroppo la rapidità cozza con la situazione di Portogruaro, il comune maggiormente interessato, dove c’è il Commissario e non un’amministrazione eletta.

Resta il tema degli intrecci societari…

E’ un altro grosso argomento, altrettanto difficile, ma anche su questo il presidente Michelutto si è mosso finora con saggezza. Si tratta di questo. Con l’insediamento di questa legislatura e quindi di questo governo Berlusconi e, in verità, sulla base di direttive UE, si è progressivamente approdati alla legge 166 del 20 novembre 2009. Un articolo, il 26 bis, opportunamente calibrato, prevede che la gestione dei servizi pubblici locali venga conferita “in via ordinaria†attraverso gare pubbliche o a società miste e che la gestione in house di società a totale capitale pubblico sarà consentita soltanto in deroga “per situazioni eccezionali†e dietro parere preventivo dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Il metodo ordinario di conferimento dei servizi pubblici locali sarà quindi la gara e il ricorso alla società mista dove il privato, individuato mediante procedura ad evidenza pubblica, dovrà essere socio operativo con una quota di partecipazione non inferiore al 40%. Insomma le attività sui rifiuti devono essere aperte al mercato, l’autarchia non sarà più ammessa, e in questo quadro hanno più possibilità di vincere le gare di appalto le società più attrezzate, quelle che posseggono tecnologie, impianti, discariche. Perciò è chiaro che l’Asvo, senza discarica e altri impianti, rischia di ridursi ad un ufficio per la gestione delle gare e della Tia…

Che fare?

Cercare alleanze, sinergie, soprattutto con chi ci è più vicino geograficamente. Per rispetto del mio ruolo non farò qui i nomi, anche se sono sui giornali… Il problema però è anche quello di chiudere un’alleanza che permetta di mantenere ai soci attuali, cioè i comuni, il controllo della società. L’Asvo, lo dico con una punta d’orgoglio, è una delle cose – non molte – che funzionano nel portogruarese. I cittadini lo sanno bene. Anche per questo non dobbiamo svenderci, anzi. Io penso che la nostra esperienza e competenza possa tornar utile a qualcuno.

Siamo in difesa, in trincea…

Sì, il nostro territorio è sempre sotto la minaccia di non governare certi processi e certi àmbiti anche quando ha già strutture e dimostra professionalità e competenza. Penso naturalmente alla Pretura, penso alla nostra sanità, gestita in un’unica ASL 10. Adesso, per esempio, si sta nuovamente attaccando un’esperienza esemplare com’è la psichiatria, dove da trent’anni Portogruaro è un modello di organizzazione territoriale e dove si cerca di scaricare i problemi ed i costi del sandonatese. Io non voglio far guerre civili, conosco il sandonatese, dove ho anche lavorato con soddisfazione, ma sono abbastanza vecchio purtroppo per conoscere anche i criteri delle gestioni clientelari, quelle che una volta erano soprattutto democristiane e che adesso magari si ammantano sempre con la stessa parola, libertas o libertà che sia, per fare sempre e solo gli interessi di una parte della società, anche se ben organizzata in cordata, o lega che sia.

Anche per questo, ovviamente, ci sono buone ragioni per vincere le prossime elezioni municipali a Portogruaro.

Glossarietto

Biogas. Il biogas nella discarica tradizionale, cioè di RSU integrali, si forma spontaneamente dalla fermentazione del materiale organico. E’ formato soprattutto da metano, deve quindi essere captato per evitarne la diffusione nell’ambiente e può essere utilizzato per la produzione di energia elettrica.

Landfill mining. Non pare traducibile e viene sempre usato con questa espressione ma sostanzialmente significa “trattamento minerario della discaricaâ€. Gli israeliani nel 1953 scoprirono infatti che si potevano estrarre nuovamente soprattutto molti metalli e ridurre al minimo l’impatto fisico del cumulo residuo.

Lotto. E’ la montagnola di rifiuti, oggi opportunamente delimitata dalle autorizzazioni necessarie.

Mitigazione. E’ l’espressione tecnica che si usa per dissimulare un brutto ambiente. Si mitiga l’autostrada, magari con pannelli che rendono la zona un carcere a cielo aperto, come una discarica, magari nascondendola alla vista con qualche fila d’albero.

Post mortem. Funerea locuzione latina per ricordare che una volta chiusa la discarica ha ancora una vita, cioè ha bisogno di assistenza.

Percolato. E’ il liquido che rimane alla base della massa dei rifiuti e deriva dall’infiltrazione dell’acqua piovana, dalla decomposizione e dalla progressiva compattazione dei rifiuti stessi.

Porta-a-porta (PAP). E’ la raccolta differenziata con il ritiro periodico dei rifiuti praticamente a domicilio. Normalmente si ritirano una o due volte la settimana con contenitori diversi. Nella nostra zona: umido (cioè materiale organico destinato al compostaggio), vetro-plastica-alluminio, cartacartone, secco non riciclabile.

Raccolta differenziata. E’ la prassi che permette di separare all’origine gli RSU. Secondo i dati forniti da ASVO, il comune di Portogruaro ha raggiunto a settembre di quest’anno una percentuale dell’80%. Questa cifra è praticamente il livello di quasi tutti i comuni del bacino, con punte Annone Veneto (82%), Cinto Caomaggiore (82%) e Pramaggiore (81%). Fanno eccezione i comuni di Caorle (45%) e San Michele al Tagliamento (58%), dove hanno un ruolo negativo (chissà perché) le spiagge. L’intero bacino comunque raccoglie già oggi il 65%, in anticipo traguardo previsto dalla legge per il 2012.

Ricicloni. Quella dei comuni ricicloni è una graduatoria, con tanto di premiazioni rituali, fatta annualmente da Lega Ambiente. A luglio 2009, per la raccolta 2008, il comune di Concordia Sagittaria si è piazzato al 21° posto della graduatoria nazionale per i comuni sopra i 10mila abitanti (era 31° e resta il primo nella provincia di Venezia). Mentre Cinto Caomaggiore si è piazzato al 15° posto nella categoria dei comuni sotto 10mila abitanti (era 21° e si conferma il primo della provincia). Bene anche S. Stino di Livenza, passato dal 56° posto al 26° posto, subito alle spalle di Concordia.

RSU (rifiuti solidi urbani). La sigla sta ad indicare semplicemente i rifiuti prodotti dalle attività civili e commerciali. Naturalmente oggi sono molto diversi da trent’anni fa, ma anche da pochi anni fa, quando non c’era alcuna raccolta differenziata e si buttava tutto insieme nel cassonetto: carta, vetro e plastica, metalli, piante e fogliame, prodotti organici, scarti e residui alimentari, insieme a ciò che oggi chiamiamo secco non riciclabile (il vero rifiuto dalla raccolta differenziata)

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Diario elettorale: Mercoledì 17 marzo 2010 (-11)

Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

in questi giorni gli spazi della propaganda visiva finalmente si riempiono. Si usa molto la figura umana, il ritratto, in piano medio e primo piano, piuttosto che il testo, messo quasi a complemento.

Così Andrea Buffon, che in realtà si vede tra il piano americano (da mezza coscia in su) e il piano medio (dalla vita in su), perché è seduto e fa intravedere parte della gamba piegata in avanti. Devo dire che fa la sua buona figura, almeno rispetto agli altri. Poi, in alto c’è scritto “NON ARRENDERTIâ€, accanto alla croce sul simbolo con falce e martello, e sotto la foto, su due righe, oltre al “VOTA Andrea BUFFON†c’è un “VOTA la sinistra UTILEâ€. Proprio così, con sinistra in minuscolo e utile in maiuscolo. Dal materiale che gira, ho scoperto che lo slogan non è locale, ma è usato a livello nazionale, anche se Buffon non gradisce che gli venga ricordato che anche il loro circolo fa parte di un partito con un’organizzazione gerarchica centrale.

Com’è corta, anzi nulla, la memoria di chi subisce un grande ko… Anzi due di seguito. Vi ricordate solo un paio d’anni fa come Walter Veltroni affrontò la campagna alle politiche? Dapprima fece alleanze solo con i radicali e Di Pietro, poi chiese il voto utile per battere il Banana. Così contribuì ad eliminare la sinistra radicale dal Parlamento.

La parola ‘utile’, che significa anche profitto, mi sta sempre più sulle palle.

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Diario elettorale: Martedì 16 marzo 2010 (-12)

16 marzo 2010
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

in questi giorni è scoppiato un nuovo caso nazionale attorno ad alcune intercettazioni telefoniche (casuali?) fatte al Banana, uno che viene ascoltato sempre, da ogni angolo. La Procura di Trani, mentre cercava truffe locali, ha registrato ben una ventina di telefonate necessarie per bloccare i talk-show, soprattutto ‘Anno zero’ di Santoro, il nemico pubblico numero uno. (more…)

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Diario elettorale: Lunedì 15 marzo 2010 (-13)

15 marzo 2010
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

“Portogruaro (h)a chi la amaâ€: questo è lo slogan scritto sopra la faccia a manifesto pieno di Gongolo. Forse si poteva scrivere in due righe, ma questa formula enigmatica impone una pausa semantica. Infatti, come contenuto vuol dire che c’è anche chi non ama Portogruaro, al quale certamente non va lasciata.

E’ il partito dell’amore, contrapposto a quello dell’invidia e dell’odio. E’ anche uno schema centrale e romano del Banana, uno che ama tantissimo, soprattutto se stesso, e che per essere ricambiato non paga mai. Provvedono, infatti, sempre i suoi innumerevoli lacchè.

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Diario elettorale: Domenica 14 marzo 2010 (-14)

14 marzo 2010
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

ormai mancano solo due settimane al voto e finora a Portogruaro resta traccia solo delle kermesse della coalizione Bertoncello, al Russolo a fine gennaio, e al Mecchia, a fine febbraio. Il confronto al Marconi, anche rivisitato grazie a Gianfranco Battiston, non ha fatto mosso granché. Certo che non mancano gli interessi su scala più larga. Infatti, il cavalier Banana è al massimo dell’agitazione possibile. Gli aggettivi si sprecano facilmente, il più usato è paranoico. Non sono passati che due anni dalle elezioni legislative dell’aprile 2008. Sembra una vita, ricordi? Tra la legge con la soglia al 4% e la richiesta del voto utile, il nuovo PD di Walter Veltroni fece reset della sinistra, l’effimera Sinistra Arcobaleno guidata dal pantofolaio presidente uscente della Camera, Fausto Bertinotti. La vittoria del Banana fu chiarissima, avendo il 55% dei seggi di entrambe le camere. (more…)

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Diario elettorale: Sabato 13 marzo 2010 (-15)

13 marzo 2010
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

stasera alcuni gruppi di giovani hanno cantato, suonato, performato (cioè letto, dipinto e suonato insieme) dietro al palazzo del municipio. Era un’iniziativa della nostra lista rossoverde, sempre attenta a tutte le generazioni. Faceva fresco assai, ma c’era anche un ottimo vin brulé.

Abbiamo dunque sentito e visto ‘La banda di Piero’, i ‘Wild’ (che in inglese significa tante cose, da selvaggio ad incazzato, ma anche semplicemente natura), i ‘Watermelon Explosion’ (esplosione dell’anguria), i ‘Scarecrow’ (spaventapasseri), i ‘Ladyeleanor’. A parte il primo, che evoca il De André de ‘La guerra di Piero’ e quindi pacifista, e l’ultimo, vagamente femminista, gli altri tre hanno qualcosa di ecologista nel loro nome. (more…)

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I candidati rossoverde per le elezioni 2010

12 marzo 2010
Pubblicato da La Città Futura

  1. Daneluzzo Civiero Patrizia – Portogruaro (Ve) 13-01-1973
  2. Simonella Ivo – Portogruaro (Ve) 07-04-1958
  3. Arreghini Marco – Portogruaro (Ve) 27-11-1983
  4. Bazzana Massimiliano – San Vito al Tagliamento (Pn) 11-04-1979
  5. De Nardi Gianluca – Conegliano (Tv) 02-03-1977
  6. Drigo Ermes – Portogruaro (Ve) 18-09-1953
  7. Drigo Valeria – Pordenone 04-10-1989
  8. Furlanetto Marisa – Fossalta di Portogruaro (Ve) 05-05-1955
  9. Gruarin Maria Teresa – San Vito al Tagliamento (Pn) 03-03-1974
  10. Masturzo Cristina – Portogruaro (Ve) 30-04-1978
  11. Pasian Laura – Portogruaro (Ve) 16-04-1963
  12. Roetta Paolina – Santo Stino di Livenza (Ve) 06-12-1953
  13. Steccanella Lucia – Portogruaro (Ve) 28-09-1969
  14. Tenani Franco – Portogruaro (Ve) 03-02-1972
  15. Tono Michele – Massawa (Eritrea) 06-06-1945
  16. Zanco Mariella – Concordia (Ve) 12-09-1957
  17. Zanet Guido – Portogruaro (Ve) 30-09-1949
  18. Zanon Adriano – Sesto al Reghena (Pn) 14-04-1952
  19. Zanon Valentino – Portogruaro (Ve) 25-06-1952
  20. Zullo Marco – Verona 29-10-1978
DANELUZZO CIVIERO PATRIZIA
37 anni, libera professionista.
Da dieci anni lavoro come consulente per le Pubbliche Amministrazioni. Sposata e mamma di un bambino di 16 mesi, vivo a Pradipozzo. Dottore di ricerca in Politiche pubbliche del territorio, specializzata presso l’Università di Berkeley, sono esperta di partecipazione, pari opportunità, gestione partecipata dei conflitti ambientali. Per il Comune di Portogruaro ho seguito i progetti Vivere con Stile e Gentilmente.

SIMONELLA IVO
52 anni, dottore forestale.
Assessore comunale all’Ambiente uscente. Dopo 5 anni di assiduo impegno per la città, mi ripresento ora al giudizio degli elettori con l’obiettivo di proseguire a lavorare con passione per migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini.
ivosimonella.xoom.it
ARREGHINI MARCO
26 anni, architetto.
La sostenibilità è, alla base del concetto, buon senso nelle cose. È necessaria una svolta immediata per costruire un futuro migliore, vivibile e più rispettoso dell’umanità e della terra.
BAZZANA MASSIMILIANO detto MAX.
31 anni, lavoro in ambito artistico-culturale, socio-educativo e musicoterapico.
Credo fermamente che apertura, confronto e collaborazione siano le basi per la ricerca di soluzioni fattive condivise e sostenibili.
DE NARDI GIANLUCA
33 anni, laurea in Economia e Commercio, imprenditore nel settore del biologico.
Sono componente del C.E.G. dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, docente ed autore di pubblicazioni sui temi dell’etica economica. Vorrei impegnarmi nella cultura dello Sviluppo Sostenibile anche a livello politico.
DRIGO ERMES
56 anni, architetto, urbanista, esperto in Valutazioni di Impatto Ambientale.
Sono Componente del Movimento per la Decrescita Felice.
DRIGO VALERIA
20 anni, studentessa del corso di Scienze Internazionali e Diplomatiche a Gorizia, ho frequentato il liceo classico statale “XXV Aprileâ€.
margin: 0px 10px 10px 10px;FURLANETTO MARISA
54 anni, direttore di servizi scolastici.
Sostengo il gruppo rossoverde di Portogruaro dalla sua costituzione, nel 2004. Sono iscritta al Movimento della Decrescita Felice e da anni impegnata sul fronte della pace, dei diritti e dell’ambiente.
GRUARIN MARIA TERESA
36 anni, lavoratrice dipendente.
Impegnata in associazioni animaliste e nel sostegno alle persone disabili, ho fatto della solidarietà e del volontariato il mio obiettivo più importante.
MASTURZO CRISTINA
32 anni, laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Trieste.
Attualmente sono impiegata presso l’ufficio Comunicazione di Banca Popolare Etica.
PASIAN LAURA
47 anni, libera professionista.
Già consigliere comunale a Teglio Veneto. Impegnata da sempre nel sociale ambientalista ed attenta alla condizione degli animali.
ROETTA PAOLINA
56 anni, amministrativo presso un Istituto di Istruzione Superiore aPortogruaro.
Da anni sono impegnata politicamente, in particolare nel sindacato CGIL-Scuola per offrire un servizio ed un aiuto alla comunità.
STECCANELLA LUCIA
40 anni, diplomata come educatore professionale.
Ho lavorato nell’ambito del disagio e del sostegno e integrazione dei soggetti diversamente abili; laureata in scienze dell’educazione, insegno da molti anni nella scuola dell’infanzia. Credo nella politica della comprensione e della tolleranza.
TENANI FRANCO
38 anni, laureato in economia, impiegato.
Mi interesso di sviluppo sostenibile e di sostegno alle economie dei Paesi meno sviluppati.
TONO MICHELE
64 anni, pensionato.
Sono diversamente abile, mi occupo di volontariato presso una scuola di Portogruaro dove abito. Credo e spero nella solidarietà e nella tolleranza.
ZANCO MARIELLA
52 anni, insegno inglese alla scuola media dove mi occupo anche del centro di ascolto degli studenti e di prevenzione del disagio scolastico.
Mi impegno per una scuola pubblica di qualità.
ZANET GUIDO
60 anni, pensionato.
Attento alle problematiche sociali ed ambientali, del risparmio energetico e della sostenibilità delle attività industriali. Dobbiamo lasciare alle future generazioni un paese vivibile.
ZANON ADRIANO
57 anni, consulente nell’industria, esperto di supply management, membro CdA dell’ASVO.
Abito a Portogruaro, con moglie e tre figlie. I libri sono la mia passione. L’impegno per Portogruaro è una scelta ineludibile.
ZANON VALENTINO
57 anni, metalmeccanico.
Cittadino sostenibile, mi interesso di Banca del Tempo e Consumo critico, sono referente del Gruppo di Acquisto Solidale “IL CANNETOâ€.
ZULLO MARCO
31 anni, ingegnere.
Collaboro con diverse associazioni per promuovere le tematiche del risparmio energetico e dell’uso consapevole delle risorse. Credo che il Cittadino Informato possa partecipare alla gestione della
“cosa pubblica†e così vivere il proprio territorio in modo attivo e propositivo.
www.marcozullo.it

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Diario elettorale: Venerdì 12 marzo 2010 (-16)

Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

ieri sera, finalmente c’è stato il primo confronto tra i cinque candidati sindaci.

L’aula magna del Marconi era satura, anche se chiaramente c’erano quasi solo candidati e parenti stretti. Quindi l’incontro in sé non ha spostato nessun voto ma è destinato ad avere un riverbero sui media locali, a partire dal benemerito sito di Gianfranco Battiston.

Sensazioni? Non mi pare che ci siano novità comportamentali. In pubblico vengono meno anche quelle aggressività lasciate ai comunicati stampa e tutto sommato il più deciso è apparso proprio Bertoncello che ha ribattuto punto per punto sul tema del bilancio comunale, un argomento che è un suo cavallo di battaglia e su cui non caso Tabaro cercherebbe di rovesciarne l’immagine. (more…)

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Sabato 13 marzo 2010 Concerto rossoverde

11 marzo 2010
Pubblicato da La Città Futura

Tutti in piazza, sabato 13 Marzo 2010!

Alle ore 18:00, due ore di musica, sulle rive del Lemene con:

+ + + + LA BANDA DI PIERO + + + +

+ + + + + + + WILD + + + + + + +

+ + WATERMELON EXPLOSION + +

+ + + + + SCARECROW + + + + +

+ + + + + LADYELEANOR + + + + +

Vi attendiamo numerosi a fare festa, ascoltare musica, stare insieme!

Scarica il volantino

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Diario elettorale: Giovedì 11 marzo 2010 (-17)

Pubblicato da Fausto Coppi

Il futuro governatore del Veneto

Caro diario,

la precedente corsa elettorale avevo chiamato Broccolo l’allora ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, ora in procinto di diventare il governatore del Veneto. Questo signore, ieri rispondeva ad un reportage del Manifesto sul “triste Venetoâ€, quello dei suicidi di operai e piccoli imprenditori, scrivendo:

(…) “triste Veneto†a me pare fuorviante. Questo è un territorio preoccupato, che sta cercando vie d’uscita da una situazione in cui tanta cattiva politica lo vorrebbe costringere.
(…) io credo che la risposta a tante contraddizioni consista nel fare del Veneto il laboratorio politico ed economico di un nuovo sistema che restituisca al popolo piena potestà di governo. (…) qui esiste e vive una cultura diversa da quella delle accademie. E’ cultura di popolo, (…)

Etc, etc… Oggi, il giorno dopo, probabilmente dopo ore di durissimi pensieri, questo signore giovane e di aspetto un po’ esotico, ha pubblicato un post-it veramente rivoluzionario, di cui riporto solo la prima parte (basta e avanza): (more…)

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