Diario elettorale: Mercoledì 27 maggio 2009 (-10)
27 maggio 2009Caro diario,
ieri sera al Parco della Pace c’è stata la manifestazione con Toni Bertoncello e Giovanna Melandri. Dai due c’è stata qualche imprecisione tecnica, ma l’intervento di Toni si è concluso con una risposta alle esternazioni scritte di Renato Chisso, l’ineffabile assessore regionale e compagno di merende di Angelo Tabaro.
Bertoncello ha fatto notare che questo tipo di centrosinistra governa Portogruaro dal 1991, quando ha ereditato la situazione dei governi del centrosinistra tipo ‘pentapartito’. Una gestione che lasciò non un buco, ma una voragine. Ci vollero anni di buona gestione per raddrizzare il bilancio comunale e quindi anche la spesa pubblica. L’esempio emblematico fu la piscina comunale.
Serse, ma anche Luigi (Malabrocca, altro grande gregario che si è però stufato di arrivare ultimo tanto per apparire), mi hanno fatto notare che il cambio tra le due epoche, se si vuole, è anche contrassegnato dall’uscita di Angelo Tabaro – assessore alla Cultura e Pubblica Amministrazione della transitoria giunta Bagnariol (ma era già presente nella precedente e breve giunta Rabbachin) – e dall’entrata di Toni Bertoncello come assessore al bilancio della nuova giunta Rabbachin. Tutto ciò si può trovare sul sito del comune.
Ci sono però anche altre notizie elettorali. Oggi Il Gazzettino ha un articolo di Teresa Infanti sulla questione dell’oratorio Pio X, terreno di battaglia perfino via Facebook! Ma monsignor Cesco ha parlato chiaramente: ha avuto anche l’incoraggiamento del vescovo. Ne riparliamo, caro diario, è un argomento troppo succoso.
Caro Fausto
toscanaccio come sono non andrei molto per il sottile. Specie dopo gli ultimi risvolti della campagna elettorale, dove dall’altra parte non risparmiano colpi bassi (penso al teatro, al caso Carlin-Pigozzo, alla bagarre sulla fascia tricolore, agli ecomostri in centro città , ecc.). Ma si sa, sei sempre stato un gentiluomo, molto più di me. Mi metto a ruota!
Caro Gino,
nella nostra squadra sono tanti che conoscono la vera storia di Angelo Tabaro, ‘l’uomo che viene da lontano’. Solo che noi siamo sì ciclisti, ma anche signori. E’ sempre questione di stile, anche in bicicletta. Basta che non ci vendano ‘l’uomo che viene da lontano’ come ‘il nuovo che avanza’. Leggiamo attentamente cosa dice e scrive sui programmi, direi d’impostare così la volata finale.
Intanto per oggi, buona tappa!
Caro Fausto
questa cosa del Tabaro “Prima Repubblica” la trovo molto interessante. In termini tecnici ci si potrebbe costruire sopra una fuga da ultimo km! Parti tu?