Pareva a me che con la manovra del 13 agosto, la terza in sei settimane, il governo dei criminali – uso l’espressione di Pasolini verso il fascismo, una migliore non ne ho – avesse dimostrato chiaramente di non voler far pagare le tasse come previsto dalla Costituzione, cioè secondo il reddito e non solo a chi lavora, soprattutto come dipendente.
Così, per uscire dalla merda, suggerivo modestamente di lavorare sul mucchio grosso, 250 miliardi di evasione di iva e irpef, come indicato dal governatore Draghi, non da Galapagos del Manifesto. Sul breve, oltre al cosiddetto contributo di solidarietà, poteva esser usata una piccola patrimoniale, efficace per riequilibrare un po’ di equità ed immediata.
Invece ieri il nuovo equilibrio interno alla banda di criminali, alcuni sono anche palesemente dementi e tra di loro se lo dicono tranquillamente in pubblico, ha fatto sparire qualsiasi contributo o ipotesi patrimoniale e per far cassa hanno deciso di usare le pensioni.
E’ noto che dilazionare le pensioni non è un risparmio nella spesa dello Stato, anzi nel caso di un dipendente pubblico è forse anche un aumento della stessa. E’ solo un esercizio di cassa fatto sul portafoglio e sulla pelle di chi ha già dato e creando ulteriori differenze con chi in pensione c’è già da tempi remoti o più recenti e in età più bassa.
Così, non utilizzare il servizio militare, che era obbligatorio, nel conteggio è un’angheria per chi l’ha fatto, magari senza stipendio alcuno e perdendo due-tre anni di lavoro, perché prima non si veniva assunti e dopo ci voleva sempre un po’ di tempo.
Ma soprattutto per chi ha studiato e ha già pagato i contributi per quel periodo, ora si troverebbe a doverlo ripetere. Come se studiare duro e laurearsi fosse uno sfizio personale e non un compito e un merito sociale.
Si è parlato di vendetta ideologica a proposito di questo accanimento contro chi lavora, cosa confermata dall’intervento punitivo sulle cooperative, ma questo non basta. Qui siamo in presenza di un cinismo ben orientato. L’obiettivo è chiaramente quello di mettere contro due parti del paese, elevare il conflitto al massimo grado, dove potrà succedere chissà cosa.
Un disegno da eliminare con un’operazione semplice. Bisogna uscire subito dalla merda, basta respirare con le cannucce. La banda dei criminali va tolta di mezzo, subito. Con le elezioni, naturalmente. Prima che sia troppo tardi.
Andrea lancia la provocazione del generatore automatico di manovre finanziarie, ma se non sbaglio con la correzione di cui si parla in questi giorni siamo già alla 5° edizione…
Potrebbe essere d’aiuto il generatore automatico di manovre finanziarie
http://metilparaben.blogspot.com/2011/09/generatore-automatico-di-manovre.html
Stamattina invece sui giornali si scrive che – se si esclude il semplice ed immediato intervento sull’iva – non resta che far pagare le tasse agli evasori, anche usando il carcere. Però qualcuno pensa anche ad un nuovo condono edilizio…
Comunque, le scadenze adesso sono due: lunedì 5 la commissione del Senato deve aver vagliato i materiali, martedì 6 c’è lo sciopero generale indetto dalla Cgil.
Buon weekend.
Già stamattina, dopo un incontro tra i ministri Calderoli e Sacconi con i tecnici ministeriali, sembra che l’intervento sulle pensioni non si farà. La banda riunitasi ad Arcore aveva valutato male la fattibilità e l’operazione è stata sventata. Adesso devono pensare a qualcos’altro. Aspettiamo con ansia.
Un banda così sgangherata non si vedeva dall’epoca dei film di Mario Monicelli degli anni Cinquanta. Noi italiani siamo proprio caduti tanto in basso.