Per una volta che a Portogruaro maggioranza e opposizione sono tacitamente d’accordo, succede che Stefano Zanet, che pensavo fosse il più assiduo cronista portogruarese, quisquillia sulle forme anziché sottolineare opportunamente la sostanza.
Leggete la cronaca ed il commento (è tutto insieme) della sistemazione della lapide dedicata ai caduti per la libertà di Venezia nel 1848, dove scrive che “non posso non sottolineare una eccessiva sobrietà dell’evento celebrativo”.
Capito? Una volta che – visti i tempi – un sindaco non si mette in pompa magna, con la fanfara, i pennacchi militari e l’aspersorio, a fare la solita, tradizionale opera di propaganda, perché di questo veramente si trattava, prende le bacchettate dal cronista. Ma forse questa mia meraviglia è solo frutto di un equivoco. Mi sono sbagliato e ho scambiato un qualsiasi blog personale – tipo questo mio – per un sito d’informazione locale.
Per la cronaca, invece, ricordo che Mario Isnenghi è uno dei maggiori storici del Risorgimento. Secondo me, la sua presenza è stata molto più intelligente e utile dei soliti pennacchi.