A proposito di Piano di Assetto del Territorio (Pat), che a Portogruaro dovrebbe trovarsi ormai a buon punto, riportiamo alcune battute dell’intervista all’assessore all’Urbanistica di Milano, Ada Lucia De Cesaris, pubblicata oggi su la Repubblica Milano. (A Milano si chiama Piano di Governo del Territorio, Pgt.)
Qual è il disegno di città che viene fuori da questo Pgt?
«Questo Piano ha in sé un’idea di città in cui lo sviluppo non può coincidere con un’incondizionata crescita edilizia. Al centro di ogni trasformazione urbana deve esserci l’interesse collettivo, il miglioramento della qualità della vita».
Non teme l’opposizione dei costruttori?
«Parlare di indici in un momento di crisi del mercato non ha molto senso. Quello che il Pgt mette in gioco è la possibilità di costruire rispondendo alle effettive esigenze dell’abitare, di rimettere in comunicazione domanda e offerta reali».
A cosa si riferisce, all’housing sociale?
«Sicuramente la residenza sociale, in tutte le sue declinazioni, è la vera scommessa. Ma penso anche alla possibilità di realizzare trasformazioni che poi non rischino di morire ancora prima di essere terminate o che siano prive di collegamenti, parchi, strutture pubbliche».
Questo Pgt non è stato scritto ex novo dalla giunta. Qual è il cambiamento di cui è più orgogliosa e quale, invece, quello che non è riuscita a fare?
«Sicuramente questo non è il mio Piano. Ma sono molto contenta delle scelte fatte per il Parco Sud, di aver limitato una pioggia di volumetrie che difficilmente avremmo gestito. Attraverso la rilettura delle osservazioni, poi, abbiamo ridato, non in modo ideologico, una funzione alla regìa pubblica. So, invece, che tutta la parte relativa alla mobilità e alle infrastrutture è rimasta debole: dovremo occuparci quanto prima del Piano urbano della mobilità».
L’opposizione vi accusa di aver stravolto il Pgt.
«Non è stato stravolto. Abbiamo ascoltato la città, recepito i pareri dei vari enti, tenuto conto dell’esito dei referendum ambientali. Un Pgt è sempre la sintesi della proposta che fa un’amministrazione e delle osservazioni dei cittadini, che comportano inevitabilmente modifiche e aggiornamenti».
Crede che, economicamente, l’impianto stia in piedi?
«Per noi i conti tornano. Certo, a chi consuma un bene come il suolo chiediamo di partecipare alla costruzione della città pubblica con case di edilizia sociale, con servizi».
Teme ricorsi?
«Un ricorso non si nega a nessuno. Il vecchio Piano è stato impugnato ancora prima di essere pubblicato e, nella mia storia professionale di avvocato, non ho notizie di Pgt che non lo siano stati. L’importante è aver lavorato nel rispetto della legge».
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