Elezioni (-4). Dopo il megafono di Grillo

Comunque vada il voto, il fenomeno più importante di queste elezioni è il MoVimento 5 Stelle (M5S) guidato da Beppe Grillo. Ricordo che il V maiuscolo ha un senso, è il legame con il V-Day (Vaffanculo Day, il primo fu il 14 giugno 2007).

In attesa dell’incontro finale, previsto in piazza San Giovanni a Roma venerdì 22 febbraio, abbiamo visto ieri quello di Milano. Secondo alcuni giornali c’erano 35-40mila persone, per altri 100mila. Comunque sia, un vero tsunami di folla, come previsto dal nome della campagna, Tsunami tour. Con la presenza sul palco di Dario Fo, intellettuale nazionale, premio Nobel per la letteratura 1997, che afferma: «questa manifestazione me ne ricorda una uguale nel ’45, all’indomani della guerra, ma allora abbiamo fallito, non ce l’abbiamo fatta a costruire l’Italia che volevamo. Provateci voi, non mollate, non mollate, ribaltate l’Italia!». (Quest’affermazione di Fo andrebbe commentata, ma non è questo il posto.)

Beppe Grillo, il fondatore e dominus di M5S, è un uomo di spettacolo e questo è stato un aspetto decisivo per il suo successo. La sua curva politica infatti è relativamente recente, comincia nel luglio del 2005 su un blog destinato a diventare uno dei cinque più frequentati al mondo. Da qui si può osservare quotidianamente il fenomeno, a partire dalla sua definizione:

Il MoVimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico nè si intende che lo diventi in futuro. Non ideologie di sinistra o di destra, ma idee. Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.

Non è difficile trovare già qui punti sia cruciali che critici. Se uno crede sia possibile avere idee senza ideologie (cioè idee di parte) e dibattito senza organismi (cioè incarichi e regole), il M5S è il suo posto. Infatti adesso lì quasi tutto avviene in maniera nuova, perlopiù via internet, una forma aperta senz’altro a nuovi protagonismi ma ancora tutta da verificare. La cronaca dei prossimi mesi ci dirà già qualcosa.

In quanto al programma, a parte quello sull’energia chiaramente scritto da qualche intelligente decrescista, per il momento è solo un elenco di abolizioni, alcune condivisibili, altre meno. Io però alcuni punti non li concepisco neppure, come questi sull’istruzione:

– Diffusione obbligatoria di Internet nelle scuole con l’accesso per gli studenti
– Graduale abolizione dei libri di scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con l’accessibilità via Internet in formato digitale
– Insegnamento obbligatorio della lingua inglese dall’asilo

Conosco alcuni grillini, la loro disponibilità, nobiltà d’animo e determinazione a cambiare concretamente l’andazzo del nostro paese. Sono giovani culturalmente attrezzati ma con una formazione particolare: sono cresciuti culturalmente e moralmente in un ventennio tanto disgraziato. Mentre nel ventennio fascista c’erano ancora in vita e combattevano grandi oppositori, alti modelli morali e politici, anche veri e propri eroi, in questo ventennio non hanno avuto nessun riferimento. Che si siano affidati ad un uomo di spettacolo ha certamente un significato.

I giovani grillini non parlano di destra e sinistra, non ne vogliono neanche sentir parlare. E non hanno tutti i torti. In questo ventennio il pensiero economico è diventato unico, il comportamento politico si è conformato al modello più forte, al suo medium televisivo, all’intreccio di affari e politica, di politica e mafia, rinunciando progressivamente alla legalità e moralità pubblica e privata. Cosicché oggi il cosiddetto centrosinistra pensa decisamente a vincere elezioni basate su una legge da fattoria degli animali, una porcata, come se fosse una cosa normale e giusta.

Scriveva Dante (Inferno, XVIII, 116-117) di un adulatore: “vidi un col capo sì di merda lordo / che non parea s’era laico o cherco.” Di adulatori è piena la società italiana di questi anni e speriamo che Grillo non abbia bisogno di seguaci di questo tipo. I grillini non avranno il mio voto, ma io mi auguro che a partire dal prossimo Parlamento partecipino a rinnovare la politica e la società italiana su obiettivi di sobrietà ed uguaglianza, assorbendo e inverando l’eco del capo che grida sulle piazze come e di più del fenomenale inventore della Padania. Altrimenti nella merda continueremo a scendere tutti, fino a restare definitivamente muti.

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