Andrea Zanzotto, un anno dopo

Un anno fa moriva Andrea Zanzotto, il poeta di Pieve di Soligo. Ormai su internet  su di lui  si trova tutto, ma la sua poesia ci dice sempre qualcosa di più, anche sull’oggi.

Altri 25 aprile
Tristissimi 25 aprile
morti in piedi, sull’attenti
al cimitero
qualche osso perso per la strada
nel sole sfacciato freddo
–      o è lo stesso, tutto raggi gamma
noi sordi al 70%
sentiamo gente che parla
come da un altro mondo.
5 pianeti occorrono alla fame dei terrestri
                                                                   terroristi in favore della
                                                                         pletora
ma il re degli scemi governa
ma il re degl’ipocriti
da cent’anni siede avvitato al seggio degli idiotitani
                                                              SULLA STRADA DEL MURO
La stoltezza che circola si palpa
come un vento
i vecchi partigiani
si perdono coi loro alzaimer
i vecchi ex-internati
nei loro post-ictus
tutto è perso o
sotto malocchio
       al gatto Uttino hanno
              spezzato la coda
            Nulla so del filmato
                  sulle ceneri già lontane
                        del ragazzo Turra / massacrato in Colombia
Non parlatemi più di niente che non sia niente
Ma nelle immondizie
                     troverò tracce del sublime
                                     buone per tutte le rime

Poesia del 25 aprile 2006, pubblicata in Eterna riabilitazione da un trauma di cui s’ignora la natura (Nottetempo, Roma 2007).

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Una risposta a Andrea Zanzotto, un anno dopo

  1. ipazia scrive:

    bella.

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