La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

Si può dare di più! La pagellina dopo i primi 100 giorni

11 ottobre 2010
Pubblicato da Ermes Drigo

Diamo i voti. La ripresa del dialogo con la comunità, i tagli della manovra finanziaria non fermeranno l’attività del comune, “reinventiamo nuove modalità gestionali del comuneâ€, questi erano i sottotitoli della relazione sui primi 100 giorni di attività amministrativa del comune di Portogruaro. Impegnativo il documento, importanti gli obiettivi espressi nell’incontro con tutti i componenti delle liste. Ci troviamo verso le diciannove al ristorante Prà Grande per sentire cosa ci dice il Sindaco, poi ovviamente mangeremo assieme: buona l’idea di presentare una relazione politica in un ristorante un po’ prima della cena. Bene, voto 9.

Arrivo un po’ tardi, il Sindaco impaziente deve ancora iniziare, c’è tanta gente, fa caldo, i tavoli sono preparati, sarà dura ascoltare. Peccato per Michele che non può esserci perché la sala al primo piano non è accessibile per i disabili. Accidenti: dobbiamo sempre pensare anche a quelle persone, amici sempre più numerosi che hanno delle disabilità. Male, voto 2.

Ovviamente la relazione non è il resoconto di risultati ottenuti, troppo breve il tempo, riporta valutazioni e progetti del Sindaco. La Giunta comunale di Portogruaro è una squadra che funziona e il lavoro degli assessori è apprezzato dal Sindaco. Bene, voto 7.

Sono state nominate le cinque commissioni consiliari. Come sempre non capisco i criteri e la suddivisione, considerando che dietro ci stanno i diversi assessori. Assetto del territorio e infrastrutture, commissione 1; politiche ambientali e mobilità, commissione 4. E’ difficile scorporare il disegno del territorio dalle politiche ambientali e dalla mobilità. Male, voto 4.

Sono stati nominati i consiglieri comunali incaricati. Tanti e con tanti incarichi, troppi per un lavoro che prevede coinvolgimento con la Giunta e le strutture tecniche del comune. Benino comunque,  in attesa voto 6 (di speranza).

Il Comune, continua la relazione, ha inoltre provveduto ad effettuare le nomine di propria competenza presso gli enti sovraordinati.  Avrei voluto una sana discussione sui criteri usati per queste nomine ma anche in questa occasione si preferisce usare la formula “seguendo i criteri e gli indirizzi approvati dal Consiglio Comunaleâ€. Male, scarso, voto 3.

Il Comune ha un bilancio sano, peccato che sia finita la campagna elettorale, ha un avanzo di amministrazione di 1.830.000 euro. Il governo Berlusconi, con la Lega (quelli che dicono “paroni a casa nostraâ€), impedisce al comune di Portogruaro di spendere i suoi soldi, procurati con una attenta e corretta gestione della spesa pubblica negli anni scorsi. Non dobbiamo reinventarci nuove modalità gestionali, dobbiamo pretendere e operare perché lo Stato faccia il suo mestiere, a cominciare dal finanziamento della scuola pubblica, altrimenti vadano a casa. Malissimo. Voto 9 per l’amministrazione di Portogruaro, voto -1 al governo Berlusconi e Lega.

Poche le priorità d’intervento, bene, altrimenti non sarebbero priorità. Il ruolo di Portogruaro nel Veneto Orientale, la ripresa di azioni volte al sostegno ed allo sviluppo dell’economia, le trasformazioni urbanistiche e l’assetto del territorio. Bene, voto 7. Non si comprende però il progetto amministrativo per la città: come dovrebbe essere Portogruaro fra 10 anni. Insufficiente, voto 5 +.

Seguono le liste delle attività da fare per ogni singolo assessore. Tante: voto 6 di incoraggiamento.

I primi 100 giorni si sono quindi conclusi positivamente, termina la relazione con lettere maiuscole e in grassetto. Le scritte maiuscole mi mettono a disagio e poi meglio lasciare ai cittadini eventuali giudizi positivi. Male, voto 3.

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Cartolina

8 ottobre 2010
Pubblicato da Ivo Simonella
 A Portogruaro molti si lamentano che si è costruito molto e che le acque alte sono dovute anche a questo, ma da quando è stato avviato il percorso per approvare il nuovo piano regolatore (il PAT), sono state presentate in Comune 120 richieste di privati che vogliono trasformare il loro terreno da agricolo a edificabile, evidentemente sono ancora molti quelli cui interessa che a scorrere sia il denaro piuttosto che l’acqua.

 

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Il periodico rossoverde per Portogruaro – n.9, settembre 2010

4 ottobre 2010
Pubblicato da La Città Futura

Sul sito si può leggere in pdf il nostro periodico che vuole mantenere la sua periodicità mensile e che è arrivato al numero 9. E’ un numero elaborato con due obiettivi di fondo:  riprendere il dibattito politico e mettere al centro della discussione alcuni aspetti della vita culturale portogruarese.

Così la capogruppo rossoverde Patrizia Daneluzzo nell’editoriale – Memo per gli Stati generali – riparte dalla discussione già avviata con le forze sindacali locali delle aziende in crisi, dove è già stata posta la domanda: che futuro vogliamo per quest’area? Una domanda che per avere una risposta reale richiede la convocazione degli ‘Stati generali’. Naturalmente Patrizia non si sottrae dal fare proposte e mette in primo piano i temi del lavoro.

In seconda pagina, la pagina del commento politico, Ermes Drigo dà i primi voti, la pagellina dopo i primi cento giorni dell’Amministrazione comunale. Si può dare di più! , dice il titolo e pare giocare nel dubbio tra un maggior impegno e un miglior voto futuro.  Lo fa comunque con la sua consueta libertà di giudizio e ci fa notare qualche insufficienza grave quando si deve valutare qualche metodo di lavoro.

Pagina 3, sempre dedicata a contributi esterni, ospita nuovamente Irina Drigo, che qui è sempre la benvenuta, però stavolta come Assessore che spiega il rinnovato bollettino municipale Portogruaro Informa.

Pagina 4 ospita la recensione dell’ultimo libro di Emilio Rigatti. Adriano Zanon mette infatti in evidenza il lato politico della sua testimonianza pubblicata da Ediciclo. Una politica della bicicletta vera ed efficace.

Il paginone, cioè da pagina 5 a pagina 8, è quindi dedicato a temi della politica culturale del nostro territorio.

Mariella Zanco in Il nostro Teatro critica – per amore sviscerato del teatro – una politica del listino prezzi del Russolo piuttosto bizzarra, dove le utenze scolastiche (pubbliche) hanno un trattamento paradossalmente più rigido degli abbonamenti per i singoli cittadini (privati).

Max Bazzana in Cambiare musica torna su una questione già accennata sul numero 3, la necessità che il Teatro comunale elabori un programma musicale che utilizzi  tutte le idee e risorse che il territorio offre e non rimanga chiuso all’autoreferenzialità della Fondazione Santa Cecilia. Più chiaro di così non si può.

Lucia Steccanella, in Sembra un film, quasi non crede che a Portogruaro ci sarà una sala cinematografica… E a modo suo ci dice che importanza ha – per qualcuno che non si rassegna alla televisione – frequentare la buia sala dove ancora si ripete il rito magico di una comunicazione non altrimenti riproducibile.

E sempre Lucia Steccanella dà ancora il segno della sua sensibilità in Tutti giù per terra!, dove descrive il disastro della scuola post riforma Gelmini che ha appena riaperto l’anno scolastico.

Gli articoli verranno progressivamente riprodotti anche su questo sito, dove è possibile raccogliere i commenti dei nostri lettori. Invitiamo infatti a scriverci, a dialogare, a criticare, a sostenere il nostro sforzo di analisi e battaglia culturale e politica.

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Memo per gli Stati generali

3 ottobre 2010
Pubblicato da Patrizia Daneluzzo

Nel cuore di una crisi economica tutt’altro che superata, che sta anzi oggi mostrando le sue conseguenze più tragiche a livello sociale, la discussione politica a Portogruaro pare aver toccato l’acme. Sul tavolo ci sono i problemi attuali, ma dal loro approccio dipenderà il futuro della nostra comunità.

Il problema cruciale è naturalmente il lavoro. In questi giorni la V commissione consiliare (Innovazione Sviluppo Lavoro) ha ospitato, in un’affollatissima riunione nella sede municipale, le rappresentanze sindacali del territorio, in particolare, ma non solo, quelle delle due maggiori aziende in crisi: il Linificio Zignago e la Nuova Pansac. Lungi dall’essere un elenco di richieste e recriminazioni, si è rivelato invece un incontro ricco di spunti di riflessione. Quello che induce alla solidarietà con questi lavoratori è infatti la loro forza e dignità più che il loro bisogno di aiuto. Non voglio quindi soffermarmi sugli impegni immediati che l’Amministrazione Comunale se è assunta: la disponibilità a reperire in bilancio, per quanto possibile, fondi per affiancare gli ammortizzatori sociali stanziati dai livelli di governo superiori e la disponibilità, per altro già ampiamente dimostrata, di fare da intermediario delle esigenze dei lavoratori presso il Ministero o altri protagonisti. Mi sembra infatti più interessante sottolineare le questioni strategiche che le rappresentanze sindacali hanno posto: qual è la nostra vocazione territoriale? Che futuro vogliamo per quest’area?

Non è la prima volta che ci poniamo queste domande, ma il panorama di crisi potrebbe proprio incentivare a trovare delle risposte. Risposte che non possono essere date dalla sola Amministrazione Comunale, ma che richiedono un ragionamento corale di tutti gli attori del territorio, economici e sociali, nonché dei cittadini stessi. Proprio per questo, ritengo che i tempi siano maturi per convocare i cosiddetti ‘Stati generali’ per parlare del futuro del portogruarese in campo economico, commerciale e turistico in primis.

Nello stesso incontro è emersa, ad esempio, la critica a un comparto turistico che non riesce, come molti altri in Italia, a fare sistema, ad applicare un’ottica manageriale, a trasformarsi in un’industria del turismo, dove poter anche ricollocare le persone che vengono sempre più frequentemente espulse dal mercato del lavoro locale, e che riesca a dare prospettive di maggiore continuità occupazionale alle persone che da anni lavorano solo stagionalmente.

Mi chiedo se il nostro litorale, il secondo per presenze turistiche dopo quello romagnolo, non rappresenti una domanda sufficiente per indurre l’insediarsi di un’offerta produttiva, artigianale, distributiva logistica dedicata nell’area Ex-ENI. Un’offerta centrata, magari, sull’avvio di un comparto turistico sostenibile, che muova i suoi passi da una scelta che già a suo tempo Bibione aveva fatto, ottenendo, tra i primi territori in Italia, la certificazione EMAS. Le nostre spiagge sono piene di edifici da riqualificare dal punto di vista costruttivo ed energetico ed è ormai consolidata e apprezzata, a livello italiano ed europeo, l’esperienza di catene di eco-hotel, che adottano sistemi energetici, prodotti per l’igiene, prodotti alimentari a ridotto impatto ambientale.

Non posso esimermi, inoltre, dal fare una riflessione specifica su una questione per cui l’Italia è tra gli ultimi Paesi in Europa: il lavoro e l’occupazione femminile. La Pansac e il Linificio Zignago sono realtà ad alta occupazione femminile: donne per lo più in un’età troppo avanzata per essere ricollocate facilmente e troppo giovani per andare in pensione. Cosa possiamo fare per loro? Nel breve periodo possiamo cercare di usufruire di quei bandi che finanziano la riqualificazione e la ricollocazione di queste donne, che costituiscono notoriamente un target critico. Ma, siccome ne richiedono l’effettivo reinserimento, richiedono, ancora una volta, un’azione corale, che metta attorno al tavolo oltre al Comune anche le parti sociali, l’ufficio del lavoro e le imprese, sperando di poter poi arrivare, attingendo dal meglio delle esperienze di ognuno, a un ripensamento più strategico su come rendere il mercato del lavoro più women-friendly, più accogliente nei confronti delle donne.

Io penso che una svolta sia necessaria, quindi possibile. Andiamo dunque agli ‘Stati generali’ e ognuno faccia fin in fondo la sua parte.

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Riaprono le scuole? Sì, ma saranno più care

19 settembre 2010
Pubblicato da Marisa Furlanetto

A settembre la situazione finanziaria nelle scuole sarà esplosiva e parlare di progettualità o di priorità da realizzare in assenza di un budget finanziario è molto arduo.

Come abbiamo già scritto su questo periodico (no. 4, aprile 2010) il Ministero della Pubblica Istruzione già da due anni non contribuisce più al funzionamento amministrativo-didattico delle scuole e dal 2008 non copre le spese per supplenze sostenute dalle scuole, garantendo solo un budget minimo, assolutamente insufficiente alle necessità. Le scuole a tutt’oggi rimangono indebitate con centinaia di migliaia di euro. La riforma Gelmini, peraltro, in un’ottica di risparmio prettamente economico, prevede l’eliminazione delle compresenze degli insegnanti, appesantendo ulteriormente la didattica e impedendo di fatto la copertura dei docenti assenti. L’ente locale, dati i tagli delle ultime finanziarie, riesce con estrema difficoltà a garantire i minimi servizi scolastici, quali mensa, trasporti, manutenzione edifici, ecc.

Ma guardiamo la nostra realtà locale. Il comune di Portogruaro comprende sei Istituti Superiori per un totale di 3.724 studenti, due Circoli Didattici per un totale di 1.535 alunni e una Scuola Media per un totale di 686 alunni (dati dell’anno scolastico 2009/2010). La competenza sul funzionamento e sulla manutenzione degli edifici delle scuole superiori è della Provincia. Al Comune competono, per obbligo di legge, la manutenzione degli edifici delle scuole dell’infanzia statale (sono sei), delle scuole primarie statali (otto) e delle scuole medie statali (quattro), la fornitura degli arredi, dei servizi di mensa, trasporto, il pagamento delle spese telefoniche, dell’energia elettrica, del riscaldamento, della cancelleria degli uffici e del materiale igienico sanitario collegato alle mense, l’assistenza socio sanitario per gli alunni non abbienti. In sostanza per la scuola dell’obbligo lo Stato si occupa solo della retribuzione degli insegnanti, dei collaboratori scolastici e del personale di segreteria.

Per quanto riguarda le strutture scolastiche crediamo che la Città di Portogruaro abbia fatto molto in questi anni, mettendo a norma di sicurezza tutti gli edifici, ampliandoli o costruendoli ex novo dove necessitava, e garantendo tuttora, tramite le proprie squadre di addetti professionalmente competenti, l’intervento e la pronta manutenzione. E’ stato anche istituito un apposito referato per il monitoraggio dei consumi energetici in tutti gli edifici pubblici, scuole comprese; tra l’altro sarebbe importante che su questo tema venissero coinvolti maggiormente insegnanti e ragazzi al fine di ottimizzare anche il risultato educativo.

Ma noi dobbiamo occuparci del benessere del ragazzo a scuola in tutte le sue forme, quindi l’ulteriore sforzo va fatto nel garantire gli arredi necessari per curare il suo ambiente di vita e di lavoro: con una programmazione di acquisto a medio-lungo termine dobbiamo rinnovare gli arredi di gran parte delle scuole, ipotizzando di organizzare in ogni plesso almeno un laboratorio di informatica e uno di lingua straniera, arredando gli spazi esterni con attrezzature ludiche e favorendone l’utilizzo da parte della cittadinanza tutta quando la scuola è chiusa. Va inoltre attivata una puntuale ricognizione delle strutture esistenti, al fine di ottimizzare gli spazi, evitando il sovraffollamento di alcuni plessi a discapito di altri, facendo attenzione a garantire a tutti gli allievi, sia del centro che delle frazioni, le stesse opportunità (per esempio fornendo il trasporto gratuito degli allievi di fuori per gli eventi che offre la città, per la partecipazione a premiazioni, mostre, spettacoli teatrali, ecc.). A questo proposito è indispensabile che Comune e Scuola, in una stretta collaborazione e unità di intenti, concordino una politica scolastica del territorio, con verifiche periodiche sulla fattibilità e sui risultati, superando anche vecchie logiche di competenze territoriali e di stradari di residenza degli alunni, sottoscrivendo anche apposite convenzioni d’uso tra Istituzioni Scolastiche per l’uso in comune di locali e di strutture.

E’ da evidenziare la situazione di sofferenza delle scuole dell’infanzia del Comune: le sei scuole statali e le due scuole paritarie sono assolutamente insufficienti a rispondere alle esigenze dell’utenza; i comuni di Concordia Sagittaria e di Portogruaro hanno sottoscritto una convenzione per l’ammissione presso l’Asilo Nido Comunale di Concordia fino ad un massimo di 25 bambini di età compresa tra i sei mesi e i tre anni tra i residenti nel Comune di Portogruaro. Anche questo servizio risulta evidentemente carente rispetto alle necessità: infatti nel territorio funzionano asili nido e baby parking privati. Per questi motivi il Comune dovrebbe adoperarsi per favorire almeno l’attivazione delle “sezioni primavera” della scuola dell’infanzia statale, che prevedono l’iscrizione dei bambini a partire dai due anni.

Relativamente agli altri servizi forniti dalla Città, con un rafforzamento del raccordo tra servizi sociali-comune-scuola, non c’è dubbio che si deve andare ad una razionalizzazione dei sostegni economici forniti ai genitori in difficoltà, prevedendo quote variabili del prezzo mensa a secondo delle possibilità, il sostegno a chi non può permettersi i libri, ma rafforzando il principio che tutti contribuiscano per quanto possibile alle spese con un attento monitoraggio delle famiglie bisognose. L’ente locale non deve e non può sostituire lo stato nell’elargizione dei servizi o nell’erogazione dei finanziamenti a lui prescritti; dovrebbe senz’altro però sostenere la progettualità didattica dei Collegi Docenti, destinando finanziamenti specifici, anche concordati nella finalizzazione e nella ricaduta, in una azione sinergica. Bisogna curare l’educazione del ragazzo in senso lato con la promozione di progetti che vadano verso l’incentivazione e l’acquisizione di comportamenti corretti: andare a scuola a piedi o in bicicletta, per esempio, per arrivare ad un futuro ideale di area pedonabile fuori dalle scuole, adottare ogni misura per prevenire e contrastare efficacemente fenomeni di bullismo, di violenza fisica o psicologica, ecc.. In tutti questi percorsi è indispensabile coinvolgere e sostenere i Comitati dei Genitori e i Comitati degli Studenti, organizzando incontri specifici e periodici di informazione, di coprogettazione e di cogestione delle svariate problematiche. Insieme, l’Amministrazione Comunale e la Scuola, con tutte le sue componenti, riapriranno le scuole a settembre, insieme sceglieranno la strada perchè i nostri ragazzi subiscano il male minore, consapevoli, se non altro, che la ‘colpa’ è altrove.

Spese sostenute dal comune per la scuola dell’obbligo nel 2009

Energia elettrica € 91.400
Acqua € 9.700
Telefono € 19.200
Riscaldamento € 357.100
Tassa rifiuti € 22.200
Manutenzioni straordinarie € 43.600
Manutenzioni ordinarie € 60.300
Igiene e cancelleria € 15.000
Sostegno alla didattica € 4.700
Mensa € 53.200
Trasporto € 299.500
TOTALE € 975.900

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Le vignette di Lorenzo Bussi: Rima

Pubblicato da Lorenzo Bussi

Rima

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Le vignette di Lorenzo Bussi: Buone Azioni

Pubblicato da Lorenzo Bussi

Buone Azioni

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Sì tagliare, ma con metodo

15 settembre 2010
Pubblicato da Ivo Simonella

In questo periodo tutti gli enti locali stanno facendo i conti con due strumenti fondamentali di gestione della cosa pubblica: il patto di stabilità e la manovra economica del Governo. Il primo è uno strumento perverso che obbliga, per dirlo in modo semplicistico, gli enti locali a non spendere più di una certa cifra in base a dei parametri piuttosto complicati. E’ un discorso che incide particolarmente sulle opere pubbliche. L’assurdo è che, al fine del patto, un avanzo di amministrazione non può essere considerato come una entrata. Quindi se un comune ha dei soldi risparmiati non può spenderli. Mentre lo sforamento del patto dà luogo a ricadute molto gravi, come l’ulteriore taglio di trasferimenti dallo Stato al Comune per un importo pari allo sforamento e l’impossibilità di assumere personale.

La manovra economica invece, proprio come scelta principale, ridurrà in maniera significativa i trasferimenti dello stato verso comuni, regioni e province: Portogruaro si stima avrà oltre 500 mila euro in meno; ulteriore effetto sarà anche una riduzione del personale, dato che solo un pensionato su cinque potrà essere sostituito. Certo non bisogna piangersi addosso, ma è anche vero che la rabbia è tanta, se si pensa a quanto lo Stato potrebbe risparmiare e, soprattutto, al fatto che il comune virtuoso viene trattato come quello spendaccione: se il nostro è un comune con un basso rapporto di dipendenti per abitante, perché è obbligato a non assumere tanto quanto ad esempio un comune del vicino Friuli, dove i dipendenti sono in proporzione molti più dei nostri?

Comunque quello che è certo è che si dovrà ragionare per priorità e per aggregazioni, quindi bisogna farlo con metodo. Tornano utili qui i ragionamenti, per nulla scherzosi, fatti per l’area protetta del portogruarese centrale per la tutela del centrosinistra. Il metodo per scelte così importanti non può che essere quello partecipativo e della condivisione, con la maggioranza, con i dipendenti e con la cittadinanza, cittadinanza che deve possedere tutti gli strumenti – ad esempio un bilancio semplificato comprensibile – di conoscenza utili alle decisioni. Ma se è vero che bisogna fare di necessità virtù, perché non avviare rapporti di collaborazione e di messa in comune di personale e servizi almeno tra le quattro amministrazioni di centrosinistra ‘superstiti’?

Qualche sasso nello stagno comunque lo lanciamo. Sassi, non certezze, ma che esigono una risposta di fondo.

Scuola, cultura. Per la scuola è giusto che continuiamo a svolgere un ruolo suppletivo rispetto alla latitanza dello Stato o è il momento di tagliare alcuni servizi non obbligatori come il trasporto scolastico? Le attività del teatro Russolo e del Santa Cecilia si possono ridimensionare? Possono costare meno per il Comune?

Ambiente, diritti. Conoscere lo stato di salute del nostro ambiente rimane una priorità? E tutelare la mobilità dei più deboli? Garantire il sostegno ai cassintegrati e ai non abbienti in continuo aumento certamente deve, secondo noi, essere al primo posto.

Personale comunale. Bisogna comunque che tutti ci rendiamo conto che la situazione è diversa, che il personale del nostro Comune è fortemente carente specie in alcuni settori e che la distribuzione dei dipendenti nelle varie aree deve essere legata a ciò che si deciderà di fare. Per esempio, la sensazione, anzi la certezza, è che le opere pubbliche diminuiranno considerevolmente.

Priorità. L’importante è che tutto venga deciso con chiarezza e trasparenza e che non si adoperi il criterio dell’accontentare un po’ tutti. Le priorità, una volta condivise, devono diventare patrimonio comune. Siamo abituati a dire sempre di sì a tutto ciò che chiede il cittadino, dovremmo far capire che non può più essere così, a molte piccole cose cui si corre dietro continuamente bisogna che un po’ tutti rinuncino, a partire da quei consiglieri comunali che girano per gli uffici con le loro listarelle di richieste: anche per le manutenzioni bisogna trovare dei criteri di priorità e di monitoraggio che non consentano solo a chi alza la voce di essere accontentato, quando magari molti altri stanno peggio, ma non si lamentano.

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Le vignette di Lorenzo Bussi: Tre i

11 settembre 2010
Pubblicato da Lorenzo Bussi

Tre i

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Le vignette di Lorenzo Bussi: Lampi Estivi

5 settembre 2010
Pubblicato da Lorenzo Bussi

Lampi Estivi

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