Ormai ci siamo, dopodomani si voterà. Anch’io lo farò come ho già dichiarato: a sinistra, con il realismo imposto dalla schifosa legge elettorale e sulla base dei programmi, come ho sempre fatto fin da quando ventenne andavo ad attaccare i manifesti elettorali. Era nel cuore degli anni Settanta, quando i comportamenti ed i simboli erano piuttosto chiari, opzioni nette, in positivo, anche sui partiti più piccoli. Oggi la cosa è più ambigua, si chiede sempre più il voto “contro” piuttosto che “a favore”, sulle persone piuttosto che sui programmi. E i simboli sono perlopiù una faccia televisiva.
Ma la politica non è un prodotto di cui basta nutrire una certa fiducia per apprezzarlo, è un momento essenziale della vita di ogni cittadino e di ogni comunità. Ogni decisione ci riguarda direttamente, dai princìpi alle tasche, e non possiamo più delegare e basta, farci rappresentare da professionisti, come previsto dalla divisione del lavoro sempre voluta dalle élite sociali.
Dobbiamo partecipare, con passione ed intelligenza. Perché i drammatici problemi che viviamo e conosciamo rimangono tutti da affrontare, come si può leggere in un comunicato di ALBA, il soggetto politico nuovo:
Al centro di questa campagna elettorale non ci sono affatto le grandi crisi che stiamo vivendo: la crisi economica, la crisi del lavoro, la crisi ambientale, la crisi della democrazia, la crisi della cultura e del sistema formativo, la crisi dell’Europa e la crisi dei partiti e delle classi dirigenti italiane. E infine quella delle sinistre. Un nuovo pensiero politico, un progetto politico nuovo devono invece cimentarsi con questo scenario, perché i temi del rinnovamento della politica e di una risposta altra ad una crisi di sistema sono sempre più all’ordine del giorno.
Ne riparliamo subito dopo il voto, qualsiasi sia il suo esito.
Dopo la grande tentazione
di non andare a votare,
allora voterò “Rivoluzione civile”,
pur sapendo che oramai
la fase è quella della consunzione
dei partiti di questo accrocco,
ma ancor prima del Pd
che smacchia i giaguari
e del suo compare Sel
che egregiamente lo aiuta.
E noi, prima di soccombere,
consumandoci in infinite discussioni
di alleanze e di strategie,
delle quali nulla ci importa,
gridiamo la nostra voglia di vivere,
di stare con i vivi, di lottare con i vivi,
per non accontentarci più
di ciò che più non è.
Alma
n.b. bene, noto che sei tornato in forma, se in forma non eri…