La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

O sei parte del problema o sei parte della soluzione

15 giugno 2011
Pubblicato da Matteo Civiero

La memorabile vittoria in termini di partecipazione all’ultima tornata referendaria, contro ogni previsione, e soprattutto contro l’apparato politico e mass-mediatico, lascia in bocca una sensazione stupenda di novità, vigore e cambiamento in positivo. Siamo ancora tutti inebriati da una cavalcata durata più di un anno e conclusasi trionfalmente, anche se condotta con uno stile sobrio e pacato, dimostrato – bisogna ammetterlo – anche da chi è salito sul carro dei vincitori solo all’ultimo (almeno quello!).

Prima però che passi questo stato di euforia e si dimentichi quello che questo evento può e deve rappresentare, è bene che io chiarisca a chi ci legge cosa intendo per cambiamento e svolta, termini che ho molto usato con parenti e amici in questi giorni. Sbaglieremmo di grosso, infatti, a pensare di consegnare l’esito del referendum a questa politica perché essa cambi da sola; a pensare che un segnale così forte e chiaro sia subito accolto in favore di una svolta da parte dell’attuale sistema dei partiti e della sua nomenclatura (non mi riferisco solamente all’attuale maggioranza); a sperare in un automatico rovesciamento delle parti alle prossime tornate referendarie, magari anticipate.

E’ necessario, anzi indispensabile, cambiare scala e livello dello sguardo politico di ciascuno di noi. E’ tempo di spegnere la tv, di dimenticare le trasmissioni di approfondimento e (finto) dibattito, di leggere con più distacco giornali e rotocalchi, in altre parole è tempo a mio avviso di dare molto meno peso alla politica nazionale, e di concentrarsi sul locale.

Dobbiamo assolutamente passare dall’occuparci delle centrali nucleari giapponesi o europee, – senza mollare per questo la guardia – a quelle che già sono in costruzione, o lo potrebbero essere presto, nel nostro territorio (penso ad esempio alle biomasse) e di come intendiamo risparmiare e produrre energia qui ed ora. Dobbiamo preoccuparci, informarci e occuparci del destino delle due nostre società di gestione del servizio idrico e di quale modello riteniamo migliore per la loro conduzione. Stesso impegno va posto di nuovo al settore dei rifiuti, ora che i processi di privatizzazione già avviati non sono più obbligatori per legge, e dove l’obiettivo da perseguire è chiaro: rifiuti zero. Dobbiamo interessarci delle piccole e grandi ingiustizie subite nel nostro territorio da singoli cittadini, popolazione, ambiente.

Per questo è necessario partecipare alla vita pubblica cittadina, seguire le vicende politiche del territorio, frequentare consigli comunali, dibattiti e riunioni pubbliche, aderire ad iniziative e manifestazioni, promuoverne di nuove. Prendere parte, questa è la parola chiave di una nuova epoca politica che questo referendum ha avviato, con la consapevolezza che partecipazione, presa di coscienza, condivisione e la Rete sono fattori in grado di abbattere il più massiccio dei muri di silenzio, il più ingombrante dei conflitti d’interesse, la più densa cortina d’indifferenza.

Su il sipario, si comincia.

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Leggermente modificato e col titolo Prendere parte, questo articolo è l’editoriale di LCF17.

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