Oggi è il centenario della nascita di Albert Camus, un grande scrittore del Novecento.
Una delle mie letture fondamentali fu il suo Il mito di Sisifo (1942), che aveva in esergo un verso di Pindaro: “O anima mia, non aspirare alla vita immortale, ma esaurisci il campo del possibile.” (III Pitica)
Così finisce il piccolo saggio:
Lascio Sisifo ai piedi della montagna! Si ritrova sempre il proprio fardello. Ma Sisifo insegna la fedeltà superiore, che nega agli dei e solleva i macigni. Anch’egli giudica che tutto sia bene. Questo universo, ormai senza padrone, non gli appare né sterile né futile. Ogni granello di quella pietra, ogni bagliore minerale di quella montagna, ammantata di notte, formano, da soli, un mondo. Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice.
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