In memoria di Ray Anderson

Nel mondo dell’industria, negli spazi stretti di una competizione sempre più aspra e asfissiante, ci sono persone in grado di immaginare percorsi assolutamente originali e rivoluzionari, che sbaragliano il campo e creano improvvisamente nuovi schemi e nuove visioni, e con esse nuovi modi di fare impresa. Queste persone hanno coraggio e determinazione, valori e visione, passione e cuore per portare avanti progetti innovativi in tempi non sospetti, quando pochi sono capaci di immaginare nuove strade, ne tantomeno di percorrerle.

Uno di questi personaggi, una stella polare nella conversione ecologica dell’economia, è stato Ray Anderson, fondatore e CEO di Interface, leader mondiale nel settore della tappezzeria industriale, che ci ha lasciato ieri. Chi è e cosa fa Interface, un’azienda che si è posta l’obiettivo impatto zero entro il 2020, lo potete leggere qui. E qui potete ascoltare e leggere le parole di Anderson che sintetizzano la sua visione del mondo e dell’industria.

Fortunatamente anche in Italia abbiamo persone di questo calibro, uno di questi è senz’altro Gabriele Centazzo, fondatore e designer di Valcucine. Sono personaggi come questi, in un periodo turbolento e cupo come questo, che ci fanno sperare di poter trovare un’uscita positiva dalle sabbie mobili in cui sempre più ci stiamo impantanando.

Arrivederci Mr. Anderson.

“Se impariamo a riutilizzare i prodotti di ieri per approvvigionare i nostri magazzini di domani, se alimentiamo l’insieme dei nostri processi di produzione con l’energia rinnovabile, se rendiamo questi processi efficaci, ciclici, innocui e senza sprechi, avremo ottenuto il nostro obiettivo: essere un’azienda sostenibile”

Ray Anderson, 1934-2011

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