La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

Un buon foglio di lavoro. Il primo anno di LCF

16 gennaio 2011
Pubblicato da Adriano Zanon

Con questo numero abbiamo pubblicato il nostro periodico per un anno intero ed è inutile dire che noi che lo facciamo ne siamo orgogliosi. Naturalmente ne conosciamo i limiti ed anche i più piccoli difetti, ma è un nostro figliuolo e quindi gli vogliamo un gran bene.
La Città Futura, per noi LCF, è un foglio A2 piegato due volte, prima in A3 e poi in A4. La prima pagina presenta il sommario e l’editoriale, perlopiù politico. La seconda un altro approfondimento politico, la terza ospita sempre un intervento esterno, la quarta le rubriche. Aprendo tutto il foglio siamo al paginone, cioè alle pagine 5-6-7-8, che è stato almeno finora monotematico. Sappiamo che certuni aprono i fogli col tagliacarte, niente di male, l’importante è leggere comodamente tutto.

In quanto alla grafica, con piccole eccezioni, abbiamo sempre mantenuto lo stesso progetto, con le colonne sempre fincate e gli articoli organizzati quasi sempre su un’unica pagina. Questo offre dei chiari vantaggi alla lettura, ma ci fa fare molte capriole in fase di redazione degli articoli ed impaginazione. Infatti alcuni argomenti meriterebbero una lunghezza che così viene sacrificata e quando si tolgono tutte le immagini c’è sempre il rischio di rendere troppo fitta la scrittura.

Il giornale naturalmente è scritto e impaginato da noi rossoverdi. Ormai siamo in grado di pensare e decidere il numero in un unico incontro mensile del gruppo che esprime un piccolo nucleo redazionale. L’unico costo esterno riguarda la stampa tipografica, sempre documentato, come lo sponsor. Sul nostro sito si riportano gli articoli più importanti in formato digitale, raggruppati in tag (o parole chiave), e tutti i numeri del periodico sono scaricabili in formato pdf.

Ma LCF è non solo un foglio di carta, è anche e soprattutto quello che si chiama sul pc un foglio di lavoro, un worksheet, uno strumento ormai al centro della vita politica portogruarese.

Come ha ricordato Patrizia Daneluzzo nell’editoriale, il periodico ha infatti scandito i tempi della nostra presenza politica in Comune e sul territorio, qualche volta registrando la situazione ma anche come protagonista. Non sono infatti mancati i momenti in cui il giornale è stato al centro di attenzioni particolari e di forti discussioni.

Come avvenne in piena campagna elettorale, con una articolo di Lucia Steccanella su LCF2 (febbraio), “Fossalato: dimenticare Basaglia?â€, dedicato alle manovre in atto per impoverire la comunità psichiatrica di Fossalato. In verità non si mossero umori interni a psichiatria, ma sensibilizzò un po’ l’ambiente politico più influente sull’Asl 10 e il progetto venne rimandato ad autunno, quando venne ripreso con qualche maggiore attenzione e prudenza.

Come sul tema della privatizzazione dell’acqua, al quale avevamo dedicato il numero di maggio. Ivo Simonella scrisse l’editoriale “L’acqua non è una merceâ€. Poi il 22 giugno partecipammo ai lavori della Commissione consigliare indossando le magliette con la vignetta di Lorenzo Bussi con le gru del Pilacorte che dicevano: «Privatizzata» «Acqua in bocca». Era un chiaro riferimento alla gestione del tema: più chiaro di così! Ma si sa, la politica a Portogruaro è fatta di molti scontri silenziosi, di piccole, costanti battaglie, magari personali, ma mai esplicite, mai gridate. E naturalmente non piacque la nostra presa di posizione diretta, senza  infingimenti, su LCF6 (giugno). Se la prese allora il più interessato, Alessio Alessandrini, e ci fu uno scambio di note sul sito eppoi su LCF7-8 (luglio-agosto), quello distribuito alla Festa dell’Unità di Giussago. (Poi noi non continuammo la battaglia scritta, ché personale non era.)

Come sul tema della gestione dell’Asvo, in seguito ad un articolo firmato da Ivo e da me su LCF10 (ottobre), dove si indicava una nuova governance, che andava ben oltre la triste spartizione delle nomine. Anche qui si è arrivati a cogliere attacchi personalizzati, un problema che sembra proprio difficile da evitare dalle nostre parti.

Da queste piccole schermaglie, dai segnali deboli delle reazioni e dalle statistiche di frequenza sul sito, abbiamo capito che il nostro piccolo giornale in realtà è letto molto attentamente, innanzitutto dagli addetti ai lavori, da chi fa politica a Portogruaro. Ma non solo, se è vero che il numero più scaricato sul sito è stato quello di giugno, dedicato allo sport.

La necessità di fare informazione politica ci ha costretto ovviamente a battere anche ripetutamente alcuni argomenti. Adesso, con il nuovo anno, dobbiamo fare in modo che ci leggano di più altri segmenti del ‘mercato’ portogruarese, a partire dai giovani e da tutti quelli che sono più sensibili ai nostri temi, i diritti di tutti, dagli uomini alla natura. In questo dobbiamo avere anche la capacità e l’intelligenza di usare meglio il nostro sito che è tornato in quest’ultimo mese quasi al livello di frequentazione di marzo-aprile, all’epoca delle elezioni. E’ necessario che si trasformi da ripostiglio, da cassetto, a strumento attivo del dibattito nostro e della vita civile portogruarese.

Sappiamo che il 2011 sarà un anno duro, durissimo, ci siano o meno le elezioni politiche generali. Ma proprio perciò chiediamo ai nostri lettori di darci una mano a migliorare LCF e la nostra attività per Portogruaro.

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