Cartolina
8 ottobre 2010 A Portogruaro molti si lamentano che si è costruito molto e che le acque alte sono dovute anche a questo, ma da quando è stato avviato il percorso per approvare il nuovo piano regolatore (il PAT), sono state presentate in Comune 120 richieste di privati che vogliono trasformare il loro terreno da agricolo a edificabile, evidentemente sono ancora molti quelli cui interessa che a scorrere sia il denaro piuttosto che l’acqua.
Gentile ed educato sig. Drigo, ce la esponga lei qualche idea per Portogruaro. Quanto allo stop al consumo di suolo, mi dispiace informarla che, lungi dall’essere una trovata radical chic, è diventato terreno di confronto nel mondo non solo dell’urbanistica, che lo ha sostanzialmente sposato in pieno, ma anche delle costruzioni, con i professionisti, a partire dai costruttori, sempre più concordi che bisogna limitare al massimo il nuovo uso di suolo e concentrarsi sulle ristrutturazioni. Oltre 2.000 abitazioni sfitte o invendute a Portogruaro non le sembrano sufficienti?
Per quanto riguarda Portogruaro, non si è costruito affatto..se non 4 condomini di pessima fattura e bruttura, ricordo alcui punti del regolamanto edilizio, tipo l’impossibilità di costruire più di 5 piani (cosa ridicola). Parlate di ecologia, ambiente , suolo e non sapete un cazzo di nulla, Portogruaro, se escludiamo il centro storico è orrenda, senza strade, piste fatte alla cazzo, viale trieste sembra la periferia di catanzaro, e poi ci sono quei quattro fessi ancora con la zucca piena di ideologie, che stando nei loro giardini, in campagna, parlano di suolo, quando con il loro giardino e casa di campagna ne occupano per 10. Non avete nessuna idea costruttiva e utile per Portogruaro
Purtroppo questa è una malattia nazionale.
Copio: “siamo il paese con la più alta disponibilità di abitazioni in Europa, oltre 32 milioni (di cui il 20 per cento non abitate). Ogni italiano, neonati compresi, dispone di una superficie abitativa di 62 metri quadrati. E continuiamo a costruire. (…) ci stiamo mangiando la terra. Con il cemento.” (Claudio Jampaglia, Emilio Molinari, Salvare l’acqua. Contro la privatizzazione dell’acqua in Italia, Feltrinelli, Milano 2010, p.20).
Terra ed acqua, e soldi – come scrivi. Anch’io penso che anche a Portogruaro questo sia uno dei nodi della politica. Nodo da sciogliere.