La CittĂ  Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

Tutela del passato, speranza del futuro

18 novembre 2010
Pubblicato da La CittĂ  Futura

Riceviamo e pubblichiamo volentieri una lettera di Lorenzo Bussi su un argomento di grande interesse e da noi molto seguito.


Sabato 13 novembre mi sono recato al teatro Russolo per seguire il dibattito “Scuole senza soldi… e non solo”, organizzato dal Coordinamento dei presidenti dei Consigli d’Istituto del Portogruarese. Mi aspettavo delle proposte d’intervento per affrontare la situazione di disagio in cui versa la scuola a tutti i livelli (dall’infanzia alla secondaria superiore).

Purtroppo non sono riuscito ad assistere a tutti gli interventi, ma la percezione che ho ricevuto è stata la seguente:

– Un’incompleta e inesatta rappresentazione della situazione organizzativa e didattica: il dirigente del 2° circolo Supino ha parlato di una scuola in grado di accogliere le sempre maggiori richieste di tempo pieno facendo l’esempio di Caorle dove, pur non ottenendo l’istituzione di una nuova classe il dirigente è riuscito comunque a formarla, attingendo all’organico assegnato all’istituto. Supino però ha omesso di dire che in questi casi, com’è giĂ  successo in altre realtĂ , viene meno la contemporaneitĂ , condizione indispensabile per garantire una scuola di qualitĂ .

– Il tentativo di affrontare il problemi in ordine sparso, cercando di trovare risposte alle singole situazioni: questo è emerso dagli interventi dei rappresentanti locali che sembra non riescano a cogliere l’importanza sociale del fenomeno. Deludente l’intervento dell’assessore provinciale che ha vantato l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole, mentre quello che interessava alla platea era conoscere quello che si riesce a fare sotto questi tetti!

– La mancanza di proposte: solo dal sindaco Bertoncello sono venute le uniche parole propositive: muoversi in rete (cittadini, amministratori e operatori scolastici) e fare massa critica. Peccato che si sia dimenticato di dire come. I presenti (ed io stesso), sicuramente disorientati, si sarebbero aspettati qualcosa di piĂą. In questo periodo di grande incertezza e di mancanza di valori, è necessario stabilire uno o due punti fermi (scuola e occupazione?) su cui convogliare l’impegno e il bisogno di cambiamento dei cittadini.

Queste cose le avrei volute dire ai presenti, ma era già mezzogiorno e mancavano ancora alcuni interventi delle nove personalità invitate. Ritengo che una buona occasione sia stata sprecata. Il crollo della casa dei gladiatori a Pompei è stato letto come il simbolo dell’impotenza del sistema a tutelare il nostro passato; se crolla la scuola pubblica sarà molto più grave, perché avremo rinunciato a puntare sul futuro.

Lorenzo Bussi
Insegnante di scuola primaria – Portogruaro

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