Il 9 giugno 1988 il sindaco di Portogruaro Gastone Rabacchin, su proposta dell’allora assessore Giovanni Forte, ordina l’istituzione di una Isola Pedonale (S. Giovanni, parte di via Martiri e parte di via Spalti) nel centro storico nei giorni di sabato con decorrenza 11 giugno 1988. Avete letto bene, correva l’anno 1988, esattamente 25 anni fa e da allora, con piĂą o meno sussulti (importante per esempio la proposta dell’allora assessore Sergio Zanetti del 1991 sostenuto da 200 cittadini firmatari, o la proposta dell’ASCOM di Portogruaro attraverso lo studio della SocietĂ Infrastrutture per il Commercio il Turismo ed i Servizi di Milano del 1993), l’amministrazione di Portogruaro ha tentato di coniugare la tutela del centro storico con l’attivitĂ dei commercianti scontentando sempre quest’ultimi.
Oggi a fronte dell’ennesima proposta del sindaco Bertoncello, una ZTL (Zona a Traffico Limitato) di notte, dalle 21 alle 7 di mattina, sono insorti per l’ennesima volta i commercianti del centro storico, con serrate e manifesti di protesta: ritengono, infatti, di essere danneggiati dalla ZTL.
Non mi soffermo sui diritto di vivere bene dei residenti oppure sul diritto dei turisti di visitare in tranquillitĂ un centro storico medioevale e rinascimentale di pregevole fattura, nĂ© tanto meno sul dovere della conservazione dei beni culturali; vorrei far comprendere invece come la necessitĂ di organizzare diversamente il commercio oggi (un’offerta organizzata con una vasta gamma di merci con orari flessibili in uno spazio bello) abbia bisogno di una cittĂ storica, architettonicamente pregevole e libera dal traffico.
A nulla serve porre il problema del non traffico o dei parcheggi – problema che comunque non esiste – per giustificare un sistema di vendita vecchio, che mira di più ad evitare nuove o diverse occasioni di commercio per tentare di salvaguardare i pochi ed in estinzione commercianti del centro. Una dimostrazione è il mercato del giovedì che attira tante persone anche da fuori disposte a parcheggiare anche a Portovecchio pur di comperare in uno spazio storico, ovviamente senza automobili, magari facendo quattro “ciacole”.
Il commercio oggi è in crisi non solo nel centro storico e non solo in Italia ma in quasi tutto il mondo per tre motivi che nulla hanno a che fare con l’amministrazione di Portogruaro:
1- esiste una crisi economica mondiale che ha ridotto il livello di ricchezza e dunque la capacitĂ di spesa di noi tutti;
2- il commercio è diventato globale e senza regole, perciò tutto il mondo è in concorrenza, allargando a dismisura non solo il mercato ma sopratutto gli operatori. Il classico esempio è rappresentato dal commerciante cinese che si sta sostituendo ai nostri commercianti in settori come i bar che sono sempre stati parte importante per la nostra società ;
3- per vendere c’è sempre piĂą bisogno di avere prezzi bassi e di conseguenza lavorano solo le societĂ , i paesi che permettono lo sfruttamento di milioni di braccianti e noi, Italia, nonostante il continuo tentativo di eliminare qualsiasi diritto dei lavoratori non siamo in grado di competere nei prezzi con l’Asia e con parte dell’Est Europa.
Cosa bisogna fare? In Europa, soprattutto in Francia, per sollevare il commercio dalla crisi, si stanno costruendo le cittĂ commerciali (vedi come esempio l’outlet di Noventa di Piave) tentando di imitare ovviamente le proprie cittĂ storiche per fornire un prodotto completo con orari flessibili. Si entra con tutta la famiglia, si fanno spese, si guarda il cinema, si gioca a calcetto, si incontrano gli amici, si legge il giornale, si fanno riparare le scarpe, si segue un corso di yoga ecc, ovviamente ci si muove a piedi lasciando fuori le automobili.
A Portogruaro e non solo, la cittĂ pregevole dal punto architettonico e storico c’è giĂ , non abbiamo bisogno di crearla: da sempre il centro storico ha funzioni commerciali e non solo, ci manca l’offerta merceologica vasta e coordinata, gli orari flessibili piĂą adatti agli orari dei possibili compratori e la possibilitĂ di passare parte della giornata camminando lasciando l’automobile fuori.
Per l’automobile l’amministrazione comunale ci sta provando dal 1988, per l’offerta merceologica vasta e coordinata e per gli orari flessibili invece non c’è traccia. Vuoi vedere che dopo 25 anni scopriamo che la soluzione del commercio in centro storico non dipende dal Comune ma dai commerciati e dalle loro associazioni di categoria? Accidenti, eppure bastava leggere quello che la stessa ASCOM aveva scritto nello studio del 1993.
Lasciamo stare le contrapposizione politiche, partitiche o elettorali e lavoriamo per attuare il progetto di cittĂ commerciale sopra descritto, e allora la ZTL e l’isola pedonale non saranno piĂą la causa della crisi ma l’opportunitĂ della rinascita commerciale e anche culturale.
P.S. E’ piĂą bella la cittĂ storica costruita oggi o quella esistente da centinaia di anni che i nostri antenati ci hanno trasmesso e che noi dovremmo trasmettere alle generazioni future? Coraggio.