La strana corsa del progetto Tav
10 maggio 2015Cronistoria del progetto AV/AC Mestre-Ronchi del Legionari (con poche osservazioni a margine)
Il 24 novembre 2010 alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati RFI presenta un progetto di tracciato della linea AV/AC Mestre-Ronchi dei Legionari che prevede l’attraversamento del territorio comunale di Portogruaro con i binari paralleli alla sede dell’autostrada A4 Venezia-Trieste, entrando da Sud-Ovest in località Lison e uscendo ad Est per Fossalta di Portogruaro ed il Friuli.
Il 29 novembre 2010 viene convocato un Consiglio Comunale straordinario sull’argomento e viene approvato un Ordine del Giorno interlocutorio con il quale quasi all’unanimità si chiede alla Regione di conoscere i dettagli del progetto e si costituisce una commissione consiliare ad hoc.
E’ un ordine del giorno che pur tenendo conto di alcune considerazioni sui temi ambientali portate dai rossoverdi non ci ha soddisfatto, ma quando si fa parte di un Consiglio e si cerca l’unanimità per presentarsi uniti alla Regione Veneto bisogna anche accettare dei compromessi.
A questo punto parte la corsa per presentare le osservazioni e si apre un dibattito che ha coinvolto tutti i Comuni con una serie di incontri pubblici.
Il 15 febbraio 2011 il Consiglio Comunale ritorna sull’argomento e approva un ordine del giorno, con il quale evidenzia tutta una serie di carenze e RESPINGE il progetto, con i soli voti della maggioranza.
Il 22 giugno 2011 il Governo nomina l’arch. Bortolo Mainardi commissario straordinario per l’asse ferroviario Venezia-Trieste.
Il 14 febbraio 2012 il Commissario straordinario comunica, viste le criticitĂ segnalate dalle diverse amministrazioni comunali sul tracciato originariamente proposto, che sta lavorando, ancora da ottobre 2011, ad alternative al tracciato in particolare al quadruplicamento della linea ferroviaria esistente.
Il 24 aprile 2012 arriva al comune uno studio di fattibilitĂ /fase di prefattibilitĂ , relativamente al quadruplicamento della linea Mestre-Portogruaro in affiancamento alla linea storica.
Il 16 maggio 2012 nel corso di un incontro presso la sede della Provincia di Venezia il Commissario straordinario chiede ai comuni di esprimersi con un indirizzo chiaro in merito alla nuova proposta, ufficializzandolo con atto formale. Se ci sarĂ la condivisione della proposta verrĂ predisposto un progetto preliminare che prevedrĂ una fase iniziale di solo potenziamento della linea storica da utilizzarsi fino alla sua completa saturazione.
Il 20 giugno 2012 presso la sede municipale si tiene un incontro (che il Commissario non ha voluto fosse pubblico ma riservato solo a giunta e consiglieri) con i tecnici di RFI. In questo incontro ci viene confermato che la linea è utilizzata solo al 40% e che con poche opere si potrà incrementare di molto il numero di treni che la potranno percorrere. La realizzazione di altri due binari verrà programmata se e quando si giungesse alla saturazione della linea attuale e non saranno due binari in viadotto, ma si affiancheranno a quelli esistenti rimanendo alla stessa quota. La loro funzione sarà collegata all’incremento del traffico merci auspicato e ipotizzato, ma saranno due binari permeabili che si potranno usare alla bisogna per traffico regionale, merci o eurostar, un po’ come succede oggi per i quattro binari della Padova-Mestre.
Resta il problema che con questo progetto da Portogruaro la linea prosegue verso l’autostrada e da lì si torna al progetto originario di una TAV vera e propria (successivamente anche la Regione Friuli si è espressa favorevolmente al potenziamento della linea attuale).
Il 26 giugno 2012 il Consiglio Comunale, con queste premesse, ribadendo la contrarietà al progetto originario e prendendo atto del nuovo approccio che prevede in primis il potenziamento della linea storica, esprime un orientamento favorevole alla nuova proposta e chiede che venga redatto il progetto preliminare da condividere con le Amministrazioni comunali e sul quale esprimersi poi compiutamente nel dettaglio. L’ordine del giorno è approvato all’unanimità con tutti i consiglieri presenti.
Il 26 marzo 2014 l’architetto Mainardi, a conclusione del suo mandato in qualitĂ di Commissario straordinario per l’Asse ferroviario Venezia-Trieste, rimarca ancora una volta la necessitĂ di risolvere alcuni nodi critici sull’attuale linea ferroviaria Venezia-Trieste (Linea dei Bivi, Bivio San Polo, raddoppio Cervignano-Udine, nodo di Udine), nonchĂ© la trasformazione dello Studio di FattibilitĂ del 2012 in un Progetto Preliminare, da concludersi entro l’anno (?) e da condividere con un «Dibattito Pubblico».
Il 23 giugno 2014, il Consiglio comunale torna sull’argomento e premettendo che i Sindaci dei comuni interessati hanno espresso parere favorevole alla proposta di potenziamento e miglioramento delle prestazioni della linea ferroviaria esistente Venezia-Trieste contenuta nella proposta progettuale del Commissario straordinario Mainardi, ritenendo invece necessario un ulteriore approfondimento tecnico relativo alla scelta progettuale di quadruplicamento, nonché degli studi relativi alla domanda passeggeri e merci sull’asse in questione e un’analisi costi/benefici della nuova linea suddivisi per stralci funzionali ed esercizio; ricordando che nel frattempo entrambe le regioni (Veneto e Friuli VG) avevano aderito alla proposta di sviluppare un progetto di potenziamento della linea esistente per tutta la tratta Venezia-Trieste; chiede al Governo e alla regione di cassare definitivamente il tracciato originario e di rendere disponibili le risorse per potenziare la linea attuale.
In tutta questa trafila, durata praticamente per tutta la mandata amministrativa, quale è stato il ruolo dei rossoverdi all’interno del consiglio comunale e della maggioranza? Beh, non si può negare che in origine più di qualcuno della maggioranza e del consiglio (ma non tra i rossoverdi) avesse manifestato il proprio interesse sul progetto AV/AC, preoccupandosi della mancata fermata a Portogruaro e ipotizzando che le linee per Treviso e Casarsa potessero assumere anche il ruolo di “bretelle” per consentire eventuali collegamenti con la stazione di Portogruaro. L’evolversi della situazione, vari dibattiti pubblici e le discussioni interne, hanno prima portato la maggioranza a esprimere il proprio parere negativo sul progetto originario (per gran parte in viadotto) che avrebbe devastato il territorio e poi a chiedere principalmente il potenziamento della linea esistente fino alla sua saturazione prima di pensare a nuovi binari.