La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

Al Comune di Portogruaro un finanziamento di 3,6 milioni della BEI non serve

3 luglio 2016
Pubblicato da La Città Futura

Projection mapping sul municipio di Portogruaro (Kino Quartet, settembre 2013)

Nel 2014, era il 4 marzo, la Giunta Comunale di Portogruaro approvò l’adesione del Comune al progetto AMICA-E (Azioni Metropolitane Inter Comunali per l’Ambiente e l’Energia) coordinato e promosso dalla provincia di Venezia per il risparmio e la riqualificazione energetica di edifici e linee di pubblica illuminazione. Un progetto al quale avevano aderito diversi comuni della provincia che si erano messi assieme per fare massa critica e attingere, attraverso il Programma Europeo ELENA (European Local Energy Assistance), ad un finanziamento della BEI (Banca Europea per gli Investimenti). La quota di progetti che il Comune aveva proposto riguardava il miglioramento delle linee di pubblica illuminazione per un importo di 3,6 milioni di euro: si sarebbe così riqualificata tutta la pubblica illuminazione del Comune.

L’altro giorno, martedì 28 giugno, la Giunta Senatore con delibera numero 97, ha deciso di uscire dal progetto AMICA-E, con la motivazione che fare gli interventi in proprio anziché affidarsi ad una ESCo (Energy Service Company), come prevede il progetto AMICA-E, dà maggiori ritorni economici al Comune. Questo lo sanno tutti… Ma quando mai il Comune riuscirà ad investire 3,6 milioni di euro per sistemare la sua pubblica illuminazione? In quanti anni?

Nel 2014 si decise di aderire al progetto perché le risorse allora disponibili ci avrebbero consentito di fare solo piccoli interventi e mai avremmo trovato 3,6 milioni di euro da investire per la pubblica illuminazione. Sì, ci sarebbe piaciuto tanto fare gli interventi in proprio, ma non mancavano solo i soldi, ma anche il personale comunale in grado di seguirli.

Curioso che quando approvammo il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, da cui tutta questa vicenda ha origine, fosse stata proprio l’opposizione, in primis l’allora consigliere Corlianò, che faceva gruppo con l’attuale Presidente del Consiglio, ad insistere perché inserissimo la possibilità di ricorrere alle ESCo per gli interventi sulla pubblica illuminazione.

E siamo anche curiosi di vedere come si riuscirà a fare gli stessi interventi che si intendeva finanziare attraverso la banca europea, ricorrendo solo a risorse proprie del Comune. Vedremo dunque, chissà mai che non ci sorprendano…

E le previsioni del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile con il quale ci siamo impegnati davanti alla Unione Europea a raggiungere determinati obiettivi, sarà rispettato? O tra poco ci troveremo davanti a una nuova delibera di rinuncia anche al Patto dei Sindaci?

Speriamo poi che l’uscita del Comune di Portogruaro dal progetto AMICA-E non abbia conseguenze sugli altri Comuni, perché se si scendesse sotto un certo importo complessivo neanche gli altri potrebbero più avere il finanziamento.

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