Da la Repubblica di oggi (p.21).
Carlo Rubbia: «Suggerirei a Veronesi di fare una visita in Giappone per vedere di persona che cosa sta accadendo.»
Umberto Veronesi: «Il suggerimento di Rubbia mi fa piacere. Era già nei miei programmi una visita a Fukushima, appena possibile, per un’ispezione accurata delle centrali insieme a una équipe di altri esperti. Sono d’accordo con lui: è fondamentale capire le cause dell’incidente, e valutarne con lucidità le conseguenze in termini di salute delle persone e di salvaguardia dell’ambiente, nel breve, medio e lungo termine. Concordo sul fatto che l’incertezza (e anche il comprensibile panico di questo momento) non ci aiuta a prendere le decisioni migliori per il futuro.»
I casi sono due: o Veronesi non ha capito che Rubbia ha detto Giappone e non Fukushima o non capisce proprio niente di nucleare. Ma forse c’è una terza ipotesi. Infatti, se Veronesi riesce ad andare “appena possibile” a Fukushima con un’équipe e, dopo “un’ispezione accurata”, torna in Italia a raccontarci tutto, io divento nuclearista. Questo per il semplice motivo che – in questo caso – a Fukushima non starebbe accadendo niente.
Veronesi ormai più che uno scienziato mi sembra un finto stregone.