Finalmente qualcuno che ci aiuta a guardare avanti, veramente avanti, nei prossimi cinquant’anni. Sentite cosa scrive oggi su la Repubblica Riccardo Luna.
TRANQUILLI, fra 50 anni sarà molto meglio. Andremo su automobili che si guidano da sole, evitando multe ed incidenti grazie a una rete di microsensori. Mangeremo carne prodotta in laboratorio senza uccidere animali (e senza inquinare l’ambiente). Prenderemo tutta l’energia che ci serve dal centro della Terra dicendo finalmente addio a carbone e petrolio. Non avremo più soldi in tasca, ma gireremo con un chip sottocutaneo collegato al conto corrente. E la sera scaricheremo il cervello su una chiavetta, come quando facciamo il backup del telefonino per non perdere i dati della rubrica. Se vi sembrano le solite previsioni futuristiche un po’ strampalate, beh, sappiate che lo sono forse: ma qui parliamo di scienza. Di quello che la scienza sta preparando per noi.
Però il finale dell’articolo è un po’ più problematico.
Sarà migliore il mondo nel 2062? Guardiamo la vita delle persone. Il lavoro in grandissima parte sarà fatto da macchine: non parliamo di robot, ma di costruttori molecolari in grado di produrre qualunque oggetto. Nel frattempo la vita si allungherà sempre di più per cui “nel 2062 sarà nato il bambino che vedrà la cometa di Halley tre volte, cioé vivrà più di 152 anni”. Che faranno tutti questi ultra anziani senza lavoro? E’ uno scenario che fa intravedere problemi sociali immensi. Che non possiamo evitare. “Alla società non sarà data la scelta se invecchiare o no. Il futuro non si ferma e non ci aspetta”.
Già, che faranno tutti questi anziani senza lavoro? Il ministro Fornero ne ha già tenuto conto o non è meglio pensare ad un piccolo ritocco alla grande riforma delle pensioni?
Qualcuno mi ha fatto sapere che il ministro ha già previsto tutto. Ha ben chiara la curvatura del nostro spaziotempo. Aveva solo un piccolo dubbio se fissare o meno nel decreto “Salva Italia” il fatto che i robot, come i “costruttori molecolari”, devono pagare i contributi. Non si fida. Lei i robot li conosce bene.