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Diario elettorale: Mercoledì 10 marzo 2010 (-18)

10 marzo 2010
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

ho ricavato un po’ arbitrariamente questo testo da una lettura – come si può vedere – seria, ma alla fine mi sono accorto che calzava perfettamente con la descrizione di uno dei grandi (si fa per dire) personaggi della nostra vita civile (si fa per dire). Leggi qua.

Perché gli uomini mentono spesso, agli altri e prima ancora a se stessi? Io penso che il più delle volte si mente per una specie di incontrollato istinto di sopravvivenza, per uscire (almeno con la fantasia) da una situazione in cui ci si sente imprigionati. E la mente mentisce per smentire la realtà. La menzogna diviene così una via d’uscita verso una desiderata liberazione esistenziale. Non è raro che le menzogne siano inconsce, tanto sono radicate nel profondo. Perché sono l’espressione autentica del nostro inconscio inautentico.
Spesso si mente per sfuggire a una condizione della quale ci si sente prigionieri. Può essere la non accettazione di sé, ci si guarda allo specchio e, del tutto all’opposto rispetto a Narciso, non si riesce a immedesimarsi nella propria immagine, si vorrebbe essere un altro, e tuttavia si è inchiodati a questo terribile sé. Si è in trappola.
Naturalmente anche il narcisismo è una trappola: è un’angusta prigione della mente che impedisce la presa di contatto con la realtà effettiva e che deforma tutto a partire dall’Io, è quindi una fonte pressoché inesauribile di menzogne. Il narcisismo può condurre a uno stato persino peggiore del rifiuto di sé, perché nel rifiuto c’è almeno una tensione, seppure solo negativa, verso qualcosa di vero, mentre il narcisista può giungere a trasformare in menzogna tutto quello che dice e che fa. E’ quindi meccanicamente condannato a essere ingiusto persino contro la sua volontà, soprattutto se si tratta di un uomo potente (come spesso accade a un narcisista di diventare). Perché facendo sempre di se stesso il centro del sistema egli produce negli altri la percezione di non poter esprimere liberamente il proprio punto di vista ma di essere costretti a modificarlo per compiacerlo. Si crea così un vortice di menzogne, di cui la prima vittima è proprio lui, il narcisista. Il narcisismo è una terribile malattia spirituale da non augurare a nessuno.

E’ chiaro a chi mi riferisco, vero? Ebbene il testo è di Vito Mancuso, docente di Teologia moderna e contemporanea all’Università San Raffaele, ed è tratto dal suo ultimo libro, La vita autentica, pubblicato recentemente dal milanese Raffaello Cortina. (I brani si trovano nelle pagine da 84 a 89.)

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