Distrazione fatale
24 agosto 2012La delibera regionale sui siti non idonei: ignorato un aspetto fondamentaleÂ
E’ stata approvata lo scorso 7 agosto, ma non ancora pubblicata la Deliberazione di Giunta Regionale del Veneto che individua aree e siti non idonei alla costruzione e all’esercizio di impianti alimentati da biomasse, da biogas e per produzione di biometano.
Ho potuto comunque vederla: come annunciato nel comunicato stampa della Regione, il provvedimento individua come non utilizzabili per la realizzazione di impianti di bioenergia:Â
– siti che siano dichiarati patrimonio storico-architettonico e del paesaggio o inseriti nella lista mondiale dell’UNESCO;
– aree e beni di notevole interesse culturale;
– aree e immobili dichiarati di notevole interesse pubblico;
– aree tutelate per legge;
– zone all’interno di coni visuali la cui immagine è storicizzata e identifica i luoghi in termini di notorietà internazionale di attrattività turistica;
– zone umide di importanza internazionale, le Important Birds Areas;
– le aree incluse nella Rete Natura 2000;
– le aree naturali protette (nazionali, regionali e locali);Â
– aree che svolgono funzioni determinanti per la conservazione della biodiversità ;
– aree di dissesto o rischio idrogeologico;
– geositi;
– aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate a consumo umano;
– aree agricole interessate da produzioni biologiche, DOP, IGP, IGT, DOC, DOCG, produzioni tradizionali;
– aree agricole di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico culturale.
Non era citato in questo comunicato un parametro, che il decreto ministeriale da cui discende questa delibera consente di valutare: l’elevata concentrazione di impianti di produzione di energia e l’interazione con altri piani e progetti.
Purtroppo leggendo la delibera viene confermata la scelta della Regione di non tener conto di questo aspetto. E’ un fatto gravissimo perchè in questo modo si continua a non tener conto delle ricadute sulla salute che più impianti vicini possono creare e si continuerà a valutare i progetti uno per uno senza esaminare gli impatti cumulativi generati. Ignorando così anche le posizioni espresse più volte in questo senso dal Consiglio Comunale di Portogruaro, oltre alle preoccupazioni manifestate da tanti cittadini.
Certo nel portogruarese questa delibera arriva in ogni caso quando i buoi sono scappati, ma non si potrà restare tranquilli neanche per il futuro, dato che con questo atto la Regione consente ancora che vaste aree del nostro territorio siano idonee ad ospitare nuovi impianti.
Ma ce ne sono di tanti tipi, no? A proposito: bruciate anche l’olio di colza dalle vostre parti?