Da completare

Sul sito del Forum dell’acqua si può leggere: 

Prima ti ignorano, … COMPLETATO
Poi ti deridono, … COMPLETATO
Poi ti combattono. … COMPLETATO 
Poi vinci. … COMPLETATO 

Com’è noto il COMPLETATO è aggiunto ad una frase di Gandhi (“First ignore you, then deride you, besides fight against you, at last… you win!”) che riprende un po’ Schopenhauer (“Ogni verità attraversa tre fasi: prima viene derisa, poi viene combattuta aspramente, infine viene accettata come palese.”).

Ma Gandhi è pieno di aforismi e di motti, anche molto impegnativi, come questo: “Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere.” Mettere COMPLETATO qui sarà meno facile.

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Luna rossa

Dopo le vittorie alle amministrative di Milano e Napoli e ai referendum, ieri sera abbiamo avuto anche la luna rossa! Mi pare troppo, quasi non ci credo.

Comunque sia, teniamo conto che la prossima luna rossa sarà nel luglio 2018!

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L’Italia s’è desta

Dopo i referendum, non ho voluto invadere questo blog né di gioia straripante né di grigie riflessioni (bisogna saper vincere), ma sia chiaro che in questi giorni sono preso da entrambe. E se per coltivare la prima mi basta guardare attorno, per le seconde cerco e filtro, leggo e rileggo.

Così vi voglio proporre l’editoriale di uno dei migliori contenitori web, Eddyburg, il sito dell’urbanista Edoardo Salzano (appunto Eddy per gli amici), linkato anche sulla nostra homepage. Incomincia con “L’Italia s’è desta” e finisce con “Ma la speranza è rinata”. Di seguito ne riporto solo una parte, anche se raccomando di leggerlo tutto.

Ma la risposta più interessante è stata quella del referendum sull’acqua pubblica. Grazie a una faticosissima e intelligente azione politica, che è partita da un’élite di intellettuali e si è propagata a livello di massa, con un impiego straordinario di lavoro volontario, di creatività, di capacità di relazione, di ascolto e di parola, si è ottenuto il radicamento – in una parte non più minoritaria di cittadine e cittadini – di alcune verità profondamente innovative, che vale la pena di sottolineare.
La nozione di “bene comune”, come qualcosa che deve essere utilizzato da tutti senza discriminazione alcuna perché è un “diritto” per ogni persona umana. La consapevolezza dell’intollerabilità di un sistema economico-sociale, di un assetto della proprietà, delle appartenenze e del diritto che riduce ogni bene a merce, che spinge alla privatizzazione d’ogni bene comune, che sostituisce ogni “governo” (ogni finalizzazione degli strumenti a obiettivi trasparenti e condivisi) a gestione “aziendale”, che finalizza ogni intervento di uso delle risorse all’arricchimento dei soggetti privati che possono venirne in possesso.
Ciò che molti economisti non hanno compreso è che la rivendicazione dell’acqua come bene comune non è valutabile mediante il paradigma dell’economia data (quella capitalistica, in sé e nella sua attuale configurazione), poiché pretende un suo superamento e la costruzione di una nuova economia, basata su un diverso paradigma.
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BattiQuorum

Il problema nei referendum del 12 e 13 giugno è raggiungere il quorum, cioè avere il 50%+1 dei votanti tra gli elettori aventi diritto. (In questi giorni è emerso anche il problema dei voti all’estero. Oltre al problema del calcolo del quorum, chi ha già votato sul nucleare si è espresso su un quesito successivamente modificato dalla Corte di Cassazione. Cose che succedono in Italia… Vedremo dopo i referendum come verrano chiarite. Se servirà chiarirle. Nel senso che un esito chiaro renderebbe superflui certi dettagli…)

Raggiungere il quorum non è né scontato né facile. Gli ultimi 24 referendum, promossi in sei occasioni, dal 1997 al 2009, non lo hanno fatto. Una grande partecipazione si ebbe infatti nel lontano aprile 1993, in piena epoca di tangentopoli, quando il quesito sull’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti trascinò, col 77,0% di affluenza e il 90,3% di sì, gli altri sette quesiti all’abrogazione anche di altre normative.

Serve dunque una grande motivazione, una grande spinta. Questa volta ci sono le condizioni?

I tre referendum sul nucleare dell’8 novembre 1987, un anno e mezzo dopo Chernobyl, ebbero il 65,1% di affluenza ed erano abbinati a un quesito sulla responsabilità civile dei giudici e ad un altro sull’abolizione della commissione inquirente per i reati ministeriali. Ma eravamo ancora negli anni Ottanta, non così mitici ma certamente anni in cui la vita civile era meno imbonita dell’attuale. Nel giugno dello stesso anno ci furono le elezioni generali e alla Camera votò l’88,8%, cinque punti in meno delle elezioni degli anni Settanta, mentre alle ultime elezioni politiche dell’aprile 2008 votò l’80,5%.

Insomma, se la partecipazione elettorale attuale è nell’ordine dell’80%, non più del 90% com’era fino a vent’anni fa, basta che un ulteriore 30% dell’elettorato non vada a votare per non raggiungere il quorum. Poiché questa cifra in teoria è a disposizione dei partiti al governo, per il quorum è indispensabile uno spostamento significativo, una separazione netta dei votanti dai partiti di destra, con tutti i significati di questa ipotesi.

Un aiuto può essere dato dal recupero di quella base elettorale che recentemente non è andata a votare. Forse bastano pochi punti percentuali. In questo senso tutto aiuta. Anche l’indicazione del Papa.

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Brighella di lotta e di governo, ma frizzante

Brighella andrà a votare e questo è quel che conta. Voterà SI sull’acqua e SI sul nucleare e questo è buono. Ha infatti dichiarato:

«Figurarsi se ho problemi ad andare a votare per il nucleare: ma, soprattutto, sono anche a confermare che il 75% degli italiani non condivide questa strategia. Sono contro il nucleare e contro gli Ogm e sono per l’acqua pubblica, chiaro? Sono anche per il prosecco.»

Da Wikipedia: “Brighella non fa solo il servo come Arlecchino, ma un’infinità di altri mestieri, più o meno leciti ed onesti. Così si ritrova sempre in mezzo a svariati intrighi. Elementi caratteristici del personaggio sono la prontezza e l’agilità della sua mente, per escogitare inganni e preparare trappole in cui far cadere il prossimo, tutto questo solo per il gusto stesso di imbrogliare gli altri. È intrigante, molto furbo e senza scrupoli. Brighella è inoltre un tipo bugiardo, racconta frottole con sicurezza e convinzione che è quasi impossibile distinguerle dalla verità.”

Arlecchino e Brighella, ma non tutti i bergamaschi fanno le mascherate a Pontida!

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Cavour, 150 anni dopo

Camillo Benso di Cavour (1810-1861)

Il 6 giugno 1861, in maniera piuttosto improvvisa, moriva Camillo Benso, conte di Cavour. Aveva compiuto solo 50 anni ed era stato indubbiamente un grande protagonista del Risorgimento, anzi dell’unità d’Italia. Forse il più decisivo, con Garibaldi. Certamente il più deciso.

Per ricordarlo suggerisco la lettura di un suo grande ammiratore odierno, Massimo Gramellini che ne scrive su La Stampa di oggi.

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Piano B

La Repubblica (p.7 e online) riporta oggi la notizia di un dossier dei Verdi italiani sul Piano B del Governo italiano: qualora il quorum fallisse, il programma nucleare cambierebbe un po’, si passerebbe dall’opzione francese all’opzione americana.

Un consorzio che si chiama Iris, a guida Westinghouse, avrebbe infatti un prodotto “più economico” e che “si adatta all’orografia del nostro paese”, perché “necessita di reti di trasmissione elettrica di medie dimensioni e di una quantità limitata di acqua per il raffreddamento. Nel mondo, da qui al 2020, sono previsti venti reattori Iris su dieci siti.”

E’ il mininucleare: sembra fatto su misura per noi. Forse ci farà anche risparmiare sui 30 miliardi di euro previsti dal Piano A.

Come evitare anche il Piano B? Andando a votare in massa al referendum del 12 e 13 giugno. Siete favorevoli al nucleare mignon? Andate a votare, votate SI. Io vado a votare NO. Poi ci contiamo.

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Ikea, Iraq

In tre negozi Ikea, a Gand in Belgio, a Eindhoven in Olanda e a Lille in Francia alcune sveglie esplosive azionate a distanza sono esplose praticamente in simultanea.

Siamo in presenza di una nuova forma di terrorismo internazionale? Nel Nord Europa? In un luogo di culto? Ma queste cose non succedevano in Medio Oriente?

Aspettiamo altre notizie. (Comunque all’Ikea io non ci sono mai andato. E’ troppo grande, per me.)

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30 maggio 2011

Milano libera tutti. Grassie Milàn!

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La Svizzera ha un governo

Due giorni fa il governo svizzero ha comunicato che l’energia nucleare del paese non avrà futuro, questa produzione finirà con l’esaurimento delle centrali esistenti, previsto nel 2034. L’energia nucleare – che oggi vale il 40% dell’elettricità consumata – verrà sostituita con fonti rinnovabili, anche se queste oggi “forniscono soltanto il 5%dell’energia elettrica e meno del 2% dell’energia complessiva consumata” (come si può leggere su swissinfo.ch). Su che base è stata presa la decisione? Riporto dallo stesso sito: 

«Oggi abbiamo preso una decisione di principio, con la quale abbiamo voluto inviare un segnale chiaro alla popolazione, all’economia e al mondo della ricerca. Tutti saranno chiamati a dare il loro contributo per realizzare questo obiettivo», ha dichiarato la ministra dell’energia. 
Doris Leuthard ritiene inoltre che l’abbandono dell’energia nucleare può rappresentare un’opportunità per il paese: le nuove tecnologie nel settore ‘cleantech’ potrebbero diventare una «locomotiva» per l’economia svizzera.

La decisione viene dunque spiegata con due punti molto semplici: è un segnale chiaro a tutti, ma è anche un’opportunità economica. Siamo in presenza di un governo che indirizza, che guida, che stimola l’opinione pubblica.

In Italia si fa esattamente l’opposto, si fa di tutto perché non se ne parli, cominciando col negare la possibilità del referendum. Poveri noi.

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