Diario elettorale: Giovedì 18 giugno 2009 (+11/-3)
19 giugno 2009Caro diario,
per la cronaca ti devo dire che stasera c’è stata la grande esibizione di Gongolo con Biancanave e con Pisolo.
La Piazza della Repubblica era predisposta con un palco faraonico che l’invadeva per un terzo, così le seggiole, a parte le prime due file, erano schierate ai lati del cavallo che – almeno stavolta – è parso il vero protagonista della piazza. Il comizio in realtà è stato organizzato assieme ad uno spettacolo, un concerto della Fondazione Musicale Santa Cecilia, con tanto di pianoforte e cantanti solisti. Il repertorio è stato uno strazio, incentrato sul Carmina Burana di Carl Orff – una rivisitazione novecentesca di un testo profano medievale – che ebbe la prima in pieno nazismo, nel 1937.
Forse questa sera gli organizzatori politici sono stati superficiali, nella loro spregiudicatezza, anche nell’usare l’istituzione musicale cittadina, forse sono solo – come temo – ignoranti, resta il fatto che l’introduzione della cantata scenica è suonata come l’anticipazione delle possibili evoluzioni della fortuna dello psiconano Fròttolo, ormai preso dal vortice dei vizi privati organizzati senza la dovuta discrezione (vedi come nella Repubblica Ceca questo vortice sia diventato anche un fumetto con principale protagonista il loro ex premier Mirek Topolanek – v. link http://www.reflex.cz/Clanek36528.html).
Comunque, così recita l’introduzione dei Carmina Burana:
O Fortuna,
velut luna
statu variabilis,
semper crescis
aut decrescis;
vita detestabilis
nunc obdurat
et tunc curat
ludo mentis aciem,
egestatem,
potestatem
dissolvit ut glaciem.
(…)
Sors salutis
et virtutis
mihi nunc contraria,
est affectus
et defectus
semper in angaria.
Hac in hora
sine mora
corde pulsum tangite;
quod per sortem
sternit fortem,
mecum omnes plangite!
O Fortuna/ come la luna/ tu sei variabile,/ sempre cresci/ o decresci;/ la vita odiosa/ ora abbatte/ e ora conforta/ a turno le brame della mente,/ miseria/ e potenza/ dissolve come ghiaccio. (…) Le sorti di salute/ e di successo/ ora mi sono avverse,/ tormenti/ e privazioni/ sempre mi tormentano./ In quest’ora/ senza indugio/ risuonino le vostre corde;/ a caso/ ella abbatte il forte,/ piangete tutti con me!
Per completezza di cronaca, in piazza c’era meno gente del prevedibile, perché ai margini c’erano in realtà tanti curiosi di nani e ballerine. In quanto al contenuto dei discorsi non c’è stato – naturalmente – niente di nuovo, salvo la gaffe di Pisolo che ha definito Gongolo sprecato per Portogruaro… davanti ai portogruaresi pur plaudenti. Poveri noi.
Così, caro diario,  ho imparato una cosa nuova: non c’è niente di più ridicolo che uno spettacolo faraonico pensato da e per i nani.
eheheh ..se portavano dalla sardegna l’ottavo nano “gnoccola” sai che piazza piena….