L’esorcismo necessario

Ieri la Repubblica (p. 21) annunciava: “E’ ufficiale, piove di più ma tempeste e alluvioni sono colpa dell’uomo”. L’articolo riportava dal settimanale scientifico inglese Nature che in copertina sintetizza tutto con il titolo “The human factor”.

Per secoli l’umanità ha cercato di far piovere con riti, stregonerie o preghiere. Anche adesso è nelle condizioni di chiedere un esorcismo, ma il problema non è più locale, bisogna farlo ad un intero pianeta.

Pubblicato in Ecologia | Contrassegnato | Lascia un commento

Desolante

Martedì sera ho assistito per due ore al Consiglio comunale. La seduta era di quelle ‘storiche’, poiché si trattava di discutere sulla Tav, una questione strategica, destinata a determinare la vita delle prossime generazioni della comunità locale. Ma c’era un pubblico ridotto, una dozzina di persone, Gianfranco Battiston dietro la sua piccola camera e il solo Lucio Leonardelli seduto negli spazi previsti per la stampa. Sono rimasto fino alle ventitrè, quando fu chiesta e concessa un’interruzione di cinque minuti per verificare le condizioni di una possibile convergenza sulle mozioni (almeno così ho capito io). Non vedendo particolari contatti me ne sono andato.

In realtà tutta la prima parte del consiglio è stata una cosa poco seria. Anzi, l’ho definita una situazione “desolante” con un sms mandato a breve distanza e mi riferivo all’atteggiamento di una parte dell’opposizione.

Ci sono momenti in cui anche l’ottuso e il vanesio, il più ambiguo e perfino il fascista, si mettono ad ascoltare per capire cosa dicono gli altri e poi trasmettono la propria posizione con chiarezza, con serietà, con la solennità necessaria all’occasione, anche e soprattutto per distinguersi. Così non è stato.

Mi rifiuto di entrare in un’analisi più approfondita e mi tengo tutta la mia desolazione, un sentimento che temo anticipi lo stato futuro di questo nostro territorio, ma – come ho già scritto su questo blog – quando io spero di non esserci più.

Pubblicato in Ecologia, Politica | Contrassegnato | 1 commento

“Se devo dire in cosa credo”

Sull’Avvenire, il giornale della CEI, compare oggi un’intervista ad Andrea Zanzotto, il grande poeta che va per i novant’anni. Sono rimasto un po’ sorpreso di trovare tanti riferimenti a Dio, anzi quasi solo quelli, ma conoscendo i preti italiani ed il loro assillo a scoprire grandi convertiti (è ricorrente perfino un Gramsci morto con l’estrema unzione) non escluderei abbondanti manipolazioni al reale contenuto dei colloqui.

Il ‘nostro’ Zanzotto c’è infatti solo all’inizio, quando parla di zie e nonni, e nella battuta finale. Chi ne conosce l’opera sa che il poeta di Pieve di Soligo ha sempre cercato a modo suo la trascendenza e per non interpretarlo troppo riporto sue parole di soli dieci anni fa:

«Anche a me càpita, saltuariamente, che il raggio di luce incontri lo stagno, come in Böhme, e intravveda Dio. Il problema è che il metafisico è al di là della nominabilità. La Scrittura dice: “Non nominare Dio”, e posteriormente aggiunge l’avverbio “invano”. Io non sono stirneriano, non sostengo di essere l’eccezione del Nulla. Quello che a cui faccio riferimento è il tempo: abbiamo alle spalle un passato, davanti abbiamo un futuro, noi siamo un tempo che si inabissa perché non può autonominarsi. Se devo dire in cosa credo, penso che la formula più adatta sia: una trascendenza nell’immanenza.»

‘Trascendenza dell’immanenza’: ecco, questa formula mi piace. Se poi qualcuno pensa che si tratti di metafisica, buon per lui.

Pubblicato in Poesia | Contrassegnato , , | Lascia un commento

Rimbalzi organizzati

Tre punti sul Porto in serie B.

Primo. Dopo il 2-0 al Livorno, c’è qualche prospettiva in più di rimanere in serie B. Qualche volta bisogna proprio cambiare tecnico e rinforzare il parco giocatori per cambiare l’andazzo delle cose. (E questo vale non solo nel calcio.)

Secondo. Per un sito specializzato, il Porto è la squadra con meno spettatori nelle partite casalinghe. Sono solo 1.244 persone a partita, la penultima è l’Albinoleffe con 1.425 (questa società fonda le squadre di due comuni bergamaschi, Albino e Leffe, che distano a 10 Km tra loro). E purtroppo anche la media senza le prime cinque partite, giocate a Udine, non è esaltante: 1.476, solo da penultimo posto. Nelle partite al Mecchia quindi son tipici 1.500 spettatori. Qualcuno osserva che ci sono sempre pochi ospiti, qualche decina, salvo col Padova quando ci furono in totale ben 1.800 spettatori. Io credo che dobbiamo soprattutto dedurre che a Portogruaro e dintorni la squadra in serie B non ha finora destato un grande interesse.

Terzo. E’ possibile che con una squadra più competitiva e non destinata fatalmente alla retrocessione cambino gli umori e l’affluenza al Mecchia? Lo sforzo della società di calcio c’è stato, speriamo che si sappia cogliere il rimbalzo favorevole. Sarebbe triste se così non fosse.

Pubblicato in Critica, Sport | Contrassegnato | Lascia un commento

Tav (antologia, 2)

Francesca Zaccariotto, presidente della Provincia di Venezia e sindaco di San Donà (da la Nuova Venezia di oggi, p. 36):

«Il progetto consegnato da Italferr non è completo e manca di elementi di valutazione e confronto a pari livello di approfondimento di tutte le soluzioni possibili. (…) i diversi tratti proposti non sono stati messi a confronto con un dettaglio omogeneo.»

Alcuni consiglieri d’opposizione a Portogruaro hanno presentato una mozione per il prossimo consiglio comunale. Sono Rambuschi e Gradini del Pdl, Geronazzo e Mazzon della lista Tabaro, Florean della Lega (ivi, p. 38):

«Il consiglio comunale si esprima a favore del tracciato litoraneo. (…) Visto che il tracciato attualmente proposto da Italfer prevede il passaggio attraverso le frazioni del Comune con l’abbattimento di decine di immobili da ricostruire ed anche espropri di terreni coltivati con vini Doc, i firmatari chiedono che il consiglio comunale si impegni esprimendo una votazione chiara e decisa affinché la costruzione della Tav abbia luogo lungo la litoranea, evitando così di interessare le zone abitate, costeggiando invece la zona industriale di Polins.»
Pubblicato in Ecologia, Economia | Contrassegnato | 1 commento

1861

E’ avviato anche il programma municipale di Portogruaro per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia. Io però vorrei ricordare almeno tre date di quell’anno:

5 marzo 1861: morte di Ippolito Nievo
17 marzo 1861: proclamazione del Regno d’Italia
14 agosto 1861: eccidio di Pontelandolfo e Casalduni

Quest’ultima data non è molto ricordata, ma è ancora una ferita aperta, oltre che una delle tappe iniziali di quella guerra che si combatté nel decennio 1861-1870, nota in sede storiografica col termine di ‘brigantaggio post unitario’.

«Quella guerra, che la storiografia italiana ha circondato di silenzio, fu dimenticata. Ma lasciò un scia di rancore nel cuore del Mezzogiorno. Consolidò i pregiudizi e alimentò il disprezzo nei sentimenti del Nord verso il Sud.» (Giorgio Ruffolo, 2009, p.145)

Che fu una guerra ci sono pochi dubbi, almeno dai numeri in gioco: i dati ufficiali parlano di 23.010 perdite tra i militari del Regno d’Italia (21.120 in combattimento, 1.073 per ferite o malattie, 820 dispersi o disertori), una cifra superiore alla somma delle perdite di tutte le guerre d’indipendenza. Non ci sono invece dati ufficiali per il fronte ‘opposto’, quindi riporto questi da Wikipedia (ma mi riprometto uno studio più dettagliato): 266.370 perdite tra i briganti e la popolazione (154.850 in combattimento, 111.520 fucilati o morti in carcere).

Senza conoscere la storia, gli avvenimenti reali, tutti gli avvenimenti, le celebrazioni di date simboliche rischiano di essere solo un velo sulla storia vera, quella piena di vergogne. Anche perciò, segnalo due libri abbastanza recenti, sul Risorgimento (il primo) e sui problemi dell’unità d’Italia (il secondo), due sintesi interessanti ed agevoli:

Lucio Villari, Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento, Laterza, 2009 (pp. 345, euro 18)
Giorgio Ruffolo, Un paese troppo lungo. L’unità nazionale in pericolo, Einaudi, 2009 (pp. 239, euro 18,50)

Pubblicato in Politica, Storia | Contrassegnato , | 4 commenti

Vice Brighella sul palco

Palco di San Donà, sabato 5 febbraio 2011

Manifestazione sulla Tav. Mario Dalla Tor, Pdl e vice presidente della provincia di Venezia parla dal palco davanti a (forse) quattrocento persone e cento trattori.

Pubblicato in Ecologia, Politica | Contrassegnato | Lascia un commento

La Tav tra Arlecchino e Brighella

“Scontro e accordo Chisso-Zaccariotto: si allungano i tempi per modificare il progetto”: così scrive oggi La Nuova Venezia nella cronaca dell’incontro di ieri in Provincia. Ma guardate la scenetta:

«Ma io me ne frego – dice Chisso – perché senza il parere della Regione questo progetto non può andare avanti, quindi o va bene così, o ce ne freghiamo: dobbiamo prenderci tutto il tempo necessario per discutere il progetto con i sindaci». La Zaccariotto non si fida e, anche se in molti compresa la Provincia chiedono una proroga, la legge dice il 19. «Voglio una garanzia nero su bianco», dice la presidente. Detto fatto. Stammattina la Regione inviterà a Rfi una lettera per forzare i tempi, contestando alcune mancanze nella presentazione del progetto. Il botta e risposta si conclude con una stretta di mano virtuale: Provincia, Regione e Comuni non rispetteranno il limite del 19 febbraio, prendendosi più tempo per valutare il progetto.

E’ chiaro che siamo a carnevale ed a Venezia la tradizione va rispettata, a costo di rubarsi continuamente i ruoli. Non si capisce infatti chi è Arlecchino e chi è Brighella.

Pubblicato in Ecologia, Politica | Contrassegnato | 1 commento

La massa e l’energia

Una delle cose che colpisce della ribellione egiziana è che è senza guida. Almeno così appare. Dunque è spontanea, di massa ma senza leader. D’altronde è contro il raìs, quindi è naturale che non ne cerchino subito un altro.

Ma noi viviamo in Italia. Noi abbiamo più leaders che masse. L’energia degli egiziani è proporzionale alla massa, come c’insegna Einstein (E=mc2), quella degli italiani ai leaders.

Pubblicato in Critica, Politica | Contrassegnato | Lascia un commento

Tav (antologia, 1)

Ivo Simonella, assessore all’ambiente ed alla mobilità, intervento al Consiglio comunale di Portogruaro del 29 novembre 2010:

“Per sgomberare ogni dubbio, dico subito che per quanto non siano disponibili ancora progetti precisi sul tratto di nuova linea ferroviaria di cui parliamo, il suo impatto ambientale sarà in ogni caso elevatissimo, così come elevatissimo sarà l’impatto sociale sulle comunità che verranno attraversate.”

Patrizia Daneluzzo, capogruppo rossoverde, intervento al Consiglio comunale di Portogruaro del 29 novembre 2010:

“Voglio ribadire il fatto che, secondo noi, ovunque passi, il tracciato della TAV avrà comunque un impatto rilevantissimo sull’assetto ambientale, paesaggistico e, in alcuni casi, anche sociale del nostro territorio, soprattutto per le comunità più direttamente interessate dall’attuale ipotesi di tracciato: Lison, Pradipozzo, Summaga, San Nicolò, Portovecchio.”

Pietro Rambuschi, consigliere Pdl ed ex funzionario di Trenitalia, come scrive oggi 27 gennaio 2011 la Nuova Venezia (pag. 35), “ha fatto un intervento molto critico” sul progetto preliminare presentato: 

«Questo tracciato uccide il territorio, e noi siamo tutti responsabili, i posteri ce ne renderanno conto.»
Pubblicato in Ecologia, Economia | Contrassegnato | 2 commenti