Nel 1566 si pubblicò un libro destinato a rimanere famoso, i Discorsi a tavola di Martin Lutero. Gli esegeti dei Vangeli riconoscono dieci situazioni in cui lo stesso Gesù fece importanti interventi a tavola, alcuni secondi per pregnanza solo al Discorso della Montagna. Ora pare che siamo tornati ai tempi antichi in cui a tavola si ragionava su come cambiare l’uomo e il mondo.
Così vi collego al discorso raccolto da Portogruaro.net del ministro del lavoro Giuliano Poletti qualche sera fa in un ristorante locale, in presenza degli apostoli Antonio Bertoncello, Andrea Martella, Paolo Anastasia, Bruno Anastasia (l’unico senza cravatta) e di diversi imprenditori e rappresentanti di associazioni. E’ il tentativo piuttosto maldestro di spiegare perchè il governo Renzi sta agendo in un certo modo.
Poletti, sapendo bene a chi parla, ricorda che “tutti abbiamo responsabilità” di quello che abbiamo davanti, adesso è il momento di “collegare libertà e responsabilità”. Certo c’è la “possibilità di sbagliare”, ma poiché questo governo è guidato da idee, non ideologie, casomai si tornerà indietro, tranquillamente. Come dire, state tranquilli, tutti i vostri errori saranno perdonati. Anche noi al governo sappiamo già che stiamo facendo una serie di cazzate, ma casomai rimedieremo con altre, l’importante è che ci venga data la possibilità di farlo ancora.
Un vero saltimbanco il ministro Poletti, col suo discorsetto volutamente pretenzioso e vacuo. Le facce di Martella e Bertoncello, certamente non grandi teorici ma neppure tanto ingenui, dimostravano una voluta estraneità. Ma così il Pd prenderà il voto di qualche imprenditore che prima votava Berlusconi o Bossi? Può darsi. Intanto importante è sedersi a tavola.