La nostra acqua
3 luglio 2011Diamoci una piccola soddisfazione
Adesso l’acqua che scorre dai nostri rubinetti è sicuramente più pulita. Non mi riferisco tanto all’aspetto della qualità che sappiamo già essere superiore a molte acque minerali tanto pubblicizzate: è più pulita perché la sua gestione è stata sottratta agli interessi dei privati. I rischi che avremmo corso in caso di sconfitta dei referendum sono noti a tutti, sembra proprio che solo il nostro governo non li conoscesse (logicamente li conosceva benissimo): dovunque si è privatizzato i costi sono aumentati a dismisura e gli investimenti diminuiti, esattamente l’effetto contrario rispetto agli obiettivi che s’intendeva raggiungere.
Non possiamo però dimenticare che nel nostro territorio, soprattutto la società Acque del Basso Livenza, ha occupato molto del proprio tempo, risorse umane e finanziarie, per gran parte del 2010, nell’avviare le procedure per cedere parte delle proprie quote ai privati e nel separare la società in due, una parte gestionale, l’altra patrimoniale: la convinzione era che per il caso specifico dell’Ambito interregionale del Lemene la scadenza da rispettare fosse il 2010 e non il 2011 come nel resto d’Italia.
Dobbiamo come rossoverdi prenderci qualche merito, perché se non avessimo sollevato con forza la questione a giugno dello scorso anno, lavorando per scongiurare questa cessione, oggi probabilmente saremmo “cornuti e mazziatiâ€, avremmo cioè vinto il referendum, ma ci troveremmo con il servizio di gestione dell’acqua in parte già privatizzato.
Abbiamo spinto molto, anche contro lo scetticismo di gran parte della nostra stessa maggioranza, ormai convinta dal Presidente di ABL che il male minore fosse vendere le quote ai privati, piuttosto che rischiare di perdere la gara pubblica che, sempre secondo una certa interpretazione, doveva tenersi entro il 31 dicembre 2010.
Ricordiamoci che tutti i Consigli Comunali erano pronti il 30 giugno 2010 per approvare l’avvio della cessione e solo all’ultimo minuto l’impegno nostro, ma anche voglio dire, mio in prima persona come Assessore alla risorse idriche, si sono stralciate le parti relative dalle delibere già pronte.
Poi si è lavorato, allora sì tutti assieme, per fare in modo che l’affidamento diretto della gestione delle nostre acque fosse concesso per un altro anno ancora ai nostri acquedotti, e così è stato, spostando la teorica scadenza del dicembre 2010 al dicembre 2011.
Comunque tutto è bene ciò che finisce bene. Ora non resta che dimostrare che la gestione pubblica di questo bene può essere fatta nel migliore dei modi, d’altronde fino ad ora dobbiamo dire che così è stato almeno qui nel nostro territorio.
In questi giorni ci sarà il cambio al vertice della società Basso Livenza, noi crediamo che dopo due mandati, quindi dieci anni di qualsiasi carica pubblica, si debba lasciare posto ad altri, al di là di ogni polemica sul vecchio e sul nuovo: dovrebbe essere una legge non scritta valevole per ogni amministratore.
Per il concreto avvio di una gestione unitaria di tutte le nostre acque c’è sempre da risolvere il solito problema che ci trasciniamo da anni: la confluenza dei due acquedotti, Basso Livenza e Basso Tagliamento, in un unico organo di gestione. E qui la colpa è tutta della politica.
Speriamo in questo senso anche che il nuovo sindaco di S. Michele, che conosciamo come persona estremamente coscienziosa, aiuti questo passaggio, S. Michele è infatti il comune che detiene la maggioranza assoluta delle quote del Basso Tagliamento e in quell’acquedotto non si muove foglia che S. Michele non voglia.
Senza un deciso passo in avanti i tanti investimenti che sono necessari soprattutto per depurare le nostre acque non potranno mai partire e tempo ne abbiamo perso già tanto.