La Tav tra Arlecchino e Brighella

“Scontro e accordo Chisso-Zaccariotto: si allungano i tempi per modificare il progetto”: così scrive oggi La Nuova Venezia nella cronaca dell’incontro di ieri in Provincia. Ma guardate la scenetta:

«Ma io me ne frego – dice Chisso – perché senza il parere della Regione questo progetto non può andare avanti, quindi o va bene così, o ce ne freghiamo: dobbiamo prenderci tutto il tempo necessario per discutere il progetto con i sindaci». La Zaccariotto non si fida e, anche se in molti compresa la Provincia chiedono una proroga, la legge dice il 19. «Voglio una garanzia nero su bianco», dice la presidente. Detto fatto. Stammattina la Regione inviterà a Rfi una lettera per forzare i tempi, contestando alcune mancanze nella presentazione del progetto. Il botta e risposta si conclude con una stretta di mano virtuale: Provincia, Regione e Comuni non rispetteranno il limite del 19 febbraio, prendendosi più tempo per valutare il progetto.

E’ chiaro che siamo a carnevale ed a Venezia la tradizione va rispettata, a costo di rubarsi continuamente i ruoli. Non si capisce infatti chi è Arlecchino e chi è Brighella.

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Una risposta a La Tav tra Arlecchino e Brighella

  1. Adriano Zanon scrive:

    Perché Brighella? Per chi non avesse l’opportunita’ o la voglia di aprire il link di Wikipedia, riporto due righe dell’enciclopedia sul profilo di questa maschera: “È intrigante, molto furbo e senza scrupoli. Brighella inoltre è un tipo bugiardo, racconta frottole con sicurezza e convinzione che è quasi impossibile distinguerle dalla verità.”

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