La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

Diario elettorale: Giovedì 28 maggio 2015 (-3)

28 maggio 2015
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,
ormai siamo alla fine della corsa e al Giro come alle elezioni portogruaresi si è visto chi ha più gambe e più testa. Però, mentre al Giro non dovrebbero esserci sorprese, salvo gli impoderabili possibili con la bicicletta, alle elezioni comunali è assai probabile che ci sia una gara supplementare.

Al Giro, infatti, Alberto Contador nella cronoscalata di Montebelluna e nella tappa del Mortitolo ha dimostrato tutta la sua matura classe. Persi presto per strada personaggi come Rigoberto Uran, secondo negli ultimi due giri, e Richie Porte, un pallone gonfiato dagli interessi televisivi (Sky), alla vigilia di queste tappe fondamentali pareva rimanere in corsa solo il nostro Fabio Aru, ma oggi tutto è più chiaro. In realtà, solo un buon Mikel Landa ha detto qualcosa di diverso, ora è secondo a 4’02”, invece Aru è a 4’52” e può solo difendere il terzo posto, cioè il podio. Ma anche le sconfitte, anzi soprattutto quelle, servono per crescere. Invece e purtroppo, caro diario, non si è vista nessuna impresa solitaria, anche i tempi di Marco Pantani sono ormai lontani, figurarsi i miei.

Al Giro dunque è stato detto quasi tutto, alle elezioni invece si dà per scontato che ci sarà un’altra corsa, il ballottaggio. Ma tra chi? Non è una cosa certa come poteva esserlo in passato. Ma ormai mancano pochi giorni, far pronostici non serve a niente. Direi di aspettare gli ultimi passaggi.

Intanto ti descrivo un quadretto pubblico. E’ la patetica raccolta di posizioni fatta da La Nuova Venezia che ha rivolto ai candidati sindaco solo e sempre cinque domande uguali su: perché è candidato, rapporti con la Città metropolitana, economia e lavoro, unione/fusione dei comuni, ospedale. Tutti hanno dato risposte puntuali, come se il progetto generale fosse già pronto e si trattasse di dare una sistematina, una limatina, allo stesso manufatto. Naturalmente ci sono state pieghe diverse, c’è chi ha più a cuore la salute ed il lavoro, chi più il lavoro ed il turismo, chi più il turismo ed il commercio. Quest’ultimi si sono manifestati con precisione verso l’abolizione della ZTL, un elemento sui cui svaporano tutte le idee strategiche (se ne hanno) o sui cui si esercita una specie di rituale taumaturgico.

Un’inciso, caro diario, una parte che si dovrebbe sviluppare meglio. Nessuno degli intervistati dalla Nuova ha esposto una strategia alternativa, cioè un disegno diverso per il lungo periodo. Per averne traccia si deve andare al sito che ci ospita, dove i Rossoverdi della Bicicletta lanciarono #unaltraidea per Portogruaro per arrivare a cinque progetti di città: laica e dei diritti, solare, della scuola, del lavoro utile, partecipata. Sono progetti che non riguardano solo l’amministrazione ed i collegamenti con altri livelli e competenze tecniche, ma che si fondano sulla tolleranza di idee diverse e sulla cooperazione, ma soprattutto sulla partecipazione attiva dei cittadini. (Qui serve proprio la vecchia sottolineatura.) Questi progetti sono stati recepiti solo in parte dal programma della coalizione che vuole Marco Terenzi sindaco, così piena di tante – forse troppe – parole.

Tornando all’inchiesta a puntate della Nuova, non si è letto né coraggio né fantasia né spirito, salvo oggi, grazie ad un chiaro refuso. A pagina 35 erano affiancate le risposte dei due candidati più rappresentativi, senza mancare di rispetto a nessuno, a sinistra Marco Terenzi e a destra Paolo Scarpa Bonazza Buora, che però non vuole essere chiamato col suo nome intero, credo d’intuire perché. Accanto alle foto dei due  leader c’è anche “la scheda”, una raccolta sintetica di dati e di curiosità. Solo che la prima parte è corretta, mentre la seconda è invertita tra i due. Io me ne sono accorto non tanto dal reddito dichiarato, invertito con 150mila euro a Terenzi e 92mila a Scarpa, o sull’auto (Jeep al primo e Fiat Croma al secondo), ma sulle letture, invertite con “Le memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar a Terenzi e “Impresa responsabile” di Stefano Zamagni a Scarpa. Poverini, non li invidio comunque. Terenzi probabilmente legge solo per lavorare meglio, cioè studia sempre, mentre Scarpa probabilmente rilegge da anni sempre lo stesso libro per dimenticare un mondo in cui è stato tanto potente, ma che capisce essere ormai alla fine. In fondo è un doping accessibile ed economico.

Per la verità e per finire, caro diario, questa lunga pagina, per un momento ho pensato che r.p. (poverino anche lui, che mestiere, quando non descrive incidenti è costretto a fare sempre le stesse ottuse domande) avesse invertito anche l’ultima risposta, quella sull’ospedale. Infatti Scarpa inizia così: “L’ospedale di Portogruaro non si tocca. Semmai si potenzia.” Mentre Terenzi finisce così: “Se poi la Regione insistesse sull’ospedale unico è razionale e logico pensare alla sua collocazione a ridosso del confine con la Regione Friuli.” E qui devo fare un appello ai miei amici rossoverdi: ma non avete ancora convinto Terenzi che l’ospedale unico non ha senso? Ma forse è un’astuzia verbale del capo del centro-sinistra. E’ una delle maniere più eleganti per far sapere che è convinto che la Moretti non ce la farà a battere Zaja o un classico lapsus freudiano, il che non cambia la sostanza ma solo il ruolo dell’inconscio, già fatale per Scarpa.

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