La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

Diario elettorale: Mercoledì 17 giugno 2009 (+10/-4)

17 giugno 2009
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

Gongolo – in preda ad oscure pulsioni – durante il confronto con Bertoncello pubblicato ieri sulla Nuova Venezia, tra l’altro, ha detto:

«Nella mia giunta ci saranno anche persone esterne, di sicuro almeno una donna».

Pensa: una donna! Ma prova a dare un’occhiata qua:

fra

Liste Tabaro

Donne

Pref

Pref

Voti

in lista

Donne

Tot

Lista

Moderati al Centro

3

25

340

371

PDL

3

139

1794

3308

Angelo Tabaro

4

66

909

2124

Pensionati

7

10

11

75

Lega Nord

4

46

351

1166

PDL + AT

7

205

2703

5432

Tasso pref. donne

7,6%

3,8%

Tutte

21

286

3405

7044

Tasso pref. donne

8,4%

4,1%

fra

Liste Bertoncello

Donne

Pref

Pref

Voti

in lista

Donne

Tot

Liste

Porto. che vogliamo

8

612

1898

2871

Città per l’Uomo

6

200

632

744

Socialisti

7

30

179

1092

Di Pietro IDV

3

11

230

582

La Città Futura

9

207

483

767

Tasso pref. donne

42,9%

27,0%

Tutte

33

1060

3422

6056

Tasso pref. donne

31,0%

17,5%

franco

franco
Ebbene, quel ineffabile individuo che per nominare io ormai chiamo Gongolo, ha presentato due liste personali (PDL +AT) con 7 donne su 40 (mentre i cosiddetti Pensionati ne avevano 7 su 17) – queste donne hanno preso in tutte 205 preferenze, meno della sola Città Futura (207). Tutte le donne del centrodestra hanno preso 286 preferenze, meno del candidato più votato, Rambuschi, la frequenza più ossessiva della Piazza della Repubblica. Naturalmente non hanno eletto nessun consigliere donna, salvo che non si dimettano tutti in massa i primi nelle preferenze.

Il tasso delle preferenze delle liste Tabaro oscilla attorno all’8% sul totale delle preferenze stesse e del 4% sul totale dei voti di lista presi. Per le liste Bertoncello questi tassi sono rispettivamente il 31% ed il 17,5% – quattro volte tanto.

Le cifre della nostra lista rossoverde non hanno bisogno di commenti. Anche per questo ed a nome delle donne della lista stessa, chiedo alle donne portogruaresi di non votare Gongolo al ballottaggio, usando le parole del grande poeta:

Così parlando il percosse un demonio
della sua scurïada, e disse: «Via,
ruffian! Qui non son femmine da conio».

(Dante, Commedia, Inferno XVIII, 64-66)

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Diario elettorale: Martedì 16 giugno 2009 (+9/-5)

16 giugno 2009
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

ci siamo, ormai mancano solo cinque giorni alla finalissima e in queste ore i giochi si fanno pesantissimi. C’è infatti chi come Bertoncello cerca soprattutto di portare la gente al voto, certo di una base di consenso che non può essere scalfita nella testa della gente stessa ma solo ridotta nell’affluenza, e chi come Tabaro spera ancora di sbalordire e spara gli ultimi effetti speciali. D’altronde siamo in presenza di maestri dell’illusionismo prospettico … Vuoi un esempio? Guarda questo palazzo qui sotto. Che effetto ti fa?

tribunale-di-san-dona

Io quando l’ho visto la prima volta, caro diario, ho pensato che fosse un moderno pantheon o addirittura un’arca funeraria, ricordandomi il Castel Sant’Angelo romano, originariamente costruito come mausoleo dell’imperatore Adriano e della sua famiglia.

roma-castel-santangelo

E invece sai cos’è? Il nuovo Tribunale di San Donà, quello che negli ambienti giudiziari chiamano anche il nuovo Colosseo, forse anche con riferimento alla fine che faranno i poveri cittadini utenti. Ebbene caro diario, io non entrerò neanche nel merito tecnico e politico della costruzione di questo edificio. Dico solo chiaramente che, per fare in modo che il Tribunale di Portogruaro non venga ridimensionato, è assolutamente necessario che rimanga sindaco Toni Bertoncello e sarebbe anche altamente auspicabile che rimanesse presidente della Provincia di Venezia Davide Zoggia.

Tornando agli effetti speciali, ti preannuncio che Biancanave, l’attuale sindaco di San Donà che si giocherà anche la Provincia contro il buon Zoggia, finalmente sarà a Portogruaro nei prossimi giorni. Giovedì 18 sarà accompagnata dal ministro Pisolo, oltre che da Gongolo. Venerdì 19 tornerà insieme al ministro Broccolo.

Facciamo i conti. Dei sette nani, il nostro Gongolo aveva già ricevuto le visite di Pisolo con Rotolo, di Crostolo (sempre con Rotolo), di Bigolo, di Broccolo. Peccato che manca solo il settimo, lo psiconano, Fròttolo – che notoriamente è andato a fare un bagno terapeutico in America, nella clinica più avanzata oggi al mondo, la Casetta Bianca. Però vedremo anche noi qualcosa di candido: Biancanave di San Donà di Piave.

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Diario elettorale: Lunedì 15 giugno 2009 (+8/-6)

15 giugno 2009
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

ieri sera, sul filo dei tempi limite, son stati siglati gli apparentamenti possibili e previsti dalla legge elettorale. Salvo smentite, sempre possibili in politica come nel doping ciclistico, l’Udc portogruarese e provinciale va col centrodestra, contromano rispetto all’Udc nazionale che preannuncia anzi una svolta strategica, definendo cambiati i tempi della politica italiana. Il centrosinistra, cioè Bertoncello, ha fatto invece l’alleanza per il ballottaggio con Padovese (lista ‘Città del Lemeneâ€) e Buffon (comunisti).

Così facendo non ci sarà più il rischio di ‘anatra zoppa’, cioè del potenziale sindaco Bertoncello già in minoranza (11 a 9). Il futuro sindaco se fosse Tabaro avrebbe il premio di maggioranza, quindi 12 seggi, se invece fosse Bertoncello avrebbe un consiglio comunale 10 a 10 e il suo voto sarebbe presumibilmente decisivo in molte occasioni. Comunque, sia Padovese che i comunisti non avrebbero consiglieri e quindi non potrebbero lasciare in minoranza la giunta a cui parteciperebbero. Casomai una decisione del genere potrebbero sempre prenderla i cosiddetti centristi, storicamente avvezzi a simili comportamenti. Ma tutta la situazione porta una ragione ulteriore per rimettere a punto un buon programma condiviso e – soprattutto – per realizzarlo.

Forza ragazzi, sotto a tutta birra!

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Diario elettorale: Domenica 14 giugno 2009 (+7/-7)

Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

perché un candidato come Angelo Tabaro:

  • forte della sua origine e residenza portogruarese;
  • forte delle sue precedenti esperienze politiche portogruaresi (nel 1991 uscì da un assessorato mentre Bertoncello vi entrava);
  • forte di una carriera dirigenziale terminata come Segretario regionale della cultura veneta;
  • forte perché appartiene al primo partito ed alla cordata che governa a Roma e nel Veneto;
  • forte perché legato ad un accordo di vertice che permetterebbe a lui di diventare sindaco di Portogruaro e alla sindaco di San Donà, la leghista Zaccariotto, di diventare anche Presidente della provincia di Venezia;
  • forte perché paracadutato con grandi raid a Portogruaro – con le presenze, in un mese, di ministri, governatori ed assessori: Brunetta e Chisso, Galan e Chisso, Giovanardi, Tondo e Chisso, Zaia, Scarpa e Chisso (dove Chisso evidentemente era quello che raccoglieva il paracadute, qualche volta forse di nascosto).

Perché un candidato apparentemente così forte ha bisogno di dare del ‘politicante’ al suo avversario Toni Bertoncello? Solo perché costui ha raccolto il voto disgiunto dei leghisti locali, quelli che sono stati massacrati nei loro vertici perché contrari all’operazione, ma in forte crescita e quindi, come dire, pericolosi?

Ci sono solo due risposte possibili. La prima è che sta sgomitando anche fuori dal gruppo perché, forse, non è così forte come qualcuno vorrebbe far credere. Non lo è come immagine, moralmente e culturalmente, quindi politicamente.

La seconda è ancora più radicale, è questa. “Gino e Fausto sono due bravi ragazzi, pieni di lealtà e buonsenso. Non c’è odio nella loro rivalità. Perché dovrebbero odiarsi? Lo sport non è la politica.†Così scriveva nel 1949 Curzio Malaparte a proposito di Coppi e Bartali, appena ripubblicato da Adelphi. Avevo già visto che non ama la bicicletta, adesso ho capito che Angelo Tabaro non è neanche sportivo. E’ un politico. Un vero politico di questi tempi e di quel tipo di squadra.

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Diario elettorale: Sabato 13 giugno 2009 (+6)

Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

come temevo, l’aforisma di Ceronetti (“Un mondo di ignoranti molto ben preparatiâ€) mi torna subito utile per spiegare la realtà elettorale.

Ieri stesso infatti sulla Nuova Venezia si poteva leggere Tabaro che diceva: «Per Bertoncello è già una sconfitta, la volontà politica di Portogruaro è con il centro destra. Bertoncello con i suoi trucchetti da politicante ha messo in moto i voti disgiunti, che però non gli sono serviti a vincere. La verità è che se i cittadini voteranno per lui rischiano di sprecare il voto. »

Oggi, sabato, lo stesso giornale ottiene “dallo staff di Angelo Tabaro†quest’altra puntualizzazione tecnica: «Abbiamo ottenuto 7.044 voti. Secondo un calcolo dei dividendi, risulterebbe che Bertoncello anche in caso di vittoria disporrebbe di 9 consiglieri, e noi di 11, anche se in minoranza. »

Due considerazioni semplici. La prima è che il voto disgiunto ha dimostrato soprattutto che l’elettorato di centrodestra ha preferito in molti casi il sindaco Bertoncello al suo leader Tabaro che quindi non ne esce tanto bene come immagine. La seconda è che per l’aritmetica se un gruppo ha 11 consiglieri su 20 è una maggioranza, non un minoranza. Mi fermo qui, caro diario, oggi è sabato.

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Diario elettorale: Venerdì 12 giugno 2009 (+5)

13 giugno 2009
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

ormai tu sai bene che tra un gara e l’altra io mi isolo e leggo. Leggo qualsiasi cosa mi capiti tra le mani, basta che non faccia pettegolezzi sui protagonisti del ciclismo. E’ meglio se è un buon libro, anche se evito sempre Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij, per scaramanzia.

In queste ore mi è capitato di leggere l’ultima raccolta di aforismi di Guido Ceronetti, Insetti senza frontiere, appena uscito da Adelphi. A mo’ di premessa si può leggere:

Insetti senza frontiere è un’associazione senza fini di lucro che si propone la salvaguardia e dov’è possibile la promozione di ogni specie di insetti in tutte le parti e luoghi del mondo. (…) La libertà di pungere, è scritto nei nostri statuti, sia garantita a tutti gli insetti dotati di pungiglione difensivo-offensivo indispensabile alla loro sopravvivenza – a scapito, se necessario, di quella degli umani. (…) Non esistono insetti nocivi.

L’aforisma che più mi ha colpito sembra fatto per la nostra gara elettorale, è il n. 86:

Un mondo di ignoranti molto ben preparati.

Con questo però la lettura del libretto ha cominciato ad agitarmi, forse è meglio che riprenda il primo Dostoevskij, quello delle Memorie di una casa morta.

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Diario elettorale: Giovedì 11 giugno 2009 (+4)

11 giugno 2009
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

oggi faccio una pausa elettorale. Sai, è una giornata particolare: sono venticinque anni che è morto Enrico Berlinguer. Mi chiedi chi era? Già, non si è parlato molto di lui in questi ultimi anni. Qualcuno dice che fu semplicemente uno sconfitto dalla storia, come tutti i comunisti. Ma – a parte il fatto che non è proprio vero, nel senso che durante i suoi quindici anni di presenza ai vertici del Partito Comunista Italiano, dal 1969 al 1984, in Italia erano arrivati a votare PCI un italiano su tre – la verità è che è una figura pressoché incomprensibile agli italiani di oggi.

Enrico Berlinguer e Giorgio Napolitano

Enrico Berlinguer e Giorgio Napolitano

Pensa, caro diario, che già nel 1977 Berlinguer sosteneva la decrescita, quella che lui chiamava austerità. Non ebbe molta fortuna allora, come lui stesso sapeva. Leggi qua.

Il PCI, agli inizi del 1977, lanciò la linea dell’ “austerità”. Non mi pare che il suo appello sia stato accolto con favore dalla classe operaia, dai lavoratori, dagli stessi militanti del partito…

Noi sostenemmo che il consumismo individuale esasperato produce non solo dissipazione di ricchezza e storture produttive, ma anche insoddisfazione, smarrimento, infelicità e che, comunque, la situazione economica dei paesi industializzati – di fronte all’aggravamento del divario, al loro interno, tra zone sviluppate e zone arretrate, e di fronte al risveglio e all’avanzata dei popoli dei paesi ex-coloniali e della loro indipendenza – non consentiva più di assicurare uno sviluppo economico e sociale conservando la “civiltà dei consumi”, con tutti i guasti, anche morali, che sono intrinseci ad essa. La diffusione della droga, per esempio, tra i giovani è uno dei segni più gravi di tutto ciò e nessuno se ne dà realmente carico.Ma dicevamo dell’austerità. Fummo i soli a sottolineare la necessità di combattere gli sprechi, accrescere il risparmio, contenere i consumi privati superflui, rallentare la dinamica perversa della spesa pubblica, formare nuove risorse e nuove fonti di lavoro. Dicemmo che anche i lavoratori avrebbero dovuto contribuire per la loro parte a questo sforzo di raddrizzamento dell’economia, ma che l’insieme dei sacrifici doveva essere fatto applicando un principio di rigorosa equità e che avrebbe dovuto avere come obiettivo quello di dare l’avvio ad un diverso tipo di sviluppo e a diversi modi di vita (più parsimoniosi, ma anche più umani).

Questo fu il nostro modo di porre il problema dell’austerità e della contemporanea lotta all’inflazione e alla recessione, cioè alla disoccupazione. Precisammo e sviluppammo queste posizioni al nostro XV Congresso del marzo 1979: non fummo ascoltati.

(La Repubblica, 28 luglio 1981 – Intervista ad Eugenio Scalfari)

Come vedi, parlava come il Papa, in plurale maiestatis: erano altri tempi, oggi tutti gli uomini politici si danno del tu, si fanno ammiccamenti davanti alle telecamere. In questa Italia, a Berlinguer gli sarebbe difficile persino andare in barca nella ‘sua’ Sardegna, ora presidiata da ben altri protagonisti.

Sempre nel 1977 uscì il film di Giuseppe Bertolucci Berlinguer ti voglio bene, dove c’era questa incredibile poesia recitata da Bozzone (Carlo Monni) mentre andava in bicicletta con Mario Cioni (Roberto Benigni):

Noi semo quella razza che non sta troppo bene
che di giorno salta i fossi e la sera le cene,
lo posso grida’ forte, fino a diventa’ fioco,
noi semo quella razza che tromba tanto poco,
noi semo quella razza che al cinema si intasa
pe’ vede’ donne gnude, e farsi seghe a casa,
eppure la natura ci insegna sia sui monti sia a valle,
che si po’ nasce bruchi pe’ diventà farfalle,
ecco noi semo quella razza che l’è fra le più strane,
che bruchi semo nati e bruchi si rimane,
quella razza semo noi è inutile fa’ finta,
c’ha trombato la miseria e semo rimasti incinta.

(Vedi in: http://www.youtube.com/watch?v=0hxf2m6BIoY )

Un’altra famosa situazione berlingueriana di Benigni è questa: http://www.youtube.com/watch?v=K2lrCxOpV6E&feature=fvw.

Basta con la memoria però, da domani si riprende il diario elettorale.

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Diario elettorale: Mercoledì 10 giugno 2009 (+3)

10 giugno 2009
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

oggi ho visto una cosa orripilante.

Ho visto Angelo Tabaro in bicicletta. Stava attraversando sulle strisce tra il bar ‘Al Corso’ e la Banca FriulAdria. Era in giacca e cravatta, tutto trafelato, col telefonino all’orecchio.

Un suo scagnozzo lo ha chiamato dal tavolo che è sulla porta aperta sulla strada, una posizione strategica per farsi vedere. Non ti dico cosa ha fatto alla bicicletta.

Era una bicicletta da donna, colorata ma non troppo, con la retina sulla ruota posteriore. Nel tentativo di fermarsi per poco non va contro il portabiciclette e comunque l’ha lasciata andare a terra, senza curarsi se le era successo qualcosa.

Ho capito che non sa cos’è una bicicletta. Credo proprio non sappia che le cose hanno un loro spirito e vanno rispettate, come gli animali, come le piante, come i sassi.

bicicarrello

Naturalmente mi sono anche tornati alla mente i suoi programmi sul centro storico. Dove credo che saranno ammesse solo biciclette come questa qui sopra.

Dopo quello che ho visto oggi mi batterò con ancor maggior determinazione perché non sia lui il prossimo sindaco.

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Diario elettorale: Martedì 9 giugno 2009 (+2)

9 giugno 2009
Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

ci sono i tabellini di gara, in attesa dello spareggio. Sembra proprio che, nonostante i diversi mezzi a disposizione e le sostanze proibite, che palesemente i nostri avversari hanno usato (altrimenti non si capirebbero i comportamenti attuali), non ce l’abbiano fatta per un problema di testa, di capacità a condurre e gestire la squadra. Ma forse all’esterno qualcuno voleva strafare, come capita quando non si è padroni di se stessi.

A proposito di comportamenti da stress non assorbito, ci sono partecipanti che han “le palle che ancora gli girano” – come dice Paolo Conte ricordando i francesi con Gino nel 1948. Mia moglie non è neanche stata salutata dal suo panettiere di fiducia da due generazioni. Mia figlia ha avuto il candidato centrista-secondo-in-lista che scambiava i corridoi del liceo pubblico per lo spogliatoio di una fumeria anni Trenta. Il mio edicolante, un romanaccio e tifoso laziale che non gradisce neanche Totò perchè in un film si definì ‘romanista democratico’, mi ha salutato stamattina con un “siamo allo sballottaggio”! Sballotaggio? – gli ho risposto- “no, forse voi siete sballati, noi siamo a nostro agio.”

Bisogna capire a fondo cosa è veramente successo. Forse sono scarichi, non hanno proprio più balle da raccontare e anche il doping trova un limite nella fisiologia umana.

Ne parliamo, caro diario, stammi vicino anche tu però.

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Diario elettorale: Lunedì 8 giugno 2009 (+1)

Pubblicato da Fausto Coppi

Caro diario,

scusa il ritardo ma ho aspettato fino al momento della certezza prima di scrivere: è spareggio!

L’ultima tappa, la cronoscalata è stata massacrante ma ho recuperato grazie alla volontà, ai polmoni ed ai garretti .

Adesso, per regolamento, ci sarà solo una gara a due. Cosa che naturalmente non temo, anzi. Ma sarà decisa sul traguardo, ci puoi scommettere.

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