Cosa succederà nel 2017?

Serge Latouche in un’intervista sui problemi del momento: «Sappiamo già che l’attuale sistema crollerà tra il 2030 e il 2070», spiega a Lettera43.it, «il vero esercizio di fantascienza è prevedere che cosa succederà tra cinque anni».

Lo so che da lontano sembra il matto che ride per la cosa assurda che sta guardando e che vede solo lui. Sembra un matto, ma chi – come noi – lo conosce un po’ sa che ci vede piuttosto bene.

Non piacciono le sue proposte? Sono le proposte di un matto, ma almeno sono proposte chiare. Chi ci governa adesso non discute niente, nessuna proposta, fa solo decreti. Ma con quale efficacia sul corso delle cose? Forse serve un matto.

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2 risposte a Cosa succederà nel 2017?

  1. Adriano Zanon scrive:

    Serve un matto nel senso di Rabelais, che ho citato proprio all’inizio dell’anno: “bisogna invece dimenticare se stessi, uscir fuori di se stessi, liberare i propri sensi di ogni terrestre affetto, purgare il proprio spirito d’ogni umana sollecitudine, e mettere tutto in non cale. Il che volgarmente è imputato a follia.” La storia è piena di questi matti o coraggiosi, come li chiami tu. Di questo tipo oggi rimangono i fantasmi storici (tema da riprendere). In carne ed ossa, c’è Latouche e pochissimi altri.

  2. Matteo scrive:

    Forse, piuttosto che un matto, serve gente che abbia il coraggio di giocarsi carriera e prestigio per fare qualcosa che non si è mai fatto finora, ripensare radicalmente la società occidentale e i suoi modelli economici. E’ una partita rischiosissima, ma come dici tu chi ci governa oggi non ha le capacità di immaginare qualcosa di alternativo. Sono in gran parte professori incensati, premiati e riconosciuti per la conoscenza di un modello che non funziona più, figuriamoci se sono in grado di metterlo in discussione.

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