La depressione non si cura con l’omeopatia

Leggere e commentare le iniziative, si fa per dire, di questo Governo fa male, deprime. Proprio l’opposto dell’obiettivo dichiarato, quello di far riprendere un po’ l’economia, di uscire dalla depressione. Sappiamo tutti quali sono i problemi (mancanza di credito e di liquidità delle famiglie e delle imprese, caduta dei consumi, disoccupazione) ma anche gli ulteriori rischi che corriamo. Tra questi il declino fino ad un punto irreversibile dell’industria nazionale dopo l’abbandono alla deriva della risorsa artistica e culturale (in questi giorni stanno chiudendo altre tre storici teatri musicali).

Sappiamo tutti che un malattia grave, cronica ed acuta allo stesso tempo, che vede pochissime parti del corpo sociale in relativo stato di salute, ma qualcuna anche in benessere, non può esser curata con gocce omeopatiche. Perché di questo si tratta: il governo Letta, dopo oltre due mesi (24 aprile) dal suo insediamento, ha deciso ieri di usare l’omeopatia. Infatti, indipendentemente da cosa si pensi di questa pratica medica alternativa, si pensa di introdurre in maniera molto diluita “quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata” (Wikipedia).

Solo questa è la spiegazione del decreto di ieri che introduce “Altre tasse per il rinvio dell’Iva” (titolo principale de la Repubblica di oggi). Evidentemente si pensa che se gli onesti ancora sani e che pagano le tasse reggono anche alla nuova accelerazione del salasso, questi ne usciranno salvi, almeno questi.

Invece sappiamo tutti bene qual è il quadro clinico e quali sono le cause delle gravi patologie: si trovano nell’ambiente in cui sguazziamo (i mercati finanziari) e nelle terapie imposte dai medici liberisti, i chirurghi europei e nazionali. Sappiamo infatti che siamo già in fallimento, anche se lo chiamano “default”, e che per questo è ormai necessario fare un concordato preventivo o ristrutturare il debito, come scrive Guido Viale.

Curare la depressione con l’omeopatia non è solo una presa per il culo, è criminale perché la depressione è una bruttissima e grave malattia. Credo che Enrico Letta e quei pochi altri del governo attuale che possono capire la situazione non abbiano più tempo, né mesi né settimane né giorni. Il tempo è scaduto. La malattia sta dilagando e si deve affrontare per quello che è. E quei medici che finora hanno agito da criminali (ce n’è più di uno) si tirino da parte, prima dell’ultima disperata reazione del paziente.

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