La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

Riaprono le scuole? Sì, ma saranno più care

19 settembre 2010
Pubblicato da Marisa Furlanetto

A settembre la situazione finanziaria nelle scuole sarà esplosiva e parlare di progettualità o di priorità da realizzare in assenza di un budget finanziario è molto arduo.

Come abbiamo già scritto su questo periodico (no. 4, aprile 2010) il Ministero della Pubblica Istruzione già da due anni non contribuisce più al funzionamento amministrativo-didattico delle scuole e dal 2008 non copre le spese per supplenze sostenute dalle scuole, garantendo solo un budget minimo, assolutamente insufficiente alle necessità. Le scuole a tutt’oggi rimangono indebitate con centinaia di migliaia di euro. La riforma Gelmini, peraltro, in un’ottica di risparmio prettamente economico, prevede l’eliminazione delle compresenze degli insegnanti, appesantendo ulteriormente la didattica e impedendo di fatto la copertura dei docenti assenti. L’ente locale, dati i tagli delle ultime finanziarie, riesce con estrema difficoltà a garantire i minimi servizi scolastici, quali mensa, trasporti, manutenzione edifici, ecc.

Ma guardiamo la nostra realtà locale. Il comune di Portogruaro comprende sei Istituti Superiori per un totale di 3.724 studenti, due Circoli Didattici per un totale di 1.535 alunni e una Scuola Media per un totale di 686 alunni (dati dell’anno scolastico 2009/2010). La competenza sul funzionamento e sulla manutenzione degli edifici delle scuole superiori è della Provincia. Al Comune competono, per obbligo di legge, la manutenzione degli edifici delle scuole dell’infanzia statale (sono sei), delle scuole primarie statali (otto) e delle scuole medie statali (quattro), la fornitura degli arredi, dei servizi di mensa, trasporto, il pagamento delle spese telefoniche, dell’energia elettrica, del riscaldamento, della cancelleria degli uffici e del materiale igienico sanitario collegato alle mense, l’assistenza socio sanitario per gli alunni non abbienti. In sostanza per la scuola dell’obbligo lo Stato si occupa solo della retribuzione degli insegnanti, dei collaboratori scolastici e del personale di segreteria.

Per quanto riguarda le strutture scolastiche crediamo che la Città di Portogruaro abbia fatto molto in questi anni, mettendo a norma di sicurezza tutti gli edifici, ampliandoli o costruendoli ex novo dove necessitava, e garantendo tuttora, tramite le proprie squadre di addetti professionalmente competenti, l’intervento e la pronta manutenzione. E’ stato anche istituito un apposito referato per il monitoraggio dei consumi energetici in tutti gli edifici pubblici, scuole comprese; tra l’altro sarebbe importante che su questo tema venissero coinvolti maggiormente insegnanti e ragazzi al fine di ottimizzare anche il risultato educativo.

Ma noi dobbiamo occuparci del benessere del ragazzo a scuola in tutte le sue forme, quindi l’ulteriore sforzo va fatto nel garantire gli arredi necessari per curare il suo ambiente di vita e di lavoro: con una programmazione di acquisto a medio-lungo termine dobbiamo rinnovare gli arredi di gran parte delle scuole, ipotizzando di organizzare in ogni plesso almeno un laboratorio di informatica e uno di lingua straniera, arredando gli spazi esterni con attrezzature ludiche e favorendone l’utilizzo da parte della cittadinanza tutta quando la scuola è chiusa. Va inoltre attivata una puntuale ricognizione delle strutture esistenti, al fine di ottimizzare gli spazi, evitando il sovraffollamento di alcuni plessi a discapito di altri, facendo attenzione a garantire a tutti gli allievi, sia del centro che delle frazioni, le stesse opportunità (per esempio fornendo il trasporto gratuito degli allievi di fuori per gli eventi che offre la città, per la partecipazione a premiazioni, mostre, spettacoli teatrali, ecc.). A questo proposito è indispensabile che Comune e Scuola, in una stretta collaborazione e unità di intenti, concordino una politica scolastica del territorio, con verifiche periodiche sulla fattibilità e sui risultati, superando anche vecchie logiche di competenze territoriali e di stradari di residenza degli alunni, sottoscrivendo anche apposite convenzioni d’uso tra Istituzioni Scolastiche per l’uso in comune di locali e di strutture.

E’ da evidenziare la situazione di sofferenza delle scuole dell’infanzia del Comune: le sei scuole statali e le due scuole paritarie sono assolutamente insufficienti a rispondere alle esigenze dell’utenza; i comuni di Concordia Sagittaria e di Portogruaro hanno sottoscritto una convenzione per l’ammissione presso l’Asilo Nido Comunale di Concordia fino ad un massimo di 25 bambini di età compresa tra i sei mesi e i tre anni tra i residenti nel Comune di Portogruaro. Anche questo servizio risulta evidentemente carente rispetto alle necessità: infatti nel territorio funzionano asili nido e baby parking privati. Per questi motivi il Comune dovrebbe adoperarsi per favorire almeno l’attivazione delle “sezioni primavera” della scuola dell’infanzia statale, che prevedono l’iscrizione dei bambini a partire dai due anni.

Relativamente agli altri servizi forniti dalla Città, con un rafforzamento del raccordo tra servizi sociali-comune-scuola, non c’è dubbio che si deve andare ad una razionalizzazione dei sostegni economici forniti ai genitori in difficoltà, prevedendo quote variabili del prezzo mensa a secondo delle possibilità, il sostegno a chi non può permettersi i libri, ma rafforzando il principio che tutti contribuiscano per quanto possibile alle spese con un attento monitoraggio delle famiglie bisognose. L’ente locale non deve e non può sostituire lo stato nell’elargizione dei servizi o nell’erogazione dei finanziamenti a lui prescritti; dovrebbe senz’altro però sostenere la progettualità didattica dei Collegi Docenti, destinando finanziamenti specifici, anche concordati nella finalizzazione e nella ricaduta, in una azione sinergica. Bisogna curare l’educazione del ragazzo in senso lato con la promozione di progetti che vadano verso l’incentivazione e l’acquisizione di comportamenti corretti: andare a scuola a piedi o in bicicletta, per esempio, per arrivare ad un futuro ideale di area pedonabile fuori dalle scuole, adottare ogni misura per prevenire e contrastare efficacemente fenomeni di bullismo, di violenza fisica o psicologica, ecc.. In tutti questi percorsi è indispensabile coinvolgere e sostenere i Comitati dei Genitori e i Comitati degli Studenti, organizzando incontri specifici e periodici di informazione, di coprogettazione e di cogestione delle svariate problematiche. Insieme, l’Amministrazione Comunale e la Scuola, con tutte le sue componenti, riapriranno le scuole a settembre, insieme sceglieranno la strada perchè i nostri ragazzi subiscano il male minore, consapevoli, se non altro, che la ‘colpa’ è altrove.

Spese sostenute dal comune per la scuola dell’obbligo nel 2009

Energia elettrica € 91.400
Acqua € 9.700
Telefono € 19.200
Riscaldamento € 357.100
Tassa rifiuti € 22.200
Manutenzioni straordinarie € 43.600
Manutenzioni ordinarie € 60.300
Igiene e cancelleria € 15.000
Sostegno alla didattica € 4.700
Mensa € 53.200
Trasporto € 299.500
TOTALE € 975.900

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Una risposta a “Riaprono le scuole? Sì, ma saranno più care”

  1. Adriano Zanon scrive:

    L’articolo è già stato pubblicato sul n° 7-8 del periodico LCF e viene qui ribadito per la sua importante attualità. (Ciò spiega anche il leggero anacronismo tra il titolo e l’avvio delle scuole, già avvenuto con lunedì 13 settembre.)

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