La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

Le passioni civili e le careghe

25 marzo 2015
Pubblicato da Adriano Zanon

Com’è suo costume il gruppo rossoverde ha definito il programma per il periodo amministrativo 2015-2020 discutendone con l’elettorato in due incontri tenuti nella (costosa) Sala del Caminetto. E’ stata un’altra occasione per confermare la nostra passione civile ed il percorso è stato quello caratteristico di un gruppo consolidato, ma aperto ed inclusivo. In quest’occasione però si è abbandonato il lavoro tradizionale sul classico programma elettorale che affronta tutti i punti, o quasi, di un’amministrazione comunale, per concentrarsi su pochi progetti, per far emergere più l’innovazione che la gestione ordinaria, più il coraggio delle scelte che lo sviluppo ed il superamento delle difficoltà della routine.

Sono così usciti cinque progetti per La Città Futura su: La Città Laica e dei Diritti, La Città Partecipata, La Città della Scuola, La Città del Lavoro Utile, La Città Solare (sull’ambiente). Su questi progetti ci sarà il confronto con il candidato sindaco del centrosinistra. Sappiamo che questo non sarà facile, a partire dal primo progetto, ma speriamo che questa sia l’occasione buona per avere su alcuni temi civili l’apertura democratica che nelle precedenti maggioranze non c’è stata.

Oltre ai progetti, agli obiettivi ed alle azioni amministrative, un altro aspetto critico che sta emergendo è l’esigenza di un nuovo stile di lavoro. Ivo Simonella, uno che se ne intende, ha chiesto un “forte rinnovamento nel metodo e anche nelle persone”. Cosa significa? Significa che bisogna cambiar aria nella vita amministrativa, che ha avuto problemi anche derivanti dalle caratteristiche specifiche di alcune persone. Il cambio già previsto del sindaco è dunque una buona occasione per cambiare il gioco dell’intero team.

Servono più umiltà, chiarezza e responsabilità verso gli amministrati, più gioco di squadra tra gli amministratori e col personale del municipio. Si devono eliminare dentro la maggioranza e dentro l’intero Consiglio comunale alcune persistenti capacità di veto, come si devono depotenziare i rapporti tra amministratori e forze culturali ed economiche dominanti nel nostro pur piccolo spazio-tempo. Insomma, serve una svolta netta nello stile del Municipio.

Così dal metodo alle persone. Coloro che hanno frequentato per tanti anni la macchina comunale aiutino chi è politicamente più giovane a crescere, come induce il buon pastore quando affianca il cane giovane a quello vecchio e un po’ stanco. Ma costoro al massimo si accontentino di sedersi accanto, non su uno scranno più alto. Ciò per infondere coraggio al giovane collega e dimostrare proprio cos’è la passione civile, quella disinteressata, senza il reiterato maggior potere sulla macchina municipale. E se hanno proprio bisogno di sedersi da qualche parte, anziché cercare una carega, vadano a farsi un giro in bicicletta.

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