Paul Klee (1879-1940)

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Centotrentacinque anni fa nasceva Paul Klee (Münchenbuchsee, 18 dicembre 1879 – Muralto, 29 giugno 1940), il pittore del Novecento che mi ha più intrigato. Autore di tanti disegni e dipinti ma anche grande produttore di idee, almeno finché il nazismo lo permise, la sua opera è troppo grande ed intensa per essere da me facilmente sintetizzata. Così tento un approccio ellittico, come direbbe Benedetto Croce.

Riporto qui sopra un suo quadro del 1920, Angelus Novus, celebre anche perché legato alla vita intellettuale di Walter Benjamin. Comperato a metà 1921, Benjamin lo tenne quasi sempre con sé, anche nell’esilio parigino. Lo diede in consegna a George Bataille solo poco prima del fatale tentativo di fuga verso la Spagna. Ma il quadro l’aveva ispirato da tempo ed a lui è dedicata forse la più celebre delle sue tesi Sul concetto di storia.

C’è un quadro di Klee che si chiama Angelus Novus. Vi è rappresentato un angelo che sembra in procinto di allontanarsi da qualcosa su cui ha fisso lo sguardo. I suoi occhi sono spalancati, la bocca è aperta, e le ali sono dispiegate. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Là dove davanti a noi appare una catena di avvenimenti, egli vede un’unica catastrofe, che ammassa incessantemente macerie su macerie e le scaraventa ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e riconnettere i frantumi. Ma dal paradiso soffia una bufera, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che l’angelo non può più chiuderle. Questa bufera lo spinge inarrestabilmente nel futuro, a cui egli volge le spalle, mentre cresce verso il cielo il cumulo delle macerie davanti a lui. Ciò che noi chiamiamo il progresso, è questa bufera. (Tesi IX)

Questo testo trova una particolare sintesi in uno dei testi preparatori:

Marx dice che le rivoluzioni sono la locomotiva della storia universale. Ma forse le cose stanno in modo del tutto diverso. Forse le rivoluzioni sono il ricorso al freno d’emergenza da parte del genere umano in viaggio su questo treno. (Ms 1100)

I profeti – cioè coloro che vedono le cose in anticipo rispetto a tutti – sono sempre esistiti, non solo nell’antichità, ma esistono tutt’ora. Benjamin era un profeta che scriveva e Paul Klee uno che disegnava il futuro.

(I testi sono tratti da: Benjamin W., Sul concetto di storia [1940], a cura di Gianfranco Bonola e Michele Ranchetti, Einaudi, Torino 1997.)
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