Diario elettorale: Domenica 28 marzo 2010 (0)
28 marzo 2010Caro diario,
da mezzanotte è tempo di silenzio. Da stamattina si vota nei seggi, c’è una certa tensione nell’aria e io che non dormo più niente mi sono trovato già stanotte a rileggere proprio sul tema del silenzio un maestro come Mario Rigoni Stern. E allora mi è tornato in mente il re del silenzio, l’urogallo, in lui spesso presente.
Quando sui solivi fioriscono i larici in amenti gialli e rosso vivo è quello il tempo del Tetrao urogallus, il nostro cedrone; re della foresta, ancor più del cervo, che incomincia a lanciare il suo tooc tooc ancora prima che si annunci l’alba. «Lo spirito della notte che chiama il giorno», dice un poeta russo. E’ lui che nella primavera chiama il sole per tutti i viventi, lui che ci dice di essere ancora qui e di aver superato l’inverno. (Stagioni, Einaudi 2006)
Mi sembra un sogno… Può un sogno con protagonista un urogallo e dove si racconta come comincia, anzi come si anticipa l’inizio del cambiamento, essere un cattivo presagio?
E’ vero Gino! Purtroppo non era un sogno, al quale avrei creduto senz’altro, ma un pensiero in veglia, anzi per la verità non dormivo più da un pezzo e scrivevo sotto l’azione di tutti i freni inibitori.
Adesso non si può dire che saremo solo in discesa, ma bisogna usare meno i freni e più il manubrio.
Grazie della nota, ti sei guadagnato un fiasco di chianti! Come vedi non sono più un ‘acquaiuolo’.
Caro Fausto
l’urogallo per Rigoni Stern era la sicurezza di una nuova stagione, della continuità della natura e della comunità dell’altopiano. Mai segnale poteva essere migliore, anche l’inverno più freddo lascia spazio ad una nuova primavera!