Diario elettorale: martedì 19 maggio 2009 (-18).
20 maggio 2009Caro diario,
mancano due settimane e mezza alle elezioni. La lista rossoverde ha pubblicato il suo programma alla fine di aprile, la coalizione per Bertoncello distribuisce il programma stampato da una settimana (ed è online su http://www.antoniobertoncello.org/), ma l’altro candidato forte cosa fa? Sul sito di Angelo Tabaro (http://www.angelotabaro.com/) si legge sempre: Il Programma sarà disponibile a breve. In stile Verdana, ma il programma ancora non c’è. Cosa pensare?
Per istinto professionale non mi fido. Non sottovaluto mai l’avversario, che oltretutto mi dicono essere un volpone col pelo lustro, e non sono portato a banalizzare, parlando che so… di ritardo, di disorganizzazione. Oltretutto, il programma ufficiale è già stato depositato, allora perché non pubblicarlo? Voglio rimanere in suspence, non voglio leggere quello depositato e voglio aspettare sulla riva del sito, paziente.
Nel frattempo però non mi è sfuggito qualche messaggio elettorale di Angelo Tabaro. Perché costui è un tipo organizzato, oltre al sito ed a Youtube utilizza anche un foglio di News e sul numero 01 – senza data ma non vecchissimo perché invitava all’incontro con Galan il 12 maggio – si può leggere una Intervista al candidato. Qui si dice qualcosa sul programma. Vediamo cosa.
Di che tipo di opere pubbliche abbiamo bisogno?
Di quelle che servono alla gente. Le Grandi opere non sono di competenza dei Comuni, e quindi merito di altri – vedi tangenziale, rotatoria di viale Trieste con il nuovo impianto idrovoro, stazione metropolitana in fase di progettazione, nuova sede della conferenza dei sindaci – tutto eseguito e finanziato dalla Regione Veneto. Nulla contro i finanziamenti pubblici, anzi, ma crediamo in un modo di sviluppare il territorio più vicino agli interessi della gente. Le opere di regime, fate per celebrare un amministratore, interessano a pochi.
Già su questa prima risposta ci sono un paio di cose che non capisco bene.
(1) Servono opere utili alla gente, e su questo si può essere d’accordo; ma – attenzione! – le grandi opere non sono di competenza del comune in quanto sono state eseguite e finanziate dalla regione (il che non guasta, lo riconosce anche lui). Ma cosa significa questo? Che quello che è stato fatto in questi anni è stato merito di Angelo Tabaro? Ma allora perché si candida a sindaco? Per Portogruaro non era meglio se restava alla regione?
(2) Poi, letteralmente: “crediamo in un modo di sviluppare il territorio più vicino agli interessi della gente – le opere di regime etc”: cosa significa quest’altra cosa? Non credo si riferisca al nuovo teatro… è pur sempre il Segretario alla Cultura della Regione Veneto! E soprattutto, quali sono gli “interessi della gente”?
Ma oggi, caro diario, fermiamoci qui, li vediamo domani gli interessi della gente. Sempre che non esca tutto dettagliato sul sito però, in quel caso ci vorranno ore e ore di lettura e di riflessione.