Diario elettorale: Giovedì 18 marzo 2010 (-10)
18 marzo 2010Caro diario,
lo ammetto, vista la tranquillità della corsa elettorale locale vado tutti i giorni a leggermi i post-it del nostro Broccolo. Sarebbe facile trovare ogni giorno un motivo per sottolineare la completa inautenticità e insostenibile leggerezza del candidato ma-già -certo-futuro-governatore del Veneto, ma quanto ha pubblicato oggi non ha neanche bisogno di commenti. Leggi qua.
Post-it 18/03/2010
GIA’ AL LAVORO I MULI DEGLI ALPINI, UN PATRIMONIO DA SALVAGUARDARECi attiveremo con il Ministero della Difesa per permettere l’addestramento di nuovi muli e salvare il reparto Salmerie di Vittorio Veneto, che rappresenta un pezzo di storia di questo territorio.
L’Ana fa un appello e chiede di salvare i muli doc degli alpini vittoriesi. Siamo già al lavoro per attivare i nostri canali istituzionali con il Ministero della Difesa affinché sia consentito di addestrare dei nuovi asini e garantire al reparto Salmerie di Vittorio Veneto di restare in vita.
Fina, Inosa e Laio, i muli che oggi compongono il reparto, rappresentano un patrimonio che non possiamo perdere; questo animale fa parte della nostra storia. Voglio ricordare che in periodo di guerra i muli portavano le provviste dei nostri soldati su e giù per le montagne, durante l’inverno e la primavera, affrontando le intemperie e la fatica per permettere ai nostri uomini di rifornirsi.
Nelle storie e negli aneddoti tramandati dagli alpini spesso si narra di come nei momenti più difficili della guerra si dividesse la pagnotta con il mulo che era al loro fianco. Questo testimonia il forte legame con un animale simbolo di laboriosità e spirito di sacrificio, tratti da sempre presenti nell’identità di chi vive in questi territori.
Ma i muli, oltre che in tempo di guerra, sono sempre stati animali preziosi anche in tempo di pace, una risorsa importante per i nostri contadini, un aiuto insostituibile nel lavoro dei campi e, in passato, anche nel trasporto dei prodotti agricoli dai paesini al luogo della vendita. Ci impegneremo perché sia possibile addestrare nuovi muli degli alpini del glorioso reparto Salmerie che, lo ricordo, sono gli unici ad avere marchiato a fuoco il numero di matricola nello zoccolo anteriore sinistro. Proprio come indelebile è la traccia che hanno lasciato nei nostri territori.
Forse solo due parole. Per prima cosa non confonda muli con asini, per seconda stia tranquillo che il mulo non appartiene ad una razza in via d’estinzione e che non esistono i muli doc, poiché basta accoppiare un asino e una cavalla. Forse invece sono proprio i veri asini a mancarci sempre di più, con il loro esempio umile e silenzioso, anche se non rassegnato a tutto. Quelli che si vedono adesso sono continuamente in movimento e ragliano a più non posso, dicono e scrivono tutte le castronerie possibili, senza alcuna gerarchia tra loro, basta che qualcuno li voti.