“La fiducia è in calo”

“Fiducia delle imprese in calo ad agosto: segno meno per tutti i settori” – così titola la Repubblica online oggi. Ma questo è per me solo uno spunto. La fiducia in calo non è certamente solo quella misurabile mensilmente dei consumatori o delle imprese.

Infatti, non è sfiducia ma depressione quella che vive molta parte della società italiana, dove molti cittadini non vedono più vie d’uscita alla loro progressiva miseria materiale e dunque anche morale. Certo, c’è anche una grande resilienza, fondata soprattutto sulle risorse familiari. Ci sono anche nuovi e germinali processi di aggregazione, ma molto limitati e frammentati geograficamente.

Qui ci sarebbe il compito della politica, di chi governa e di chi si oppone. Ma qual’è la situazione?

L’opposizione parlamentare più forte, il M5S, è alle prese con meccanismi interni che sembrano progettati da un pazzo protagonista di un film di fantascienza. Così una nuova generazione di cittadini, perlopiù vergini alla partecipazione politica, è bloccata in schemini di basso contenuto intellettuale anziché libera nell’esercizio della critica. Inoltre tutto è in mano ad un comunicatore, diciamo così, che esercita al massimo l’uso della minaccia e dell’insulto, piuttosto che del confronto. Costui non pare far caso alla parabola di un suo predecessore padano, ora sprofondato nella sua melma.

Anche chi governa punta tutto sulla comunicazione piuttosto che sul dibattito, sui cinguetii piuttosto che sulla polifonia, facendo leva sul ventennale rincoglionimento televisivo e sul definito scioglimento della sostanza politica dei grandi partiti che furono. La grande stampa (si fa per dire) si adegua. Tutti tengono famiglia.

Questi due poli della politica italiana si ritengono ormai gli unici protagonisti in campo, tanto da competere sui contenuti per raccogliere le spoglie dell’area che era di destra, quella ancora gestita da pregiudicati e manutengoli, ma che comincia a scarseggiare di mezzi. Potrebbero sbagliare i loro calcoli, però, i tempi sono molto fluidi.

Il dato invece certo e costante è che l’area dell’astensione elettorale, quindi della sfiducia, è in continuo aumento. D’altronde come si fa ad aver fiducia di politici professionisti che non hanno principi, coerenza, umiltà?

Eppure la fiducia è proprio fondamentale, è questo il problema di questo nostro paese. Lo sappiamo, lo sanno tutti. La fiducia è il plasma della società, Confucio (551-479 a.C.) lo scrisse duemilacinquecento anni fa:

Zigong chiese:«Cosa significa governare?»
Il Maestro rispose:«Significa vigilare perché il popolo abbia cibo ed armi a sufficienza e assicurarsi la sua fiducia».
Zigong chiese ancora:«E se si dovesse fare a meno di una di queste tre cose, quale sarebbe?»
Il Maestro rispose: «Sarebbero le armi».
L’altro chiese di nuovo:«E delle altre due, quale sarebbe?»
Il Maestro disse: «Sarebbe il cibo. In ogni epoca gli uomini sono stati sempre soggetti alla morte. Ma un popolo privo di fiducia non è in grado di reggersi».
(Confucio, Dialoghi XII, 7)
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