Anche oggi compare su la Nuova Venezia la notizia che «L’ospedale unico si fa con la sede a San Donà». La relazione dei tecnici (ben 221 pagine!) è in mano del presidente della Conferenza dei sindaci per la sanità, il sindaco di Caorle Luciano Striuli, che convocherà l’organismo appena possibile.
Siamo curiosi di vederne il contenuto, nel frattempo, la nostra posizione è semplice, è quella sintetizzata il 22 febbraio scorso da Ermes Drigo nel suo blog:
“Facciamo un unico polo specializzando i tre ospedali esistenti; niente grandi opere, niente sprechi, niente tangenti, niente ulteriori debiti per i nostri figli e soprattutto manteniamo una struttura sanitaria pubblica nel nostro territorio.”
Una posizione vicina si trova nel recente comunicato del Circolo Pd di Portogruaro, dove tra l’altro si scrive:
“Abbiamo spiegato e argomentato le nostre posizioni, abbiamo detto no all’ospedale unico, ora diciamo basta a scelte politiche che vogliono solo penalizzare i cittadini Portogruaresi!”
Certo, questo tema divide non solo i territori interessati, ma anche i partiti. Così che il Pd portogruarese pare un’altra entità rispetto a quello sandonatese. Perfino all’interno del M5S ci sono differenze, come si può leggere in un recente comunicato.
Ma le popolazioni del portogruarese, nonostante i tentativi ridicoli da parte di alcune forze locali durante l’attuale campagna elettorale, sono semplicemente concordi. Non si può mettere in discussione un elemento consolidato e caratteristico della vita civile locale e si cerchi piuttosto di migliorare i servizi, che soprattutto in questo ultimo decennio sono stati progressivamente sviliti e svuotati.
Adesso basta. Portogruaro ed i comuni adiacenti non si accontentano solo di vedere aumentare la funzione logistica, stradale e ferroviaria, di questo territorio.