Diario elettorale: Venerdì 29 maggio 2009 (-8)
29 maggio 2009Caro diario,
finalmente la campagna elettorale si è data una mossa. D’altronde ormai siamo all’ultima settimana, cioè alle Dolomiti, dove chi non ha fiato e gambe resta dietro. Oggi sulla Nuova Venezia si sono aperte le prime ma vere scaramucce. Questi i titoli, con foto dei candidati in primo piano:
Tabaro: «Sul caso Carlin-Pigozzo il sindaco non poteva non sapere»
Bertoncello: «La mia giunta è estranea a tutto l’affare»
In particolare Tabaro afferma: «Un’amministrazione deve avere gli occhi aperti. (…) E’ inammissibile che il sindaco non potesse sapere. Questa è un’ombra violentissima. Questa Amministrazione ci tiene nascosto qualcosa, ci sono delle responsabilità politiche.» Si deve notare che non è la stessa affermazione del titolo, che si sa conta sempre di più del testo. Il candidato sindaco Tabaro non afferma che Bertoncello sapeva (“non poteva non sapere” dice il titolo) ma che che non è ammesso che non potesse fare qualcosa per sapere (“che non potesse sapere”, appunto nel testo). Non siamo alle accuse di concorso in corruzione ma di superficialità, di disattenzione, qualcosa di simile. E afferma che questa è ‘un’ombra violentissima’. Cos’è? Un’ombra violentissima io me la ricordo, ma metaforica e solo al cinema. E’ in Ombre rosse di John Ford (1939) che raccontando del viaggio di una diligenza nel Far West, dà uno spaccato alquanto contraddittorio della comunità civile (i viaggiatori), e alla fine emerge che i cosiddetti buoni lo sono molto meno dei cattivi.
Eppoi caro diario, io non sono contrario alle ombre rosse, anzi. Sono contrario ai polveroni, ne ho mangiata tanta di polvere. Adesso basta, preferisco l’aria serena, respirabile.