La Città Futura

il progetto rossoverde per Portogruaro
 

#unaltraidea per Portogruaro

14 novembre 2014
Pubblicato da La Città Futura

La prossima primavera a Portogruaro si voterà per il rinnovo del Municipio. Sarà senz’altro assieme alle votazioni regionali ed a quelle municipali di Venezia, quindi in un contesto elettorale e politico piuttosto complesso, anche senza considerare l’assai fluida situazione nazionale. La nostra è comunque una lista municipale ed il principale problema che abbiamo è il seguente: cosa facciamo alle elezioni comunali del 2015? Innanzitutto, presentiamo una lista? E poi, con chi? E con quale programma? Per rispondere a questi semplici quesiti abbiamo organizzato un incontro in Villa Comunale per domenica 16 dicembre, alle 10.30. Qui, intanto, vorremmo fare il punto della situazione in cui ci troviamo oggi.

La Lista Rosso Verde La Città Futura è nata nel 2009, ma ebbe un antecedente alle elezioni 2004 quando si presentò una lista frutto soprattutto dell’accordo tra Rifondazione Comunista e Verdi. Aveva il simbolo della bicicletta e le due ruote portavano i simboli nazionali dei due partiti. La lista prese 950 voti (7% circa) ed espresse due consiglieri comunali (Ermes Drigo e Maurizio Gobbato) ed un assessore (Ivo Simonella). Al rinnovo del consiglio comunale del 2009 Rc decise però di presentarsi da sola e nacque così la lista attuale, sganciata da ogni partito, che mantenne però il simbolo della bicicletta. Alle elezioni di giugno, con 767 voti (4,9%), la nuova Bicicletta prese solo un consigliere, ma il sindaco Bertoncello non ebbe la maggioranza (la famosa anatra zoppa) e, dopo il commissariamento, a marzo 2010 si rifecero le elezioni. Stavolta Bertoncello vinse anche con la maggioranza consiliare, nonostante la coincidenza con le elezioni regionali dove Zaia diventò governatore col 60% dei voti (55% a Portogruaro). La lista rossoverde subì come tutti i sei alleati l’entrata in gioco decisiva di una nuova lista ‘Per Bertoncello sindaco’ e perse un quarto dei voti fermandosi a 570 (4,2%), ma confermando il consigliere comunale che fu Patrizia Daneluzzo, mantenendo poi Ivo Simonella l’assessorato. Un solo consigliere sui dodici della maggioranza quindi. Questo dato è stato ovviamente determinante, poiché ha ridotto il nostro potere contrattuale in coalizione.

Le elezioni 2010 furono però per noi un’occasione importante di esercizio democratico. Fu creato il sito internet attuale e all’inizio dell’anno cominciò ad uscire il nuovo periodico ‘La Città Futura’, dove con regolarità e rigore venivano anticipati i tempi del dibattito politico in corso sul nostro territorio e commentati i risvolti della vita amministrativa. (Il periodico ebbe vita fino a giugno 2012, quando fu sospeso per problemi economici.) Fu messo in piedi il ‘Progetto rossoverde’, un programma in nove punti chiave: Diritti, Pace e solidarietà, Partecipazione, Legalità, Politiche giovanili, Lavoro ed economia, Scuola, Cultura, Città Solare – quest’ultimo articolato su Bilancio comunale, Pianificazione territoriale e Ambiente. Il progetto fu il punto d’incontro dell’esperienza in Comune nel quinquennio precedente e della discussione con i cittadini, in alcuni incontri per noi memorabili.

La nuova Giunta comunale si era appena formata che emersero però le difficoltà che le due campagne elettorali in qualche modo avevano sorvolato. La crisi economica iniziata nel 2008 ci ha sempre tenuto compagnia. Quattro governi (Berlusconi, Monti, Letta, Renzi), pur apparentemente di segno politico diverso, non hanno mai derogato dalla linea di austerità imposta dalla istituzioni finanziarie ed europee ed i margini di manovra dei comuni italiani – anche se virtuosi come il nostro – si sono ulteriormente ridotti in termini di spesa. Un articolo di Patrizia Daneluzzo del febbraio 2012 cominciava e finiva così:

Un altro anno di tagli, di difficoltà economiche, di vincoli legati al patto di stabilità che ci hanno costretto a rimettere in discussione l’attuazione dei programmi e la realizzabilità di alcuni interventi, rimodulando la scala delle priorità. Sullo sfondo di questi ragionamenti una serie di manovre economiche, sempre più necessarie per l’agire dell’Ente: dal contenimento dei costi alla riduzione dei mutui contratti, alla ricerca di sponsorizzazioni. Con le priorità individuate abbiamo deciso che non potevano essere sacrificati sull’altare delle ristrettezze economiche alcuni valori che riteniamo fondamentali: l’educazione dei nostri figli, la sicurezza dei cittadini, l’attenzione all’ambiente e le basi per uno sviluppo sostenibile del portogruarese. (…)

Ma alcune grandi questioni rimangono ancora in sospeso e ci vedranno impegnati soprattutto nei prossimi mesi: il Piano Urbano del Traffico con la pedonalizzazione di una parte del centro storico; l’organizzazione degli Stati Generali, una discussione aperta sul futuro della città; il futuro dell’Ospedale; ultimo, ma non meno importante, il PAT, che disegnerà il nostro futuro territorio.

Così, la seconda parte del mandato amministrativo è stata segnata da un lato dalla crisi economica e dall’altro da discussioni su progetti concreti per il territorio comunale fortemente condizionati dalla crisi medesima. In realtà, aldilà di riorganizzazioni degli assessorati non sempre chiare nelle finalità, non si è cambiata direzione, priorità e marcia nell’amministrazione. Anzi, le vicende politiche nazionali ed i riflessi in particolare sul Pd, l’unico vero partito nazionale presente in coalizione, che ha cambiato composizione ed equilibri interni, con conflitti perlopiù legati ad interessi personali, hanno esasperato progressivamente la prassi antica alla politica specifica di accontentare il singolo cittadino, piuttosto che guardare in modo nuovo allo stato della comunità. Emblematici di ciò i casi della ZTL e del PAT, due occasioni per progettare il futuro che sono state svilite e sulle quali ci siamo differenziati dal resto della maggioranza con chiarezza.

Comunque, in questi cinque anni la nostra lista non è stata solo occupata nelle vicende amministrative. In corrispondenza con alcune questioni politiche ed ambientali abbiamo prodotto opinioni ed iniziative coerenti con il nostro Progetto. Così siamo stati protagonisti dei Referendum del giugno 2011 che hanno sancito la volontà del paese sull’acqua bene comune e sul no al nucleare. Come siamo sempre stati dentro le battaglie della Terza Corsia, del TAV-Corridoio 5, delle centrali a biomasse. Fino a quella sull’Ospedale Unico, dove pensiamo di avere una posizione che non concilia con nessuna ambiguità. Anzi, su questi punti il nostro ruolo è stato decisivo per spostare l’intera maggioranza e l’impegno del Sindaco e della Giunta. Noi sappiamo anche che partecipando all’Amministrazione municipale il rapporto con i singoli comitati e movimenti è sempre difficile, in qualche caso può sfiorare la reciproca incomprensione, ma riteniamo di aver sempre cercato la via del dialogo e dell’unità piuttosto che quella della distinzione.

La situazione attuale – cioè alla vigilia del voto amministrativo – è dunque molto più ingarbugliata di quanto qualcuno pensi o voglia far credere. Su uno sfondo di grave depressione economica e sul baratro dello scontro sociale, da un lato c’è la disgregazione-riaggregazione delle destre, protagoniste anche nelle regioni del Nord e segnatamente nel Veneto di casi di corruzione di dimensione storica. Dall’altro siamo in presenza del Pd portogruarese, dove alcune individualità si manifestano secondo i modelli della peggior Prima Repubblica e dove lo scontro interno è piuttosto palese. Qualcuno forse pensa che a questo punto non c’è neanche possibilità di competizione tra i due campi, ma sottovaluta la fluidità dell’elettorato dimostrata in questi ultimi due anni. In particolare va infatti valutata la presenza alle elezioni del M5S, finora misurato da noi solo su scala nazionale. Pensare che un partito a vocazione maggioritaria come l’attuale Pd possa vincere da solo, cioè senza alleati, al primo turno potrebbe essere una stima pericolosa. Ci sono in giro sindaci ‘strani’ eletti in città con tradizioni di sinistra, vedi Padova e Livorno.

Insomma, chiediamo ai cittadini portogruaresi di riflettere con noi su #chefare in questa occasione elettorale, certi solo che c’è lo spazio per una lista municipale aperta, legata alle istanze di solidarietà, legalità e rispetto dei diritti di tutti e dell’ambiente. Sarà un incontro per decidere cosa fare. Perciò chiediamo anche la massima partecipazione.

14 novembre 2014


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