MPS

– Sapete cosa hanno in comune Cresti, amministratore unico della banca MPS dal 1975 al 1983, con Berlusconi? Tutti e due sono iscritti alla loggia massonica P2.
– Sapete chi ha concesso i fidi a Berlusconi per fare Milano 2 e Milano 3? L’ MPS.
– Sapete con quale banca Berlusconi attraverso Verdini paga le olgettine? L’ MPS.
– Sapete chi ha dato un prestito di 150 milioni di euro al titolare di una società praticamente fallita legata ai Grandi Eventi della Protezione civile? L’ MPS.

Se non vi basta, leggete l’articolo di Alberto Statera, su la Repubblica del 27 gennaio 2013. Salute.

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Kakà

Pressing di Berlusconi per riprendersi Kakà. “Alle elezioni vale due punti”. (Pag. 3 di Repubblica di oggi 23 gennaio 2013).

Alla faccia dei programmi o progetti. Coraggio.

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I patrioti di Alitalia

Alitalia sul baratro, il salvataggio …

La telenovela Alitalia a quattro anni dal salvataggio targato Silvio Berlusconi e puntellato da 3 miliardi di soldi pubblici – torna al punto di partenza. I conti, malgrado il lavoro della cordata dei patrioti, non quadrano ancora: la compagnia perde 630mila euro al giorno, i 735 milioni di rosso accumulati nei quattro anni di gestione privata hanno bruciato quasi tutto il capitale, la liquidità in cassa si è assottigliata a 300 milioni. Il prossimo 12 gennaio scatterà la campanella del “liberi tutti”. Gli azionisti, scaduto il vincolo del lock-up, potranno vendere le loro partecipazioni. E nell’arco di pochissimi mesi si deciderà per l’ennesima volta il futuro dell’aerolinea tricolore, sospesa tra la tentazione di una rinazionalizzazione strisciante e una cessione a prezzi d’affezione a quella stessa Air France che nel 2008 aveva messo sul piatto 2,4 miliardi per farsi carico della società. Senza lasciare, piccolo particolare, un euro di spesa a carico dei contribuenti tricolori.

(la Repubblica, 7 gennaio 2012)

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Bon principio

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Marò

Non comprendo perché questa sporca storia di armi, di petrolio e di esercito italiano a servizio dei privati sia stata trasformata in una storia di militari eroi; proviamo a leggere l’accaduto.

Quello che sappiamo. Nel pomeriggio del 15 febbraio la nave petroliera Enrica Lexie, battente bandiera italiana, si trovava al largo delle coste del distretto di Kerale, nel sud ovest dell’India. Lì ha incrociato la rotta del peschereccio indiano St. Antony. A un certo punto i militari italiani a bordo della Enrica Lexie hanno sparato verso il peschereccio uccidendo due marinai indiani, Jelestine di 45 anni e Ajesh Binki di 25. Questi sono gli unici fatti su cui le due parti sono d’accordo, per il resto della storia ognuno ha la propria versione.

La versione italiana. Secondo gli italiani, i colpi sarebbero stati sparati dai militari in seguito a una manovra sospetta da parte del peschereccio indiano, scambiato per un’imbarcazione pirata. I due militari avrebbero seguito le procedure del caso, sparando prima di tutto delle raffiche di avvertimento e senza ricevere alcun segnale di risposta. Successivamente i militari avrebbero sparato verso il peschereccio, uccidendo i due marinai. Le autorità italiane sono intervenute sulla questione: affermano che l’episodio è avvenuto a 33 miglia di distanza dalle coste indiane, in acque internazionali. Se così fosse, l’episodio sarebbe da considerare sotto la giurisdizione italiana e quindi i due militari dovrebbero essere giudicati da un tribunale italiano.

La versione indiana. Secondo gli indiani la manovra della St. Antony nei confronti della Enrica Lexie sarebbe stata pacifica e volta a dare la precedenza alla petroliera italiana. La reazione dei militari italiani sarebbe stata esagerata e non aderente alle normali procedure, soprattutto perché i marinai della St. Antony non erano armati. Le autorità indiane sostengono che l’imbarcazione italiana, non avendo avuto segnali di risposta alle raffiche di avvertimento, avrebbe dovuto tentare una manovra di evasione prima di decidere di attaccare. Ma gli indiani contestano soprattutto la posizione geografica in cui si sarebbe verificato l’incidente, e parlano di una distanza dalla costa tra le 15 e le 20 miglia. Se così fosse, trattandosi di acque territoriali indiane, il caso cadrebbe sotto la giurisdizione indiana.

Perché i militari si trovavano sulla petroliera. L’11 ottobre 2011 il Ministero della Difesa e la Confitarma, Confederazione Italiana Armatori, hanno firmato un protocollo di intesa che permette agli armatori le cui navi si trovano nelle aree marittime considerate a rischio (l’area a largo del corno d’Africa in particolare) di richiedere – ovviamente a proprie spese – la presenza di un Nucleo militare di protezione, composto da sei uomini equipaggiati e addestrati per missioni di questo tipo. Per questo Massimiliano Latorre e Salvatore Girone erano sulla Enrica Lexie. Queste squadre militari hanno come regola di ingaggio l’autodifesa e possono sparare raffiche di avvertimento in aria o in ogni caso a distanza di sicurezza dall’imbarcazione sospetta.

Da “Post” di Liquida, 19.02.2012

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Basta strade!

Salta la tredicesima per i dipendenti comunali. I lavori per la realizzazione della bretella tra via Molinetto e via Asolana, del costo complessivo di oltre 2 milioni di euro, stanno mettendo in ginocchio il Comune di Crespano che a dicembre non potrà corrispondere ai dipendenti la tredicesima mensilità.

E sono a rischio anche gli stipendi. «Nelle casse della tesoreria ci sono solo 7 mila euro», ammette il sindaco Annalisa Rampin, «faremo di tutto per pagare gli stipendi entro fine mese, ma le tredicesime slittano a gennaio». I motivi del mancato pagamento sono legati alla carenza di liquidità che le casse comunali stanno attraversando in questo periodo. Ma a mettere in ginocchio il Comune è stato l’anticipo di 560 mila euro per i lavori della nuova tangenziale.

Un progetto da 2 milioni e 400 mila euro, di cui un milione e mezzo erogato dalla Provincia e 250 mila dalla Regione, avviato dall’amministrazione Cunial. «Per avere la possibilità di pagare gli stati di avanzamento, anticipando all’impresa i soldi, si penalizzano i pagamenti di tutti gli altri lavori pubblici in corso, oltre al fatto di non poter prevedere nuove opere pubbliche per il 2013» spiega il sindaco.

(la Nuova Venezia, 16 dicembre 2012, p. 12)

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Peter Kammerer

Oggi c’è una sovrapproduzione di merci e una inutilità di molte merci prodotte. Siamo obbligati al consumo creando debiti e rifiuti. La popolazione mondiale aumenta, oggi siamo circa 7 miliardi; 1 miliardo di persone denutrite. La decrescita ci sarà e sarà o violenta o felice. Benessere senza crescita.

Peter Kammerer
(Università di Urbino)

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Biomassa per Villanova da Lubiana

Riporto la notizia dalla Nuova

Camion si rovescia, autista esce illeso
PORTOGRUARO. Spettacolare incidente stradale ieri mattina alle 8.30 in via Villanova a Portogruaro. Un camion che trasportava biomassa è uscito di strada con tutto il carico, per un probabile colpo di sonno dell’autista. L’autoarticolato, proveniente da Lubiana si è ovesciato su un fianco. Illeso l’autista. Sul posto la polizia locale e il soccorso stradale Rado per la rimozione del mezzo e del carico . Strada bloccata per la rimozione.” (r.p.)

(la Nuova Venezia, 1 dicembre 2012)

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Piazza pulita?

Ho letto con attenzione il comunicato e vi riporto in sintesi le mie impressioni.

1 – Bertoncello amministra come un “sovrano”, altri dicono (comunicato stampa) quello che lui pensa e fa; apre e chiude quando vuole lui con motivazioni generiche (verificare, rinnovare ampliare rilanciare e guardare il futuro).

2 – Le motivazioni amministrative (quello che non va, che non si può fare ecc.) che inducono il sindaco, dopo aver sentito la maggioranza, a chiedere un rinnovamento e un rilancio della attività della sua amministrazione devono essere enunciate. Non può essere solo una prassi consolidata di metà mandato.

3 – Nei suoi contenuti, l’auspicato aggiornamento programmatico non può essere organizzato e chiuso in una “convention”.

4 – Ricevere i complimenti per la buona amministrazione da un comunicato stampa scritto dal Comune mi pare di pessimo gusto e triste.

5 – Rispetto alla nostra presenza, considero grande lo sforzo che Ivo e Patrizia hanno fatto per correggere l’attività del Sindaco e della maggioranza  sui temi che noi rossoverdi abbiamo posto fin dall’inizio e che sono sempre stati disattesi:
– il nuovo PAT con l’obiettivo di non fare più nuovi cubi per fermare lo spreco del suolo fertile,  recuperare l’esistente e rilanciare l’occupazione artigianale nell’edilizia e nell’agricoltura biologica;
– la dannosità e l’inutilità della TAV;
– la terza corsia come occasione di mitigazione e compensazione per il danno ambientale che l’autostrada ci crea da 40 anni;
– l’efficienza energetica per l’ambiente e per l’occupazione;
– la salvaguardia del territorio a cominciare dal centro storico e dalla sua “pedonalizzazione”;
– la riduzione del traffico automobilistico che ci soffoca a cominciare dalle isole ambientali nei singoli quartieri;
– lo sviluppo dei Sistemi Informativi Ambientali (SIT) per il controllo della salute dell’ambiente oggi minata dalla presenza anche delle nuove centrali;
– l’impegno per sostenere la scuola pubblica che chiede sempre più soldi ai genitori per fare l’attività normale, obbligatoria;
– l’impegno per creare e sviluppare azioni di micro credito;
– l’impegno per sostenere l’attività delle decine di associazioni sociali, sportive, culturali e sanitarie fatte da volontari, senza le quali la vita civile di una comunità sarebbe compromessa;
– la partecipazione come metodo di amministrare.

Insomma, per chiudere su questo ennesimo esempio di “vecchia politica”, ancora una volta il “rimpasto” servirà per cambiare nomi e non metodo.

Caro Toni, lasciati andare, non ascoltare chi continuamente ti consiglia e chiudi la tua esperienza da Sindaco adottando un grande progetto per Portogruaro che vorremmo: la città solare. In caso contrario ci penseranno le prossime elezioni a fare piazza pulita. 

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La reboxetina

Su Internazionale del 16-22 novembre 2012, a pag. 40, c’è un articolo sulle cattive medicine e in particolare su un antidepressivo: la reboxetina. E’ un racconto affascinante. Vi riporto tre dati.

(1) Quanto prescrivono un farmaco, spesso i medici non sanno esattamente che effetto avrà sui pazienti perché la legge consente alle cause farmaceutiche di pubblicare solo i risultati positivi dei test condotti sui medicinali.
(2) L’efficacia dei farmaci viene verificata da quelli che li fabbricano con test clinici condotti su un piccolo numero di pazienti.
(3) Il mercato dei farmaci in Europa è di 164,7 miliardi di euro (prezzi dei farmaci all’uscita dalla fabbrica, 2011, fonte EFPIA).

Posso solo augurarvi di stare in salute.
Ermes 20121119

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