La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

TaxiQuorum – Ti portiamo noi a votare!

9 Giugno 2011
Pubblicato da Matteo Civiero

Hai difficoltà per recarti al seggio domenica 12 o lunedì 13, oppure conosci qualcuno in questa situazione? Non ti preoccupare, eccoti la soluzione!

La Lista Rossoverde – La Città Futura, sostenendo con forza l’importanza della partecipazione di tutti ai Referendum del 12 e 13 Giugno quali strumento fondamentale di democrazia diretta, organizza un servizio di trasporto privato gratuito per recarsi al seggio.

Chiunque domenica 12 e lunedì 13 giugno abbia bisogno nel comune di Portogruaro di un passaggio per essere accompagnato al seggio per votare il referendum potrà telefonare al numero 339 8767082. Il servizio è gratuito e nasce per aiutare soprattutto le persone molto anziane o con problemi di movimento che hanno difficoltà ad arrivare fino ai seggi.

Potrai contare su una comoda station wagon, su una Multipla a metano o addirittura su un’auto ibrida giapponese!!! Cosa vuoi di più dalla vita? Garantiamo anche ottima compagnia e piacevoli conversazioni durante il tragitto. Non aspettare, chiamaci!

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Le vignette di Lorenzo Bussi: Miriamo al quorum

8 Giugno 2011
Pubblicato da Lorenzo Bussi

Miriamo al quorum

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Le vignette di Lorenzo Bussi: Vota SI

Pubblicato da Lorenzo Bussi

Vota SI

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FLASH: Banda di giardinieri abbelisce spazi pubblici, arrestateli!

7 Giugno 2011
Pubblicato da La Città Futura

LE FORZE DELL’ORDINE SULLE LORO TRACCE

Se confermato potrebbe essere uno scandalo addirittura più grave del calcio scommesse. Certo le prove e gli indizi non mancano, sarebbe opportuno che chi di competenza si muovesse velocemente per fermare un vero e proprio scempio. Pare che a Portogruaro e dintorni un gruppo di cittadini non meglio identificati, che si riuniscono sotto il nome di Robin Wood, abbia iniziato una serie di incursioni notturne che prevedono la piantumazione di fiori ed alberi in spazi pubblici abbandonati o poco curati.

Le azioni sono iniziate recentemente con il calar del buio, sotto gli occhi stupefatti di pochi cittadini inermi e incolpevolmente trovatisi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Si tratta di azioni repentine svolte nei luoghi più impensati, talmente rapide che le forze dell’ordine nulla hanno potuto finora. Tutto quello che resta dopo l’azione è un’aiuola fiorita e un cartello con la firma Robin Wood, che invita anche a visitare una pagina su Facebook che i facinorosi hanno avuto l’ardire di pubblicare.

La nostra redazione è riuscita ad entrare in possesso di alcune foto che colgono i malviventi sul fatto, la loro azione nei pressi della stazione ferroviaria, anche se le facce sono state opportunamente contraffatte per tutelare il segreto d’indagine. Resta lo scandalo e la vergognosa sfacciataggine di questi cittadini che pretendono di contribuire a preservare ed abbellire gli spazi pubblici, a tutelare un bene comune come il verde e il territorio, a cercare di porre un freno alla cementificazione selvaggia. Neanche fossimo alla vigilia di una tornata referendaria che potrebbe segnare una svolta epocale nel modo di fare politica e società, per la prima volta indipendente dal potere delle TV. Cose da pazzi.

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Il fantasma della decrescita

3 Giugno 2011
Pubblicato da Adriano Zanon

Serge Latouche a Portogruaro ospite di ETICA-mente

Serge Latouche torna ad ETICA-mente. La sua presenza è prevista lunedì 6 giugno, alle 21.00, al Teatro Russolo. Ufficialmente, verrà per dialogare su “Il cibo, l’energia primaria della vitaâ€, ma il suo modo di affrontare anche le questioni quotidiane è tutt’altro che scontato. Consiglio quindi tutti i nostri lettori di non perdere quest’occasione.

Latouche è infatti uno dei protagonisti più coraggiosi della scena culturale mondiale, è la punta di un ancor ristretto gruppo d’intellettuali che da circa un decennio(1) parla, scrive, lavora per organizzare la “decrescitaâ€, una parola e una teoria che è ancora, anzi sempre più, un tabù e che ha lui stesso tra i più lucidi e coerenti propugnatori. Noi che non abbiamo paura né delle parole né delle teorie coraggiose vorremmo proporre ai nostri lettori qualche elemento della ‘decrescita’, ma la cosa non è così semplice. La questione è troppo importante per essere ridotta a poche centinaia di battute, un breviario. Ne riparleremo. Intanto invito ad andare ad ascoltare Latouche.

Serge Latouche è nato a Vannes, in Bretagna, nel 1940.

Dal 1956 studiò a Parigi, ma scrisse la sua tesi sui rapporti Nord-Sud nel 1966 a Kinshasa, già Léopoldville, la capitale del Congo, la parte che fu belga. Poco dopo partì per il Laos scoprendo qui “une societé littèralement a-développéeâ€, “un pays hors du tempsâ€. Rientrò proprio nel maggio 1968, con un posto universitario da economista a Lille.

I cinque anni seguenti furono di lettura e d’isolamento. Tra l’altro, nel 1969 fu in corrispondenza con Piero Sraffa per la traduzione francese del suo piccolo grande libro del 1960 (Produzione di merci a mezzo di merci). Ma probabilmente in questo periodo il contatto più importante fu con un altro ambiente, quello dell’antropologia e di Alain Caillé. E i suoi corsi si fanno sulla critica dell’homo œconomicus, con la mediazione teorica di Marcel Mauss, Karl Polanyi, Marshall Sahlins. Quest’attività approderà al primo lavoro, Épistèmologie et économie del 1973. E’ allora che affrontò la questione dello sviluppo. Ed è allora che scoprì che non era marxista (così dice)(2).

Ci vorrà però un periodo piuttosto lungo per approdare alle più mature ed attuali posizioni. In particolare, nei decenni successivi sarà decisivo l’incontro con la figura e l’opera di Ivan Illich. E’ questo pensatore, uno veramente fuori dagli schemi del pur vario Novecento, che Latouche riconosce fondamentale, affermando che non è passato da Marx a Georgescu-Roegen – il primo (3) a collegare l’economia alle leggi della fisica, in particolare all’entropia, insomma ad introdurre il concetto anche se non il termine di ‘décroissance’ – ma da Marx a Illich. Esistono infatti due branche della decrescita, una quella bio-economica di Georgescu-Roegen e l’altra ‘anti-sviluppo’ di Illich.

Ovviamente, siamo tornati alla parola ‘decrescita’, questo nuovo “fantasma che s’aggira per l’Europaâ€, anzi per il mondo. Paolo Rumiz incontrando Latouche, in un suo articolo del 2008 su la Repubblica, parlò di “parola nuova in orbitaâ€. E così descrive la persona:

“Colui che ho di fronte, accanto a un piatto di stoccafisso e una bottiglia di Montepulciano d’Abruzzo, è l’esatto contrario dell’eco-fanatico imbonitore di folle. Latouche è un tipo semplice, tranquillo, asciutto, segaligno e robusto come un ramponiere. Il suo volto è segnato da rughe, ha capelli grigio-ferro e l’occhio da aquilotto.â€

E’ una descrizione efficace, tra le migliori che ho letto, e nell’intervista c’è anche un inno alla bicicletta:

«Non la uso perché si deve, ma solo perché è bello. Se nella mia casa in montagna pedalo chilometri ogni mattina per procurarmi i croissant per la colazione, significa che mi fa vivere meglio, punto e basta. Incontro persone, parlo, imparo, e la giornata comincia col piede giusto. Ivan Illich, grande fustigatore dello spreco, diceva che questo mondo ad alto consumo di energia è, inevitabilmente, un mondo a bassa comunicazione fra uomini. Ecco, la bici è il simbolo del contrario. Una vita a bassa energia genera alta comunicazione».

Adesso andiamo a sentire cosa ci dice ad ETICA-mente, dove quest’anno si parla di cibo, del ‘profumo del pane’.

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(1) Così ha scritto Latouche stesso: “Il momento ci sembra favorevole per uscire dalla semiclandestinità dove siamo stati relegati finora e il grande successo del colloquio di La ligne d’horizon, “Défaire le développement, refaire le mondeâ€, che si è tenuto presso l’Unesco dal 28 febbraio al 3 marzo 2002, rafforza le nostre convinzioni e le nostre speranze.â€
(2) Questi cenni biografici sono tratti soprattutto da Oblier Marx, articolo dello stesso Latouche sulla Revue du Mauss n°34 (2009) dedicata a Que faire, que penser de Marx aujourd’hui? E’ una vera autobiografia intellettuale, qui non riproducibile senza banalizzazioni.
(3) In realtà, è il primo della vulgata attuale, cioè del dibattito che va sotto l’etichetta della decrescita.
Juan Martinez-Allier nel suo Economia ecologica, del 1987 e pubblicato in Italia nel 1991 da Garzanti, scrive infatti: “Se si prende The Entropy Law and the Economic Process di Georgescu-Roegen come punto d’arrivo, è possibile interpretare questo libro come storia dei suoi precursori”.
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Libri recenti di Serge Latouche

L’invenzione dell’economia [2005], Bollati Boringhieri, Torino 2010.
La scommessa della decrescita [2006], Feltrinelli, Milano 2007.
Breve trattato sulla decrescita serena [2007], Bollati Boringhieri, Torino 2008.
Mondializzazione e decrescita. L’alternativa africana [2007], Dedalo, Bari 2009.
Sortilegi. Racconti africani, con Enzo Barnabà, Bollati Boringhieri, Torino 2008.
La fine del sogno occidentale. Saggio sull’americanizzazione del mondo [20021, 20102], Elèuthera, Milano 2010.
Come si esce dalla società dei consumi. Corsi e percorsi della decrescita [2010], Bollati Boringhieri, Torino 2011.
Il tempo della decrescita. Introduzione alla frugalità felice, con Didier Harpagès [2010], Elèuthera, Milano 2011.

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Il periodico rossoverde per Portogruaro – n. 16, maggio 2011

2 Giugno 2011
Pubblicato da La Città Futura

E’ in distribuzione il n. 16 di LCF che ha due fuochi: i referendum e la nona edizione di ETICA-mente.

L’editoriale di Ermes Drigo è un racconto, ma un racconto dell’assurdo. Descrive un po’ il lavoro che tanti di noi hanno fatto per raccogliere le firme prima e per informare poi sui referendum che si terranno il 12 e 13 giugno, ma sui quali la gente, soprattutto quella che guarda solo la televisione, non sa ancora niente.

In seconda pagina, Adriano Zanon introduce la presenza di Serge Latouche a Portogruaro ospite di ETICA-mente. (Il testo è però più esteso ed annotato su questo sito.)

Pagina 3 riporta il programma di ETICA-mente. E’ molto fitto, quasi illeggibile, ma permette di avere tutto nello stesso foglio.

A pagina 4 le rubriche.  In questo di  Mese di cattivi pensieri è centrato sul disinvolto comportamento dei politici locali di destra.

Il paginone (pagine 5-6-7-8) è dedicato ai referendum e riporta solo manifesti per convincere la gente ad andare a votare.

Il foglio era già pronto per la stampa alla vigilia degli ultimi avvenimenti nazionali, in particolare le elezioni amministrative (con le particolari vittorie del centrosinistra a Milano e Napoli) e la decisione della Corte di Cassazione di confermare il referendum sul nucleare.

Ricordiamo anche che il giornale si può scaricare in formato pdf e che i principali articoli si possono leggere su questo sito.

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Caldo

Pubblicato da Ermes Drigo

E’ domenica mattina. Fa caldo e mi devo alzare. Devo andare in piazza a Portogruaro, dobbiamo raccogliere le firme per il referendum sull’acqua pubblica. Accidenti sono in ritardo e non voglio arrivare tardi, Guido è puntuale. Ho mangiato troppo ieri sera e ho dormito male: devo controllarmi di più, anche se è difficile non mangiare quando il cibo è buono e la compagnia piacevole. Sarà per un’altra volta.

Veloce faccio la doccia, mi vesto; sono pronto, cibo ai gatti e carico l’automobile. Fa caldo, siamo a giugno, verso la fine, e il caldo è pesante, pessimo clima per il sottoscritto e soprattutto per lavorare. Svuoto il bagagliaio della mia Multipla, trasferisco le borse e le carte in casa, speriamo di non perdere i documenti e inizio a caricare i cavalletti. Sono in legno, fatti bene dal mio amico falegname, di misura giusta per la macchina, in compensato, dove con adeguate puntine vengono fissati i manifesti. Un cavalletto pieghevole che viene tenuto fermo da una borsa appesa, con all’interno una raccolta di riviste di arredamento, bloccata da un pezzo di ramo di gelso. Mi piace l’idea di usare un congegno poco tecnologico come un pezzo di gelso (‘morer’),  per far funzionare un cavalletto in legno sul quale verrà fissato un manifesto contro la privatizzazione dell’acqua. Ora carico il tavolino, leggero, in alluminio, una sedia, la borsa Coop con il materiale di cancelleria, le schede per le firme, e parto.

Di corsa, per strada, in auto, fa caldo. Entro in centro a Portogruaro, è giornata festiva, ho il permesso per carico e scarico, sono in automobile e mi sento un elemento disturbatore; il centro senza auto è proprio una grande cosa, un’eredità che i predecessori ci hanno lasciato e che noi dovremmo custodire e mantenere. Eccolo, Guido, già pronto con la sua bici per mano; è una grande persona, non solo per la sua statura ma soprattutto per la disponibilità e per il suo sorriso. Lo invidio. Pronti, parcheggio, scarico, anzi Guido scarica, monta, organizza ed eccolo seduto pronto a raccogliere le firme. “Buon giorno, cosa state facendo?†– ci chiede una signora di passaggio. “Buon giorno – risponde Guido – stiamo raccogliendo le firme per fare il referendum per bloccare la vendita dell’acqua ai privati. Vuole firmare?†“Certamente†– risponde con un sorriso la signora. “Bene – dice Guido – carta d’identità per favore.â€

C’è anche Irina, poi arriva Lucia, Anna, Pia, non siamo soli, anzi siamo in ottima compagnia. Intanto Guido con professionalità compila gli stampati e con la solita cortesia invita la signora a firmare. “Grazie†– ci dice la firmataria salutandoci. Si è formata la fila, bene, speriamo di raggiungere le 500 mila firme che servono per il referendum, manca ancora una settimana al termine e siamo qui in piazza ogni sabato e domenica da almeno un mese e mezzo. Non siamo soli, c’è anche Rifondazione, per conto proprio, e ora vedo anche l’Italia dei Valori che raccoglie le firme contro il nucleare e il legittimo impedimento. Non è una grande cosa vedere più partiti o più associazioni raccogliere le firme per la stessa cosa; meglio così, piuttosto che nessuno. C’è tanta gente e non serve insistere per avere la firma, vengono spontaneamente e senza alcun preconcetto, forse perché siamo del Forum per l’acqua pubblica, senza bandiere di partito. Ci spostiamo con il tavolo a seconda della posizione dell’ombra che fanno le palme; se resti al sole ti cucini. Ecco Marisa, Ivo, Adriano, Mariella, Michele, ci sono tutti, è proprio una bella festa. Non capita molte volte nella vita di raccogliere le firme per un referendum e vedere la fila degli aspiranti firmatari. Fatto, alle 13 chiudiamo il tavolo ed andiamo a mangiare. Riprenderemmo dopo, alle 16, sempre in piazza, sempre con Guido ed amici vari.

E’ fatta, il tempo è terminato e abbiamo raccolto in tutta Italia più di un milione e 400 mila firme, un grande successo, e per noi anche una piccola soddisfazione nell’aver contribuito a questo risultato. Ora speriamo nell’ammissibilità.

Vengono ammessi i quesiti che chiedono di non privatizzare l’acqua e di non fare lucro, di bloccare il nuovo programma nucleare e di eliminare la legge sul legittimo impedimento. Ora andiamo finalmente ai referendum votando quattro volte SI.

Siamo di nuovo in piazza per informare e portare la gente al voto del referendum. Si avvicina una persona: “Devo firmare?†– ci chiede. “No signora, siamo qui per ricordarle che il 12 e 13 giugno si votaâ€. “Perché – risponde con sorpresa la signora – si vota?â€

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Un mese di cattivi pensieri – Maggio 2011

31 Maggio 2011
Pubblicato da Ermes Drigo

Partiti di lotta e di governo

Venerdì 29 aprile. Gianmarco Corlianò (Pdl): «Inaccettabile concentrare Ostetricia e Pediatria a San Donà». Chi parla è capogruppo del Pdl in Provincia e lo fa dopo la decisione dell’Asl 5 “Bassa Friulana” di potenziare il servizio di pediatria con l’attivazione del servizio di guardia medica pediatrica, auspicando una revisione della proposta di riorganizzazione da parte della direzione dell’Asl 10.
Ma c’è differenza fra un auspicio e una delibera. PdL di lotta e di governo. Voto 3-.

Mercoledì 11 maggio. A giugno sarà varato il nuovo Piano socio-sanitario regionale basato sull’ospedale unico per il Veneto Orientale, in sintonia con il criterio che l’ospedale ideale è dimensionato su 200mila abitanti: le strutture ospedaliere esistenti saranno riconvertite in punti di pronto soccorso con attrezzature tecnologiche d’avanguardia e la presenza di aree specializzate per la riabilitazione». «Sono costretto a ricordare a Bertoncello – replica Stival – che il nuovo Piano socio sanitario regionale arriva dopo 16 anni e a un anno dall’inizio della gestione Zaia.» Costretto a ricordare che il nuovo Piano sanitario regionale (governata da PDL e Lega) arriva dopo 16 anni. Lega di lotta e di governo. Voto 2 per non fare torto a Gianmarco.

Giovedì 12 maggio. «Tav inutile, dannosa e fortemente impattante per il territorio, che ne sarà devastato». Non usa mezze misure il senatore del Pdl, Paolo Scarpa Bonazza, nel definire l’Alta Velocità, opera che dovrebbe attraversare anche il Veneto Orientale e sulla quale c’è un ampio dibattito in corso. «Il Veneto Orientale – ha detto il parlamentare – può competere solo puntando sul suo ambiente, sulla sua storia e sulle sue eccellenze. Che senso avrebbe lavorare su questo se poi tutto dovesse essere rovinato con una ferrovia che non serve a niente. Che senso ha – ha aggiunto – dilapidare 5 miliardi di euro dei contribuenti italiani per fare una Tav che si ferma a Gorizia, visto che la Slovenia nemmeno la vuole?». Per l’onorevole Scarpa le risorse a disposizione potrebbero essere meglio impiegate investendo sulla modernizzazione dell’attuale rete stradale e delle linee ferroviarie esistenti e sulla realizzazione della metropolitana di superficie, opera che si presta meglio a collegare le località balneari. «Vi immaginate – ha aggiunto – un Veneto Orientale, delicata area di bonifica con problemi di subsidenza che ospita i pregiati vigneti Doc, attraversata da una rotaia che viaggia a dieci metri di altezza? È follia pura. Il futuro e il progresso di questo territorio – ha concluso – sono legati all’utilizzazione, alla promozione e alla valorizzazione massima delle denominazioni d’origine». Bravo Senatore, finalmente parole chiari e comprensibli. Peccato che faccia parte della maggioranza…O sbaglio?Pdl di lotta e di governo. Non valutabile.

Giovedì 12 maggio. «O ci danno l’assessore oppure la Lega Nord farà le sue valutazioni.» Daniele Stival non transige sulla richiesta avanzata al sindaco Igor Visentin di avere un rappresentante del carroccio all’interno della Giunta comunale non sentendosi più rappresentato da Leandro Schileo. «Sono tre anni – spiega Stival – che Schileo non risponde più a noi ma si rapporta solo con Visentin. Con la richiesta di un rappresentante della Lega Nord in Giunta noi poniamo un problema politico.» Finalmente la Lega si pone dei problemi importanti per il paese. Careghe. Male, sempre voto 2.

Domenica 15 maggio. Tutti la chiedono, ma ad ottenere l’assegnazione di posti letto per le casa di riposo al momento sono solo Cinto Caomaggiore e Jesolo: 60 posti letto ad entrambi, che aggiunti ai 30 assegnati in precedenza possono finalmente costruire una struttura di 90 posti, considerato il numero minimo per sostenersi e “fare businessâ€. «È ora di finirla con i criteri di vicinanza politica.» – ha tuonato Camillo Paludetto, sindaco leghista di Torre di Mosto- «È necessario guardare invece alla qualità dell’opera e decidere in base a questa». Con il concetto di vicinanza politica, chiudo. E’ stata una settimana difficile. Lotta o governo? Voto 0.

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Acqua pubblica ancora in pericolo

20 Maggio 2011
Pubblicato da La Città Futura

COMUNICATO STAMPA

La beffa ai danni dei cittadini sul tema dell’acqua continua. Quello dell’acqua pubblica continua ad essere un tema tanto importante per la popolazione, quanto snobbato dal mondo politico e dalle istituzioni. La risorsa più preziosa per la vita di tutti i cittadini continua ad essere gestita in un modo, per usare un eufemismo, poco democratico.

Dopo che, come Lista rosso-verde, abbiamo denunciato e scongiurato, quasi un anno fa, il pericolo della cessione del 40% delle azioni dei nostri acquedotti ai privati entro il 2010. Dopo che il Consiglio Comunale ha quindi approvato un ordine del giorno con cui: (1) riconosceva nel proprio Statuto il Diritto umano all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene pubblico; (2) confermava il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque sono pubbliche; (3) riconosceva nel proprio Statuto che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua e pari dignità umana a tutti i cittadini; (4) impegnava il Comune di Portogruaro ad aderire al Coordinamento Nazionale “Enti Locali per l’Acqua Bene Comune e per la ri-pubblicizzazione del Servizio Idrico Integratoâ€. Anche dopo questo passaggio, il problema si ripropone oggi con la non-campagna referendaria.

E’ incredibile la scarsità di informazioni che i cittadini hanno su un tema di così evidente e rilevante interesse pubblico. La maggior parte delle persone non è a conoscenza del fatto che il 12 e il 13 giugno si andrà a votare; molti non sanno che i quesiti riguardano l’abrogazione del decreto che inserisce il servizio idrico tra i servizi pubblici locali di rilevanza economica e di quello che sancisce la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’“adeguata remunerazione del capitale investito†(oltre al quesito sull’abrogazione della norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”, di non minore importanza); alcuni, venuti da fuori, chiedono se si tratta di referendum comunali, convinti che non riguardino la loro città.

A fronte delle migliaia di firme raccolte dai cittadini per la richiesta di un referendum sul tema dell’acqua pubblica, indetto per le date del 12 e 13 giugno 2011, ci troviamo, infatti, di fronte a un vero e proprio boicottaggio di questa iniziativa referendaria da parte di tutti i livelli di governo e del sistema delle comunicazioni, che continuano a tenere questo importante appuntamento democratico di iniziativa popolare sotto silenzio.

Insomma, l’unico strumento di democrazia diretta esistente in Italia, quello dei referendum, in questo caso dovuto ad una massiccia mobilitazione popolare in difesa dell’acqua pubblica, viene svilito e boicottato. Noi esprimiamo una forte condanna alle recenti iniziative del Governo italiano, aventi il chiaro e manifesto obiettivo di limitare il diritto costituzionale del Popolo Italiano a decidere, tramite l’Istituto referendario, su questioni inerenti il futuro del nostro Paese e invitiamo tutti i cittadini portogruaresi ad andare a votare il 12 e 13 giugno prossimi.

Come rosso-verdi sosteniamo fortemente il Comitato per l’acqua pubblica, che sarà presente anche nella Piazza di Portogruaro tutti i sabati e le domeniche fino alla data dei referendum.

Per chi volesse maggiori informazioni e un approfondimento sui quesiti referendari, gli ultimi numeri del nostro periodico “La Città Futura†(scaricabili su questo sito) sono dedicati proprio a questi temi.

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L’acqua è di tutti

19 Maggio 2011
Pubblicato da La Città Futura

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=B8IittY58_s&feature=channel_video_title[/youtube]

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