Primi cento giorni di governo Monti e intere pagine dei giornali nuovamente dedicate ad aspetti personali del leader e dei suoi ministri.
Sulle idee di Mario Monti non ci sono certo misteri. C’è anche un’intera rassegna storica nell’archivio del Corriere della Sera che ospita ben 72 articoli pubblicati dal 1992 alla vigilia dell’insediamento a Palazzo Chigi. Si conoscono meno le caratteristiche personali, psicologiche e morali, umane, ma da un articolo di Fabio Martini su La Stampa di oggi abbiamo notizia di un tratto fondamentale dello stile del capo del governo.
(…) è stato il cancelliere Gerhard Schroeder, spossato da un lungo negoziato, a cogliere da dove venissero quelle caratteristiche: «Lei ha studiato dai Gesuiti? Sì? Ecco perché argomenta, argomenta, argomenta e non concede mai niente». Ha chiosato Monti: «Quelle capacità le avevo apprese dai gesuiti del Leone XIII di Milano dove ho studiato dieci anni». Proprio in quegli anni si impartivano agli alunni quelle regole della modestia, che sembrano ritrovarsi in Monti. La prima regola, «in tutte le azioni esteriori si veda modestia e umiltà», ma anche la seconda: «Il capo si volti leggermente in qua in là, ma con gravità».
Della biografia di Monti, piuttosto monotona rispetto al suo predecessore, questo è forse uno degli aspetti più vivaci. Su questo in questi mesi non sono mancati i malevoli, ma la questione va vista dal lato migliore: abbiamo conferma con chi abbiamo a che fare, un gesuita.
Per chi non avesse dimestichezza con questa compagnia di cristiani, segnalo il sito dei Gesuiti, molto bello. Anzi consiglio subito la pagina sull’umorismo, anche se il nostro non mi pare ne sia molto attrezzato. E vi anticipo una barzelletta, ma ce ne sono di tutti i tipi.