Treno ad Alta Voracità /Alta Contraddizione
4 marzo 2011Gentile sig. TAV,
la sentii nominare già una ventina di anni fa, da allora la sua venuta sembrava sempre lontana, invece prima di Natale è passato a trovarmi e mi ha detto: piacere, mi chiami pure sig. TAC.
Il suo padrino, il noto sig. CHISSO ci aveva annunciato il suo arrivo, ma ci aveva raccontato di non preoccuparci, tanto avevamo ancora un anno e mezzo di tempo prima di decidere il suo destino, e che il suo principale incarico sarebbe stato quello di trasportare merci piuttosto che passeggeri, nel frattempo però l’altro suo padrino, il più importante sig. ZAIA, firmava un accordo a tuttoTONDO con la Regione Friuli decidendo già anche per noi: percorso basso e affiancamento all’autostrada da Lison al confine regionale.
Io sono d’accordo che ci deve essere una politica sulla mobilità che punti a trasferire le merci da gomma a rotaia, è una necessità prima di tutto per la nostra salute, poi, se proprio si vuole, anche per l’economia, ma qui ci sarebbe tutto un altro discorso da fare: il modello di sviluppo vogliamo che continui ad essere questo? Pensiamo che sarà ancora lo stesso nel 2050, quando sig. TAV lei sarà  completamente operativo… come dicono?
Più mi interesso di Lei, però, sig. TAV, più emergono contraddizioni, dubbi, voglia di comprendere, per cui Le pongo qualche domanda.
- E’ proprio necessario arrivare ai 250 all’ora fra 40 anni su una linea nuova o possiamo accontentarci di arrivare a 160 all’ora fra 10 anni sulla linea attuale?
- Perché non mi dice come pensa realmente di trasferire poi le merci da gomma a rotaia? Se l’attuale liberismo sfrenato continuerà ad essere l’unico sistema di regolazione economica, il trasporto su gomma rimarrà più conveniente, o no?
E quali e quante saranno queste merci? - Persone molto più esperte di me dicono che si può migliorare di molto la linea storica, fino a far circolare i treni ad oltre i 150 all’ora e a farne passare molti di più di quelli che passano oggi: è vero?
- Ma se devo aspettare fino al 2050 per la sua totale messa in funzione, fino ad allora le nostre ferrovie restano quelle che sono? Non è meglio prima investire lì?
- La Comunità Europea ci dice di migliorare i collegamenti del Corridoio V, ma non ci dice in che modo farlo, perché ha scelto questo sistema così invasivo, anzi devastante?
- Mi spiega che senso ha fermarsi negli aeroporti? Per caricare le merci certo che no, e per i passeggeri? Scendo dall’aereo e prendo la TAV per andare a Milano? Io andrei in aereo direttamente a Milano. Per andare e tornare dall’aeroporto? Sarà più utile certamente andarci con la metropolitana di superficie.
- Perché nei suoi studi non ha analizzato i costi e benefici delle diverse ipotesi?
- Perché fino ad ora nessun treno merci è mai transitato sulle linee AV/AC già realizzate?
- Come si concilia il fatto che noi sulla TAV/TAC vogliamo portare le merci mentre in Spagna e in Francia sulle linee già costruite possono passare solo treni passeggeri?
Caro sig. TAV detto TAC, non può decidere lei come e dove passare. Se non vuole un’altra Val di Susa il suo amico ZAIA deve capire che noi tutti siamo cittadini e non sudditi e che vogliamo capire e poter decidere per il bene del nostro territorio: l’ineffabile perito enologo presidente dice sempre che dobbiamo essere “paroni a casa nostra†e allora perché ha già deciso al posto nostro?
Comunque devo ammettere che Lei ha anche degli estimatori, c’è qualcuno che è proprio convinto che non ci sia alternativa, che Lei è un’occasione di sviluppo da non perdere, che Portogruaro dovrà diventare il centro per smistare tutte le merci del pordenonese. Mah! Io non ho certezze anzi faccio mio quello che diceva Voltaire: «Non affermo niente, ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi» – per cui sig. TAV detto TAC, mi aiuti a capire.
Ma intanto, sospendiamo l’iter e ripensiamo il tutto in maniera condivisa!