La prima isola italiana a impatto zero

Non è certamente il primo caso in Italia di comunità che mirano ad alti livelli di sostenibilità (Varese Ligure, Torraca, Primiero, solo per cirtarne alcuni) ma forse è il primo in cui il Ministero dell’Ambiente ci mette del suo (vai a sapere perché proprio in questo caso). Bando alle ciance e alle dietrologie politiche, avercene di questi casi.

L’isola di Carloforte diventa ‘a impatto zero’ nel 2014 grazie a un modello di sviluppo, esportabile su tutto il territorio nazionale, basato su energie rinnovabili, eco mobilità e gestione dei consumi energetici e attraverso un algoritmo unico, presentato lo scorso 7 ottobre in anteprima mondiale dai ricercatori del Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile della Sapienza di Roma (Cirps). 

Il piano energetico – che fa seguito al protocollo d’intesa stipulato con il Ministero dell’Ambiente – è stato in parte anticipato dal sindaco di Carloforte, Agostino Stefanelli, in occasione del ‘Carloforte green workshop’ (www.carlofortegreen.info), la tre giorni dedicata alla green economy terminata domenica scorsa. 

Il piano, che risponde all’esigenza di amministratori e cittadini di tornare in piena sintonia con la natura e l’ambiente, si fonda su un mix di innovazioni scientifiche all’avanguardia in ambito internazionale. “Energia in rete”, l’algoritmo presentato dai ricercatori della Sapienza, in abbinamento con apparati elettronici dedicati, diventa una sorta di “cervellone” diffuso del risparmio (non esiste un’unità centrale) in grado di monitorare e gestire i consumi e i valori di produzione (ma anche di monitorare gli inquinanti attraverso specifiche sonde)  in tempo reale attraverso sofisticate tecnologie smart grid, reti wireless e sensori di controllo degli sprechi energetici. 

Un sistema innovativo che si sposa con gli strumenti tradizionali di sviluppo di energia pulita e l’abbattimento di emissioni inquinanti previsti dal piano, come l’ammodernamento delle centrali fotovoltaiche, il trasporto pubblico locale in mobilità sostenibile, elettrico e non, il monitoraggio dell’aria, i tetti fotovoltaici e solari termici in edifici pubblici e abitazioni. E poi, mobilità a zero emissioni per gli addetti comunali, biciclette elettriche gratuite per i cittadini, razionalizzazione dei consumi di acqua, valorizzazione di beni ambientali e turistici. 

Il punto forte del piano – hanno spiegato Vincenzo Naso, direttore del Cirps e Daniele Pulcini coordinatore dell’unità di ricerca AERELche ha curato il progetto- è il mix di tecnologie che monitorano e calmierano i consumi entro limiti ampiamente condivisibili, ma forniscono anche un’informazione immediata sui progressi fatti. Un modo importante e veloce per rendere partecipi i cittadini sui risultati conseguiti”. 

E proprio dai 6500 abitanti del comune dell’Isola (ecologica) di San Pietro, secondo il sindaco di Carloforte, Agostino Stefanelli, arriverà il supporto più convinto: “Il piano, che è anche un’azione di marketing territoriale innovativa, coinvolgerà tutti e prevede azioni importanti sul fronte di un nuovo senso civico, a partire dagli addetti comunali e dai bambini”.  

Si parte dalla mobilità, con un veicolo bimodale che al mattino farà da scuolabus e il pomeriggio accompagnerà le squadre tecniche degli operai comunali, che si avvarranno anche di un pick up a zero emissioni. Un altro veicolo elettrico è stato invece acquistato per la Polizia municipale, mentre le 40 biciclette elettriche (progetto Green bike Carloforte), ma il numero aumenterà, saranno messe a disposizione dei cittadini gratuitamente, ma solo nel periodo invernale perché nel periodo estivo le due ruote saranno destinate alla viabilità turistica. 

Oltre alla mobilità sostenibile, ai tetti fotovoltaici e solari termici delle scuole medie e materne, al nuovo piano di intervento sul ciclo dei rifiuti, la vera parola d’ordine a Carloforte sarà quella del risparmio. È il caso del ripristino delle fontanelle pubbliche per la produzione di acqua potabile di alta qualità, che consentiranno di ridurre il consumo di bottiglie e, ancor più, del nuovo piano regolatore dell’illuminazione comunale, che punta – entro questo mese – a contenere i consumi di energia addirittura fino al 60% lungo le vie del centro, del 46% in città e del 23% fuori matrice. 

Energia in rete – il software del risparmio che se applicato a livello nazionale risolverebbe più di un problema energetico – mette assieme dispositivi custom, in grado di processare le informazioni acquisite attraverso un network auto configurante, e dei sensori (trasduttori che rilevano dati esterni trasformandoli in segnali elettrici). In breve, si tratta di una tecnologia wireless intelligente che incrocia i dati, monitora e razionalizza il consumo energetico di edifici pubblici, ospedali, abitazioni civili, strade. 

Ma per il piano, che può contare su un finanziamento di 5 milioni di euro in virtù del protocollo d’intesa con il ministero dell’Ambiente (stipulato con il comune di Carloforte, la Regione Sardegna, la Provincia di Carbonia-Iglesias e il Consorzio del Parco Geominerario della Sardegna), anche paesaggio e cultura rivestono un’importanza ambientale, e quindi economica se considerata sotto l’aspetto del marketing territoriale. Da qui le azioni di recupero e valorizzazione delle risorse ambientali e del patrimonio culturale, come ad esempio la creazione delle ‘Vie del sale’ con pista ciclabile tra le saline di Carloforte.

Fonte Edilportale


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