Elezioni (-13). Una partita aperta

Dicevo ieri che i giochi non son già fatti, ma con ciò non intendo che resta il noto problema del Senato, ma che è in bilico anche la Camera. Si dà infatti per scontato che grazie al Porcellum, la legge elettorale che premia col 55% dei seggi la prima coalizione qualsiasi sia la sua percentuale, l’alleanza Pd-Sel non sia raggiungibile da Pdl-Lega.

Cerchiamo di capire. Secondo SWG, queste sono le ultime stime (pubblicate da l’Unità):

Pd 29,5 + Sel 3,6 + altri 0,7 = 33,8%
Pdl 19,5 + Lega 5,0 + altri 3,3 = 27,8%
Monti 9,0 + Udc 2,7 + Fli 1,7 = 13,4%
M5S = 18,8%
Rc = 4,1%
Altri = 2,1%

Vanno ricordate due cose. La prima è che tutti ragioniamo su sondaggi, non su voti reali. La seconda è appunto il voto del 2008, quando, con l’80,5% di affluenza, il Pd da solo prese il 33,2 %, Pdl (37,4) e Lega (8,3) insieme il 46,8%, Udc il 5,6%, Idv il 4,4% e la Sinistra Arcobaleno il 3,1%. Oltre a questi nomi c’era un altro 6,9% di partitini vari.

Il dato critico è quello del Movimento 5 Stelle (M5S) e va capito bene. Io non credo siano avvenute grandi migrazioni da destra a sinistra e viceversa. Semplificando, ma non troppo, diciamo che destra (27,8) e centro (13,4) pescano nello stesso bacino e stanno perdendo circa 11 punti sul 2008 (52,4). Sembrerebbe così che quasi i 2/3 dei consensi di Grillo vengano da quell’area, ma – a parte certi pentiti della Lega – la cosa sarebbe assai strana sul piano delle idee. Grillo ha consensi da tutti gli angoli, soprattutto da quelli che ultimamente non votavano. E allora rimane una sola spiegazione, ed è matematica: le indicazioni dei sondaggi sono relative ad un’affluenza reale, cioè ad un voto dichiarato, ancora più bassa di quanto stimato da SWG (71%), siamo a circa il 65%, contro l’80,5% del 2008.

Ma se questo è vero, almeno un altro elettore su cinque, il 20% del possibile elettorato finale, o non va a votare o non sa ancora cosa votare. E’ una grande massa di voti potenziali che nel 2008 erano andati soprattutto alla destra. Confermo quindi che sarà decisiva la battaglia finale, il corpo a corpo. E sarà dunque utile capire con quali argomenti e strumenti si affrontano i protagonisti in questa fase.

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4 risposte a Elezioni (-13). Una partita aperta

  1. Robin scrive:

    Complimenti Ratatuia, non lo avevo letto prima delle elezioni… Ma adesso cosa succede?

    • Adriano Zanon scrive:

      Purtroppo è più facile fare ipotesi partendo dai grandi numeri, i vecchi equilibri, che da piccole teste, i protagonisti attuali. Siamo in una fase del tutto nuova dove le stesse vecchie regole sembrano non valere più. Ma questa fase non durerà poco, i primi mesi saranno molto difficili. Non escludo niente, neanche i più duri colpi di mano, tipici del cosiddetto “stato d’eccezione“, da cui dovrebbe emergere il nuovo “sovrano”. (Grazie della sollecitazione.)

  2. Adriano Zanon scrive:

    Il politologo Roberto D’Alimonte ieri su Il Sole 24 Ore (p.13 e online) : “Anche alla Camera l’esito non è scontato”… forse mi legge!. Oggi è riportato anche dal Corriere della Sera online: “Il fattore Grillo allarma anche il Pd”.

  3. Adriano Zanon scrive:

    “Effetto Ratzinger sulla campagna – rimonta più dura per il Cavaliere”: così oggi la Repubblica (p. 19). Pare che un evento di tale portata oscuri tutti gli altri, anche Grillo “rimarrà impantanato” (?). Così “si giocherà tutto tra lunedì e venerdì della prossima settimana. (…) Cinque giorni per conquistare 5 milioni di indecisi.” – Aspettiamo lo spettacolo. Chissà che sparate!

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