Censis 2012: autoproduzione, orto e bicicletta per reagire alla crisi

Quali sono gli stratagemmi messi in campo dagli italiani per sopravvivere alla crisi economica? Di fronte alla disoccupazione e all’erosione dei propri risparmi, sempre più cittadini hanno deciso di avvalersi di alcune strategie per risparmiare nella propria vita quotidiana, arginando sprechi, consumi energetici e l’utilizzo dell’automobile.

I consumi crollano, gli stipendi non aumentano, i rincari della merce e delle bollette non mancano, ma gli italiani non si rassegnano e le loro scelte iniziano ad orientarsi verso stili di vita più sobri e sostenibili anche dal punto di vista del rispetto dell’ambiente. Secondo il Rapporto Censis 2012 sulla situazione sociale del Paese presentato nella giornata di oggi, venerdì 7 dicembre, il crollo dei consumi è causato dalle nuove tre R (in un certo senso molto vicine a quanto a noi già noto: “Riciclo, Riparo, Riuso”), che riguardano le tre seguenti propensioni degli italiani: Risparmio, Rinuncio, Rinvio.

La rinuncia all’acquisto porta come conseguenza la necessità di trovare soluzioni differenti nella vita di ogni giorno. Si può rinunciare al superfluo, ma non ai beni alimentari necessari per nutrirsi. Ecco che allora gli italiani riscoprono attività come la coltivazione dell’orto e l’autoproduzione, accompagnata dal fai-fa-te. La tendenza all’autoproduzione si basa in particolare sul principio dell’acquistare, del recuperare o del coltivare, per risparmiare, le materie prime necessarie alla creazione di ciò che si potrebbe avere a disposizione già come prodotto finito, ma che risulta più conveniente far da sé.

Coltivare l’orto e lasciare l’auto in garage a favore dei mezzi pubblici e della bicicletta sono due delle strategie di risparmio adottate dagli italiani che il Rapporto Censis pone maggiormente in evidenza. L’automobile inizia forse a cessare di essere considerata come status symbol – non è un caso che ne 2011 per la prima volta le vendite di bici hanno superato quelle delle auto – e la coltivazione dell’orto viene vista come una scialuppa di salvataggio per il portafogli e per la salute.

Alcuni importanti dati in proposito sono stati raccolti all’interno dell’infografica denominata “Termometro della sostenibilità”, realizzata a cura di WWF Italia e Grow The Planet. La sostenibilità inizia a contare di più nelle scelte degli italiani, sia in relazione del rispetto dell’ambiente che del risparmio. Si modificano dunque le scelte di acquisto e di spostamento, dirigendosi verso abitudini di vita più sobrie.

Nella spesa quotidiana si bada molto di più alla provenienza e alla sicurezza degli alimenti. Al supermercato si preferiscono i mercati cittadini e i farmers market. L’acquisto dei prodotti biologici sempre più spesso equipara la scelta di prodotti convenzionali e, quando non è possibile reperire a buon prezzo un prodotto sufficientemente sicuro e sostenibile, si sceglie di ottenerlo tramite la coltivazione del proprio orto, eseguita proprio per avere a disposizione cibo più sicuro e più sano, oltre che per svago e risparmio.

A ciò si aggiunge il rafforzamento della cooperazione aziendale, a favore dei lavoratori. Si cerca cioè, in ogni ambito, di volgere in positivo una congiuntura economica che appare negativa, ma che conduce a riconsiderare il funzionamento del settore economico e quali siano le reali necessità di guadagno per vivere. A volte sarebbe sufficiente riuscire a comprendere che per vivere meglio basta il giusto.

Marta Albè

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